giovedì 13 novembre 2008

Giù al nord


Titolo originale: Bienvenue chez les Ch'tis
Cast: Kad Merad, Dany Boon, Zoé Félix, Lorenzo Ausilia-Foret, Anne Marivin, Philippe Duquesne, Guy Lecluyse, Line Renaud, Alexandre Carrière
Regia: Dany Boon
Sceneggiatura: Dany Boon
Data di uscita: 2008
Genere: Commedia

La recensione di MyMovies:
Philippe è direttore di un ufficio postale in Provenza. Obbligato al trasferimento tenta di farsi mandare in Costa Azzurra e, per ottenere l'assegnazione, inscena un trucco che viene scoperto. A questo punto potrebbe temere il licenziamento. Invece gli accade… di peggio. Viene destinato all'ufficio postale di Bergues nel Nord-Pas de Calais. Non c'è nessuno che non lo compatisca, perfino un agente della polizia stradale lo commisera quando viene a conoscenza della sua meta. La moglie, caduta praticamente in depressione alla notizia, non lo segue. Giunto a destinazione tutto sembra così come era stato narrato. I locali parlano un dialetto pressoché incomprensibile, il cibo non è allettante e l'appartamento dove dovrebbe andare a vivere è privo di mobilio. Ma ben presto le cose cambiano. Philippe, grazie all'umanità del postino Antoine e dei colleghi dell'ufficio scoprirà che si può vivere (e vivere bene) anche al Nord ma come farlo capire a sua moglie?
Successo travolgente al box office francese questo film di Daniel Boom (che il pubblico italiano ha imparato a conoscere grazie a Il mio migliore amicodi Patrice Leconte). Un successo quasi inatteso perché il tema non era dei più semplici: il pregiudizio e, soprattutto, un pregiudizio legato a una regione della Francia. Il Nord sopra Parigi (l'area di Lille) è considerato dai francesi un luogo buio, dove fa freddo e piove sempre abitato da gente rude, poco socievole e dai gusti strani. Per di più parlano un dialetto-lingua detto Ch'timi perché in quell'idioma la ‘s' francese suona ‘ch' e il ‘toi' e ‘moi' diventano ‘ti' e ‘mi'. Kad Merad nel ruolo di Philippe riesce a rendere perfettamente il disagio di chi parte con addosso il fardello del pregiudizio verso una destinazione in cui dovrà permanere per un non breve periodo. I primi incontri non faranno che rafforzare la prima impressione ma non si tratta che della facciata. La comprensione è possibile e si sviluppa grazie alle piccole situazioni quotidiane e ad un pizzico di commedia con qualche tratto di surreale (vedi la consegna a domicilio della posta con progressiva ubriacatura dovuta agli utenti ospitali).
Quello che alla commedia italiana riesce sempre più difficile fare sembra invece ancora possibile in Francia: coniugare il divertimento con l'umanità e con un messaggio non declamato e non didascalico. È ancora possibile conoscersi e comprendersi nonostante la sedimentazione di stereotipi. È sufficiente provare ad andare oltre, provare a capirsi. Magari anche arredando, con mobili presi qua e là, un appartamento e mangiando in piazza le frites. Boom, che è del Nord, da tempo attendeva il momento di poter lavorare su questi temi. C'è riuscito e il pubblico francese gliene ha dato calorosamente atto. Cosa accadrà da noi? Il glorioso doppiaggio italiano è chiamato al miracolo.


