domenica 29 gennaio 2012

I guardiani del destino

Perso al cinema per mancanza di tempo, l'ho recuperato oggi in videoteca. Un film tratto come molti altri dal lavoro di Philip K. Dick, colosso della fantascienza dalla cui opera sono nati film come Blade Runner, Minority Report, Paycheck e Next (ma anche Atto di Forza e Screamers).

David Norris (Matt Damon) è un giovane candidato al Senato per lo Stato di New York che sta per arrivare alla vittoria, ma che viene rovinato dalla pubblicazione di una foto compromettente poco prima delle elezioni. Dall'alto di un grattacielo quattro signori col cappello seguono gli avvenimenti. Mentre David prova il discorso della sconfitta nei bagni dell'hotel, compare una ragazza in abito da sera e con le scarpe in mano. Basta uno scambio di parole, qualche sguardo e un bacio e David ritrova l'ispirazione, pronunciando un discorso non scritto, ma straordinariamente efficace. Però ha perso di vista la ragazza, scappata davanti alla sicurezza dell'hotel prima di potersi presentare. Qualche tempo dopo, mentre David va in autobus al lavoro (un lavoro normale, dopo aver rinunciato alla politica almeno momentaneamente) reincontra Elise e tutto per lui torna a splendere. Ha il suo numero di telefono ed è entusiasta. Talmente entusiasta da non accorgersi che intorno a lui c'è qualcosa che non va. Entrato nella sala riunioni dove lo stavano aspettando, David incontrerà dei misteriosi personaggi che senza grosse spiegazioni gli dicono che non dovrà mai più incontrare Elise perché non fa parte del "piano". Da quel momento in poi la lotta di David contro il suo stesso destino, sarà una lotta che pone domande sul suo modo di vivere, sulle aspettative, sui sentimenti, sulle scelte, su che cosa vale la pena perdere pur di avere l'amore.

Un film diretto da George Nolfi, finora impegnato come scrittore a Hollywood, in modo da alternare momenti adrenalinici a momenti di dolcezza. Gli uomini col cappello ricordano gli osservatori di Fringe, ma sono qualcosa di diverso e il loro "Presidente" è IL burattinaio per eccellenza, colui che decide di rientrare in gioco dopo aver concesso agli uomini il libero arbitrio, colui che decide un piano cui tutti devono sottostare illudendosi di vivere una vita propria. Insomma una sorta di Matrix senza macchine e astronavi, tutta vissuta in una New York piena di sfaccettature e di strane porte che conducono ovunque. Una sorta di Inception in cui la realtà non è sempre così chiara e la dimensione in cui si muovono i personaggi è onirica. Una bella storia soprattutto d'amore e sull'amore. E su cosa ci muove e ci fa muovere davvero...

martedì 24 gennaio 2012

Sasenka - Simon Montefiore

Libro regalatomi per il mio compleanno che probabilmente non avrei acquistato per conto mio, ma che ho letto volentieri anche se non in fretta. L'autore è uno storico al suo esordio come scrittore di romanzi. Il romanzo vero e proprio viene preceduto da una lista di 4 pagine con i personaggi principali divisi tra reali e immaginari. La storia, come mi è già capitato in altre occasioni, è divisa in tre parti ambientate in diverse epoche.

Nel 1916 conosciamo Sasenka (Aleksandra Samuilnovna)Zejtlina, nata col secolo, studentessa di un istituto per nobili fanciulle. Il primo colpo è il suo arresto da parte della polizia segreta dello zar sotto agli occhi esterrefatti della tata inglese a causa delle sue simpatie bolsceviche. Di origine ebrea, con una madre bizzarra e un padre nobile e affarista, lei ha subito il fascino delle letture proibite proposte dallo zio Mendel. Ciò farà di lei un'agente attivo nella rivoluzione in atto.
Più avanti, nel 1936, la ritroviamo sposata con un compagno e madre di due bellissimi bambini: Neve e Carlo. Entrambi i coniugi hanno fatto carriera e vivono agiatamente protetti da Stalin. Improvvisamente Sasenka s'innamora di uno scrittore georgiano impertinente e allegro, trascinando così la sua famiglia in un vortice che non lascia scampo.
Nel 1994 una ragazza di nome Katinka, studentessa di storia, viene incaricata di trovare i veri genitori di una ricca signora di origini russe che vive a Londra. In una Mosca non ancora del tutto libera, tra gli archivi del partito e funzionari reticenti, tra i pochi indizi confusi forniti dai pochi sopravvissuti dell'epoca e le dritte di un giovane e stravagante collega, Katinka farà luce sugli avvenimenti e scoprirà cosa è successo a Sasenka e alla sua famiglia prima della guerra. Con conseguenze personali inaspettate.

