martedì 27 dicembre 2011

Il regno di Ga'Hoole - La leggenda dei guardiani

Si tratta di un film d'animazione con protagonisti gufi e civette, coproduzione statunitense-australiana del 2010 diretta da Zack Snyder (già regista di 300, che qui supera nettamente in quanto ad effetti e computer graphic), basato sulla saga letteraria fantasy per ragazzi I guardiani di Ga'Hoole, scritta da Kathryn Lasky e illustrata da Richard Cowdry. La trama del film è incentrata sui primi tre romanzi della saga, ossia La cattura, Il grande viaggio e Duello Mortale.

Il film racconta le vicende del giovane Soren, un barbagianni affascinato -come la sorellina Eglantine- dalle storie fantastiche sui Guardiani di Ga'Hoole, un gruppo di mitici guerrieri alati che ha combattuto una dura battaglia per salvare il popolo dei gufi dai malvagi detti "i Puri", che vogliono imporre la supremazia dei barbagianni Tito (a cui appartiene anche lo stesso Soren), che considerano naturalmente superiori, su tutto il mondo dei gufi.

Mentre Soren sogna di unirsi un giorno ai suoi eroi, il fratello maggiore Kludd si fa beffe dei suoi sogni e desidera solo conquistarsi i favori del padre togliendoli al fratello minore.

Sarà proprio la gelosia di Kludd a scatenare terribili conseguenze, a partire dalla caduta di entrambi i gufi dal loro albero quando sono ancora troppo giovani per riuscire a spiccare nuovamente il volo da terra, che porterà alla loro cattura da parte dei Puri, impegnati a rapire giovani gufetti per trasformarli in schiavi o in un esercito di combattenti.

Sarà il giovane Soren a dover cercare di salvare i gufi dalle trame dei Puri, con una rocambolesca fuga e la ricerca di quei Guardiani eroi dei miti narratigli dal padre, con l'aiuto di altri coraggiosi giovani gufi che incontrerà via via sulla sua strada: Gylfie, piccolo elfo dei cactus, Digger, sciroccata civetta delle tane, e Twilight, allocco di Lapponia.

Insieme, dovranno sorvolare il mare, attraversare una nebbia fittissima e trovare finalmente il Grande Albero, la casa dei leggendari Guardiani, l'unica speranza di sconfiggere i Puri e salvare il regno dei gufi, con il solo ausilio del loro ventriglio, che in realtà è semplicemente una porzione dell'apparato digerente, detto anche stomaco trituratore o stomaco muscolare, mentre in questa saga diventa l'organo attraverso il quale i gufi percepiscono i pericoli, una sorta di recettore per il sesto senso.

Splendidi gli effetti grafici, si può dire che la computer graphic ha fatto un vero salto quantico e, se gli sfondi e le ambientazioni talvolta tradiscono il carattere digitale delle immagini, i gufi delle varie specie, i loro movimenti, il volo, il piumaggio soffice sembrano davvero ripresi dal vero, con una verosimiglianza davvero incredibile. 

Per il resto, per quanto prevedibile possa risultare la storia, il film è senz'altro avvincente, coinvolge e cattura (e devo dire che rimpiango di non averlo visto al cinema, dove l'effetto sarebbe stato ancora maggiore), a tratti intenerisce -la piccola Eglantine e i tanti altri giovani gufetti ancora tutti gonfi e lanugginosi sono davvero deliziosi- spesso strappa sorrisi -non possono mancare personaggi un po' sciroccati, sia tra i buoni sia tra i cattivi- e per i meno giovani non può non far venire in mente in alcuni punti la saga di Guerre Stellari... Segui il tuo ventriglio, Soren...

Molti gli attori britannici e australiani (tra cui Geoffrey Rush, Emilie de Ravin, Hugo Weaving, Sam Neill, Helen Mirren) che hanno prestato le voci ai vari personaggi del film. Nella versione italiana non ci sono voci altrettanto "di spicco", ma i doppiatori sono comunque tutti conosciuti: ad esempio il fratello geloso Kludd ha la voce italiana di Draco Malfoy, la piccola Eglantine ha la voce italiana di Dakota Fanning e Ginny Weasley, Nyra ha la voce italiana di  Sigourney Weaver e il perfodo Metalbeck niente meno che quella di Robert De Niro.

sabato 10 dicembre 2011

Il velo dipinto

Un film drammatico del 2006 tratto dall'omonimo romanzo di W.S. Maugham e diretto da John Curran con protagonisti Edward Norton e Naomi Watts. Differente dal romanzo solo nell'epilogo e nella caratterizzazione del personaggio femminile, il film trasporta nella Cina degli anni venti con delicatezza e con una incantevole fotografia.

Nella Londra del '22, Kitty (Naomi Watts) accetta la corte di Walter Fane (Norton) più per l'urgenza di sposarsi che per trasporto. L'età e la famiglia hanno il loro peso nella scelta. Dopo il matrimonio, Kitty segue Walter a Shangai, dove lui svolge la sua attività di  medico batteriologo. Annoiata dall'ordinarietà di Walter e dalla vita sociale cittadina, Kitty si abbandona ben presto tra le braccia di un alto funzionario britannico, Charlie Townsend (un Liev Shrieber al confine tra fascino e untuosità), credendo nel suo amore.
Quando Walter li scopre non ci sono scenate. L'ultimatum è chiaro: o lei e Charlie dimostrano i loro sentimenti divorziando dai rispettivi compagni e risposandosi immediatamente, oppure Kitty sarà costretta a seguire Walter a Mei-Tan-Fu, villaggio sperduto e afflitto da una terribile epidemia di colera.
Kitty si trova obbligata a seguire Walter per evitare lo scandalo e delusa dal comportamento di Charlie. Nella desolazione della sua nuova casa, Kitty impara a conoscere l'uomo che ha sposato e trova una dimensione per la sua vita.