La Fata:
Scordatevi il classico film francese un po' lento e cerebrale: è una storia dinamica, con tempi comici fantastici ed una storia deliziosa.
Pensavo che avrei visto trasposto in film quel gran numero di pregiudizi tipici della gente del sud nei confronti del nord (per intenderci, pensavo ad una sorta di Bellavista in salsa francese)... beh, non è che non ci siano, ma qui si parla di una situazione singolare propria della Francia: l'estremo nord, considerato arretrato e un po' incivile, ha un suo modo di vivere ed addirittura un suo linguaggio tutto particolare, a cui bisogna abituarsi per scoprirne la dolcezza, la gentilezza e l'autenticità.
E' vero quello che dice la locandina, si ride fino alle lacrime: in una scena in particolare credevo di cadere dalla poltrona!
E per l'accenno al doppiaggio fatto da MyMovies, devo dire che il miracolo c'è stato eccome: lo strano linguaggio, buffo, talvolta sgrammaticato, a tratti quasi incomprensibile, è reso magistralmente! Anche se, una volta visto il film in italiano, almeno per chi conosce il francese, resta la curiosità di ascoltar l'originale!, 

Autore del post: Fata

martedì 4 novembre 2008

Moonlight

Qualche tempo fa, per l'esattezza nei commenti a Taken che -news news- verrà riproposto prossimamente su Italia1, Romins chiedeva se non c'era qualche serie sui vampiri (escludendo Buffy e derivati)... eccone qui una fresca fresca, anche se per il momento in onda solo su Steele -digitale terrestre Mediaset- il venerdì sera dalle 21. Per il momento, la notte di Halloween sono stati trasmessi i primi due episodi.

MoonlightMick St.John (Alex O'Loughlin) è un investigatore privato, ma è prima di tutto un vampiro, reso tale una cinquantina di anni addietro dalla moglie Coraline (Shannyn Sossamon). E' un vampiro anomalo, che rifiuta di bere sangue da vittime innocenti ed inconsapevoli e per questo viene rifornito della sua fonte di sostentamento da uno "spacciatore" che lavora all'obitorio. Non disdegna, però, di addentare i colpevoli di delitti ed efferatezze come una sorta di giustiziere.
Accanto a lui, il fidato amico Josef Kostan (Jason Dohring, già visto in Veronica Mars), vampiro ben più antico che non ne condivide gli scrupoli morali e ritiene che Mick stia solo negando la propria natura. La maggior preoccupazione di Josef, tuttavia, sembra essere il mantenere l'assoluta segretezza circa la reale esistenza dei vampiri, scopo per perseguire il quale spesso chiede l'aiuto di Mick.
Durante la prima indagine in cui lo troviamo occupato, Mick riincontra Beth Turner (Sophia Myles), ora giornalista, ma soprattutto un vecchio caso di cui si era occupato molti anni addietro e che lo ha profondamente segnato: Beth, da bambina, era stata rapita da Coraline, l'ex moglie di Mick, nel folle tentativo di riconquistarlo proponendogli il cliché di una "famiglia perfetta". Mick allora aveva salvato la bambina uccidendo Coraline e nel primo caso si ritrova a salvare nuovamente la vita della donna che è ormai diventata, innescando però inevitabilmente il riaffiorare dei suoi vecchi ricordi sepolti da anni.
Beth, sentendosi inspiegabilmente legata a Mick, continuerà ad incontrarlo cercando di scoprire cos'è che l'uomo sembra nasconderle... fino al termine del secondo episodio in cui finalmente scoprirà in modo inequivocabile la verità.

Piacevole nello stile, scorrevole, con buoni ritmi, la serie mostra i vampiri in una veste in parte insolita, ben integrati e per nulla mostruosi (anche quando si "trasformano" non diventano esseri così mostruosi come ad esempio in Buffy). Mick ha quella giusta dose di fascino necessaria alla parte... eppure la serie ha chiuso alla fine della prima stagione.
A quanto pare, non riusciva a trasmettere abbastanza l'inquietudine ed il mistero tipici dei vampiri (almeno nell'immaginario colletivo) e così, nonostante le petizioni e l’affetto del pubblico [7 milioni e mezzo di persone in media hanno seguito le 16 puntate andate in onda sulla Cbs], non ha ottenuto il rinnovo per una seconda stagione. L’errore, dicono, è stato nel dare alla serie un’impronta ferma e decisa solo dopo alcune puntate.