venerdì 24 aprile 2009

Progetto Eden

Progetto edenSì. Un altro telefilm che troverete stupido. Che a me è piaciuto, come a moltissima gente che lo ha visto sia negli USA che qui, dopo il '94. Serie ovviamente sospesa dopo la prima stagione, perché la fantascienza, specie se con messaggio ambientalista, non tira.
Earth 2, questo il titolo originale, racconta di un gruppo di pionieri che si spingono a 22 anni luce dalla Terra per trovare un pianeta che sia altrettanto abitabile. Ai loro tempi, infatti, buona parte della popolazione è obbligata alla vita nelle stazioni spaziali. Cosa che ha provocato l'insorgere di nuove malattie incurabili. Nel tentativo di curare la "sindrome" nasce la spedizione verso G889, un pianeta con caratteristiche simili al nostro. Progetto contrastato da una misteriosa quantità di personaggi, che tentano di boicottarla e di controllarla a distanza. Sono in tutto 21 episodi, andati in onda su Rai3. Contano sulla presenza, tra gli altri, di Clancy Brown (il cattivo di Highlander) e di Antonio Sabato Jr., gran bel figliolo. Altri dei protagonisti sono attori che vantano la loro presenza in telefilm come E.R., NYPD blue, La tata, General Hospital, Star trek voyager. O di film come Blue steel, Malice, The heat e Il socio. Oltretutto c'è la partecipazione di Tim Curry, il clown di It e il favoloso Frank'n Further di Rocky Horror. E di Terry O'Quinn, visto in svariate serie tipo Millennium e Lost. 
La serie sembra più stupida di quel che è. Ma non bisogna lasciarsi trarre in inganno. In fondo non è una serie violenta, ha dei bravi attori, forse pecca un po' il doppiaggio. Non è adrenalinica e finisce lasciandoci tutti in sospeso. Non ha una vera soluzione, il finale è stato lasciato volutamente aperto pur sapendo che la serie non avrebbe avuto un seguito. Questo, forse, è il peccato maggiore.
Va beh, torno a guardare le mie solite cose...

domenica 5 aprile 2009

Gran Torino

la-locandina-di-gran-torino-93926Che Clint Eastwood non sia un allegrone se ne sono accorti un po' tutti. Però i suoi film sono spesso molto belli. Questo è uno di quelli davvero ben riusciti.
Walt Kowalski è un vedovo, reduce di Corea e decisamente antipatico. Un attaccabrighe, uno che non usa mezzi termini e che ha una "bella parola" per tutti. Dai figli, ai nipoti, ai vicini di casa e al prete che, preso dalla sua missione, cerca continuamente di avvicinarlo. Walt, cioè, il signor Kowalski ha a cuore solo la sua casa (il quartiere è ormai invaso da cinesi e altri bastardi), il suo labrador Daisy e la sua auto. La Ford Gran Torino del '72 che custodisce nel suo garage con tutte le cure del caso. Il giovane vicino Thao, spinto da una gang di balordi (tra cui un ciccione dal doppio pollice) capeggiata dal cugino Spider, tenta di rubare la macchina di Walt. Cacciato quasi a fucilate, viene salvato dallo stesso fucile il giorno successivo, quando il signor Kowalski lo toglie dalle grinfie del cugino stronzo. Nasce così, con diffidenze e le solite frasi gentili, una amicizia sempre più stretta tra Kowalski e i suoi vicini di etnia Hmong, con cui oltre alle differenze, Walt comincia a notare anche le similitudini. Un susseguirsi di accadimenti fa sì che si arrivi a estreme conseguenze, ma Walt Kowalski sa come stupire tutti e rimettere a posto la sua vita.
Al di là di tutto, Eastwood riesce ad essere veramente antipatico, più del sopportabile. Una grande performance. E anche se il film è stato tacciato di eccessivo buonismo (non so dove), credo sia un film consigliabile. Si ride in certi momenti, si piange in altri. Si spazia da una emozione all'altra un po' come nella vita vera. Tutto sommato, anche se non si ama il personaggio di Walt, si finisce per apprezzare il suo mondo chiuso e razzista pur non adeguandocisi. Un bel film, davvero.

mercoledì 1 aprile 2009

Il prezzo del sangue - Tanya Huff


Blood priceSi, si, si. Lo so. Ma non ce la facevo proprio a non parlarne!
Il primo libro della "Blood series" di Tanya Huff da cui è stata tratta la serie tv canadese Blood Ties risale al 1991 e probabilmente non avrebbe visto un traduttore se a qualcuno non fosse venuto in mente di sfruttare le recenti fortune di qualsiasi storia di vampiri esca e farne una serie. Ma tant'è. L'hanno fatta. Quindi...
Il libro narra sostanzialmente la storia che è contenuta nei primi due episodi della prima serie. Più dettagli, più storia, più omicidi (e questo è già interessante di per sè) e soprattutto alcune differenze. Più che altro c'è una ironia di fondo che accompagna tutta la storia. Nessuno dei personaggi si prende sul serio più di tanto. E il vampiro Henry Fitzroy che campa scrivendo romanzi rosa è geniale. L'indagine che riguarda degli strani omicidi che hanno del soprannaturale si svolge tra le strade di Toronto, dove l'ex poliziotta Vicky Nelson fa l'investigatrice. Con lei indaga l'ex amante Mike Cellucci, ancora poliziotto alla omicidi, mentre in parallelo il vampiro Fitzroy inizia le sue ricerche. I tre, in qualche modo, uniranno le forze. Insieme a Coreen, una rossa universitaria un po' stonata e con l'aiuto di Tony, ragazzo di strada, che c'è nei momenti complicati senza chiedere mai niente di troppo. Un nerd, la magia nera, la sete e il desiderio si intrecciano, per 366 pagine che ho letto in 2 giorni.
Al di là della mia evidente attrazione per i vampiri, soprattutto moderni, il libro è scritto da una signora che sa il fatto suo. Divertente, non scontato, più ironico che spaventoso. Seguono altri 3 libri con gli stessi personaggi, probabilmente altrettanto carini. Ovviamente lo verrete a sapere. Aspettando la seconda serie tv...