Che dire, il romanzo è ben scritto. Le atmosfere sono rese perfettamente e in buona parte il romanzo coinvolge. A convincermi meno è la terza parte, quella non solo conclusiva ma anche chiarificatrice. Insomma, a lungo mi son chiesta dove andasse a parare. Non prevedibile, ma comunque strutturato in modo da far comprendere con un breve anticipo gli avvenimenti che stanno per accadere, il romanzo termina senza grandi emozioni. Che forse erano ciò che cercavo. Ma per farsi un'idea dell'epoca e del tipo di mondo che si era costruito è un ottimo libro. Non spaventoso, non eccessivo, molto chiaro e lineare. Non una storia d'amore travolgente come promesso dalla copertina, anche se l'amore è raccontato alla perfezione.

mercoledì 18 gennaio 2012

Il bacio della Tempesta - Laurell K. Hamilton

Quinto romanzo della saga di Meredith NicEssus di Laurell K. Hamilton, ho già avuto modo di scrivere del primo libro, Un bacio nell'ombra, del secondo, Il tocco della notte, del terzo, Sedotta dalla luna, e del quarto, Nel cuore della notte, e vi rimando in particolare alla recensione del primo per capire chi è Merry.

Come ho già avuto modo di dire, questo episodio della saga -insieme ai due precedenti, Sedotta dalla luna e Nel cuore della notte- forma una sorta di "trilogia" all'interno della serie, in cui le vicende si svolgono nell'arco di sole 24 ore... tempo stimato all'interno dei tumuli di Faerie, in cui il tempo scorre diversamente, a volte più lento ed altre molto più veloce, che nel mondo umano che si trova all'esterno.

La descrizione data dalla TEA, che ne ha curato l'edizione economica come per tutti gli altri libri della Hamilton, è scarna ma precisa:

Meredith Gentry, erede al trono della corte Unseelie, ormai si allontana di rado dal palazzo della zia Andais, signora dell'Aria e delle Tenebre, perché il suo compito primario è concepire un erede. Se rimanesse incinta, potrebbe aspirare a diventare regina; se dovesse fallire, al trono salirebbe Cel, suo cugino, un individuo crudele e spietato, disposto a tutto pur di eliminarla. Quindi deve stare molto attenta. Soprattutto ora che lei e Mistral, il nuovo capitano delle guardie, sono diventati amanti, infrangendo l'esplicito ordine della regina Andais, e che la loro unione ha magicamente trasformato gli aridi Giardini Morti in una magnifica oasi di piante rigogliose e fiori lussureggianti. Merry è convinta di avere finalmente la prova che la corte Unseelie sta per tornare al suo antico splendore: se così fosse, avrebbe finalmente inizio una nuova era di pace. Ma il destino è in agguato: per sbaglio, Merry entra nel territorio degli sluagh, i sanguinari guerrieri confinanti coi sidhe, viene accusata di tradimento e presa in ostaggio...

Di amplesso in amplesso (singolo o multiplo, ciascuno ben descritto nei dettagli), l'ancora ignara Merry risveglia grandi poteri nei tumuli di Faerie e nei personaggi che la circondano. E' sempre più evidente che sia lei la Regina  desiderata dalla Dea Danu... solo i protagonisti sembrano ancora non rendersi conto dell'evidenza.

Le vicende si svolgono nell'arco di una giornata, in cui all’harem di Merry finisce per aggiungersi -più per decisione della Dea che altro, dal momento che era stato espressamente proibito- il nuovo capo delle guardie della regina Andais, Mistral (da cui il titolo del romanzo). Ma oltre al sesso -decisamente in primo piano- avvengono anche tutta una serie di fatti che fanno evolvere la storia principale, quella che i lettori affezionati stanno seguendo sin dal primo volume della serie.

Tra sithen che cambiano in conseguenza della magia di Merry, guardie che scompaiono nel terreno dopo un amplesso per poi ricomparire successivamente, giardini che riprendono vita, marmi bianchi laddove prima c'era solo pietra scura (cosa che scatena le ire di Andais, che vede la corte Unseelie virare un po' troppo verso i colori di quella Seelie), nell'arco di una semplice giornata riprende forma anche la Caccia Selvaggia -che si scatenerà ingovernata- ed il folle principe Cel riacquista anticipatamente la libertà. Tutto mentre i nostri eroi sono ancora attesi dal re della Corte Dorata...