Il film, come ho detto, gode di un'ottima fotografia e i due interpreti danno ai loro personaggi la giusta enfasi. Norton misuratissimo come sa fare, la Watts delicata e molto femminile. Una storia che va al di là del semplice narrare di un uomo e di una donna, ma che parla di mondi separati che vivono sotto allo stesso tetto e di un viaggio alla scoperta di sè racchiuso in una esperienza infernale.
Il romanzo aveva già dato spunto ad una versione cinematografica nel 1934 con la partecipazione di Greta Garbo, ma pur essendo a suo modo un remake, merita di certo la visione.

venerdì 9 dicembre 2011

Pleasantville

Pleasantville - Locandina
Titolo originale: Pleasantville
Paese: USA
Anno:1998
Durata: 124 min
Colore: colore, B/N
Audio: sonoro
Genere: commedia
Regia/Soggetto/Sceneggiatura: Gary Ross
Produttore: Steven Soderbergh, Gary Ross, Jon Kilik, Bob Degus
Fotografia: John W. Lindley
Montaggio: William Goldenberg
Musiche: Randy Newman
Costumi:Judianna Makovsky

Interpreti e personaggi - Tobey Maguire: David Wagner/Bud Parker, Reese Witherspoon: Jennifer Wagner/Mary Sue Parker, William H. Macy: George Parker, Joan Allen: Betty Parker, Jeff Daniels: Bill Johnson, J.T. Walsh: Big Bob, Don Knotts: riparatore TV, Paul Walker: Skip Martin, Marley Shelton: Margaret Henderson.

Trama - David e sua sorella Jennifer sono due gemelli che vivono con la madre divorziata in una città americana negli anni '90. La complicata vita familiare porta i due ragazzi a reagire in due modi differenti: Jennifer si concentra su valori superficiali, una vita sociale e sessuale molto vivace e con atteggiamenti ribelli; David, al contrario si chiude in se stesso, e passa la maggior parte del tempo a guardare la televisione, e in particolare "Pleasantville", sitcom degli anni '50. Dopo aver rotto il telecomando durante un litigio, compare un riparatore di televisori che offre ai due fratelli un particolare telecomando che li catapulta nel mondo di Pleasantville, diventando rispettivamente Bud e Mary Sue Parker, i due figli della famiglia protagonista della sitcom. I due ragazzi vivono ora nell'aprile del 1958, in una allegra cittadina in bianco e nero, stereotipo del sogno americano: a Pleasentville tutto è ordinato, il clima è sempre sereno con il termometro fisso sui 23°, tutti sono cordiali, rispettosi e conformi. Jennifer non accetta subito la situazione ma, quando scopre che Skip, il capitano della squadra di pallacanestro, è innamorato di lei, cambia idea e comincia a recitare la sua parte. David, superato lo shock del primo impatto, si sente a suo agio nei panni di Bud... [fonte wikipedia]
Ed è così che nel corso del film accadono piccoli eventi che destabilizzano l'ordine di questa cittadina in cui compaiono a mano a mano dettagli prima inesistenti (i libri, musica nuova e diversa) e naturalmete i colori non previsti in questo spaccato "perfetto" dell'america, dove i maggiori propulsori sono proprio Jennifer e David nei loro nuovi panni. Si arriva così quasi ulla rivoluzione cittadina con motti quasi di pregiudizio raziale, che nella parte finale del film vengono completamente mitigati durante il processo ion cui Bud (David) con la sua appassionata arringa smuove l'animo di tutta la città compresa quella del Sindaco detrattore delle innovazioni, riportando tutto allo spelndore dei colori e dei sentimenti, della passioni, degli amori...


Bella fotografia in cui un accurato B/N lascia poco alla volta lo spazio ai colori, facendoli diventare molto vividi ed attraenti.

Ho rivisto questo film leggero, un paio di sere fa, e lo si potrebbe definire  quasi banale, ma durante il quale valori come la cultura (letteratura, pittura, musica) vengono riportato in auge a sconvolgere l'apatia del grigia reoutine giornaliera; anche i valori dell'essere umano, passione, amore vengono fatti riemerge dai sopiti animi che inseguono una quotidianità spenta e distaccata, come fosse la perfezione (che non esiste).

Insomma alle porte del terzo millennio il regista e sceneggiatore Gary Ross, partendo da mezzo secolo prima si cimenta in questo film della memoria dell'uomo evidenziandone i percorsi ed i pregi per una qualità di vita migliore. Perfetto per una tranquilla domenica pomeriggio.

domenica 4 dicembre 2011

Nasce Recinzioni Selvagge

Dopo aver condiviso le mie serate cinematografiche e televisive su Occhio e culla, dopo aver partecipato all'attività del circolo dei Lettorineis, in occasione della chiusura di Splinder ho deciso di spostare il blog qui e di dargli un nuovo nome e una nuova forma.
Perché tutto cambia, anche i blog e le abitudini peggiori...