Bello, divertente, coinvolgente e sensuale come sempre, forse in questo romanzo le scene di sesso prendono un po' troppo spazio alla vicenda. Sempre magistrale, invece, il modo in cui la Hamilton catapulta il lettore in questo suo mondo fatato, che ha saputo costruire con grande perizia e con evidente conoscenza dei miti a cui fa, di volta in volta, riferimento con grande capacità!

domenica 15 gennaio 2012

Il velo dipinto - W.S Maugham

Dopo la recensione del film, passo a quella del romanzo da cui è stato tratto. L'autore britannico qui è stato ispirato dalla lettura dell'episodio di Pia dè Tolomei nella Divina Commedia.
Pubblicato per la prima volta nel 1925, il romanzo è ambientato tra Londra e Hong Kong, per poi continuare nell'entroterra cinese.

La viziata e benestante Kitty ha il problema di sposarsi in fretta. Ha l'età giusta e sua sorella minore si sposerà presto e bene.
Tra i suoi pretendenti sceglie Walter Fane, batteriologo che opera in Cina. Per sfuggire alla famiglia e nonostante l'indifferenza che il medico suscita in lei, i due convolano a nozze e dopo una bella luna di miele si trasferiscono a Hong Kong. Qui, annoiata dalla solitudine e dalla freddezza apparente del marito, Kitty si innamora di un aitante burocrate inglese, sposato e con figli, con cui intreccia una relazione. Fin qui niente di strano.
Quando, però, Walter si accorge della tresca, cominciano i guai. Il suo ultimatum è chiaro. Accetterà un divorzio tranquillo solo se il burocrate Charlie accetterà di divorziare  e sposare Kitty immediatamente, altrimenti lei dovrà seguirlo in un paesino sperduto dove una epidemia di colera sta decimando la popolazione. Altrimenti sarà esposta allo scandalo.
Vista la reazione di Charlie, Kitty si vede costretta a seguire Walter consapevole che egli stia tentando di eliminarla. Ciononostante entrambi trovano una collocazione a Mei-Tan-Fu e la coscienza di lei comincia un viaggio che la porterà se non al perdono del marito, almeno alla comprensione del suo carattere e delle sue virtù. Kitty tornerà profondamente cambiata da questa avventura.

Ci sono differenze tra il romanzo e il film. Mentre nel secondo c'è un riavvicinamento tra i conuigi, nel romanzo il lavorio interiore di Kitty ha la preponderanza su tutto il resto.
L'incontro con le suore del convento e la presenza di Waddington svolgono più del semplice lavoro descritto nel film, ma esso risulta comunque ben trasposto. Eccetto che nel finale, più tragico nel libro che nel film, meno dettagliato nel racconto del travaglio interiore di lei dopo la tragedia.
Belo, comunque, da leggere.

lunedì 9 gennaio 2012

Tarocchi "Favole" di Victoria Frances

 Capisco che la recensione di un mazzo di Tarocchi possa lasciare indifferenti molti. Il fatto è che i disegni di Victoria Frances, che si trovano in libri ricercatissimi, sono molto molto belli e ciò rende appetitosi anche i suoi Traocchi.
Li ho aspettati a lungo, finalmente arrivati tramite Amazon hanno contribuito al sorriso in questo weekend.
I 22 Arcani Maggiori sono bellissimi, uno meglio dell'altro. Non facilitano la lettura in quanto privi della tradizionale simbologia, ma sono comprensibili e d'effetto. Allo stesso modo, la scelta dell'autrice di non utilizzare i soliti semi delle restanti carte bensì croci, rose, maschere e farfalle pone degli interrogativi sulla facilità di immersione in questo mazzo così inusuale.
Come gli Arcani, le 4 figure per ogni seme sono rappresentate da disegni in tema. Paggi, cavalieri, regine e re sono ancora molto coinvolgenti.
Resta il difetto di non aver reso il mazzo davvero completo, le carte dal 2 al 10 hanno semplicemente un numero di rose, croci, farfalle o maschere adeguato al numero della carta, solo la prima di ogni seme ha un disegno vero e proprio, sebbene meno interessante rispetto alle altre carte illustrate.
Peccato, perché nella simbologia di ogni carta e nel modo in cui ogni autore le tratta c'è un mondo intero e questi Tarocchi sembrano perdere un po' il loro fascino.


Non vi sono indicazioni su come interpretare i vari semi, si propende per accomunare croci con spade, maschere con denari, rose con bastoni e farfalle con coppe; nel libricino allegato, in 4 lingue diverse in cui non figura l'italiano, c'è una interpretazione standard delle carte senza riferimento a queste in particolare. Il mazzo risulta così un po' freddo rispetto alle aspettative e poco suggestivo per una lettura accurata. Sul rovescio della carta, inoltre, si può già intuire dal colore del disegno se la carta sarà dritta o rovesciata (per quelli che usano questo tipo di approccio).
In quanto in possesso di un altro mazzo più completo faccio fatica a "entrare" in questo di Victoria Frances, decisamente più cupo e meno facile all'interpretazione, suggestivo solo dal punto di vista estetico e poco utile ai fini di una lettura esaustiva.