martedì 25 novembre 2014

Occulto Italia

Autori: Gianni Del Vecchio, Stefano Pitrelli
Titolo: Occulto Italia
Editore: RIZZOLI
Anno prima edizione: 2011


Ho scoperto l'esitenza di questo libro avendolo visto leggere sulla metro da un collega d'ufficio. Già solamente l'elenco nella copertina di alcune delle "associazioni" che venivano assimilate alle sette, mi ha incuriosito al punto da procurarmelo in biblioteca.

La lettura per me non è stata facile in quanto non amo i libri-inchiesta, ma considerato il poco tempo che mi hanno concesso per tenerlo e leggerlo, ho sfruttato tutto il tempo disponibile facendo questo sforzo di lettura. Già la prefazione di Maria Annunziata non è stata così invitante a proseguire la letture, ma tappandomi il naso sono andato avanti iniziando così a scoprire cose che, ammetto, non mi erano note sulle principali aggregazioni che, secondo alcune linee di giudizio riepilogate dai due autori, possono essere definite sette: presenza di una verticalità gerarchica, il totale coinvolgimento e allontanamento dalla vita, definiamola, comune, la difficoltà ad uscire ed abbondonare questi raggruppamenti, portano a pensare senza dubbio alle sette, dove non necessariamente si deve considerare l'accezzione solitamente negativa a cui tutti pensiamo (satanisti, gruppi deliranti volti al suicidio, ecc.).

Grazie al contributo dei fuoriusciti quindi i due giornalisti hanno fotografato e definito la geopolitca dei principali enti, comunità e associazioni che abbiamo in italia come Damanhur, Scentology, Soka Gakkai, Ontopsicologia, Movimento Umanista sono sicuramente quelli più noti e forse riccorrenti nel nostro paese.
In ognuna di queste c'è sempre il leader, la guida, il maestro che dalle proprie convinzioni emana il suo scibile e lo porta come unica verità in questo mondo, racogliendo così progessivamente adepti che si dedicano inizialmente come volontari ad elargire sempre più l'ideologia fondamento. Così si orginina la veriticalità di questi gruppi di aggregazione dove scalando verso il basso si costruisce la piramide di adepti e cultori.
In alcune di queste "associazioni" la scalata verso l'alto è propiziata dal portafoglio che permette maggiori sedute, incontri, strumenti di "crescita" spirtuale che portano verso l'alto, offrendo donazioni o "acquistando".
Ognuno di questi gruppi progressivamente poi, ti ruba il tempo dal resto della vita "comune" per poter crescere, essere sempre migliore ed illuminato o dotato; così viene chiesto di essere sempre più presente ed attivo nella" nuova famiglia", portando progressivamente all'abbandono della vecchia e vita sociale consueta.
La sopravivenza di questi gruppi nasce dalla donazioni e dalla raccolte fondi e in taluni casi (quasi tutti per la verità) attraverso il marchandising di gadget, strumenti, testi, corsi (sono arrivati anche alle scuole elementari e nelle università), ecc. dove da qui iniziano i percorsi "occulti" con la creazione di sinergie con enti culturali e benefici, amministrazioni locali ed istituzioni varie che ramificano la presenza dentro lo stato per cercare ognuna grosso modo lo stesso risultato: un riconoscimento ufficiale a livello religioso; in questo modo non dovbranno più temere ritorsioni, indagini o provedimenti legali a cui oggi invece potrebbero essere ancora soggetti, ma sopratutto entrare nella lsita dei benificiari dei contributi statali (5 x1000 ad esempio).
I mezzi che usano sono dei più disparati dove ogni occasione è buona per accomunarsi a personaggi dello spettacolo, della politica, dello sport e sono poi talmente elaborati e ben mascherati che a volte coinvolge personalità di rilievo a loro insaputa (ma non sempre) così da averne un ritono di immagine e allargando la sfera pubblicitaria e di divulgazione.

Ripartendo quindi da qui, si comprende che queste congreghe non sono solo dei ricettacoli di persone disperate, persone disadattate o dissestate, ma anche di persone di spicco e ben viste nella società comedocenti, avvocati, personalità delle spettocolo, imprenditori, manager, politici ecc. che mettono a disposizione la loro cultura ed entratura per far crescere e rendere profittevole "l'associazione" a cui appartengono.

In conclusione, personalmente non prendo posizione in quanto ognuno è libero di pensarla come meglio crede, l'importante è il proprio benessere interiore e non solo, ma mi permetto di suggeire che ognuno rifletta bene sulle proprio scelte (dirette o indirette).

sabato 15 novembre 2014

Domani sarà un giorno perfetto - Carlo Deffenu

Uscito inizialmente dal Torneo di IoScrittore nel 2012 con altro titolo ("Un posto molto lontano da qui", ancora reperibile in formato digitale), questo romanzo è stato selezionato e ripubblicato da una piccola casa editrice di Prato in formato cartaceo. In lista da troppo tempo, ho finito di leggerlo gustandomi la dolcezza che traspare tra le righe, affezionandomi ai personaggi onirici e sfumati che si muovono lungo le 347 pagine del romanzo. Un romanzo che parla di solitudini e di ombre, e della sensibilità che occorre per vedere.

Dumas ha perso la sua Dora e ora vaga per la città scattando foto e chiacchierando di poesia con un senzatetto misterioso. Danette ha solo nove anni ma conosce già le ombre, il male che si nasconde al fondo delle scale o che appare improvviso quando il buio ti avvolge. Denis ha avuto una brutta avventura da piccolo e ora si nasconde in casa senza che la madre capisca perché, con un amico on line e tante mosche nei barattoli. Sono persone che conoscono la solitudine e la paura di non essere comprese, accettate o amate, con rituali precisi e il disperato bisogno di un proprio simile e di un talismano. Quando Danette fa amicizia con Denis la vita di tutti e tre inizierà a svoltare. Non sempre nel modo migliore.

Conosco Carlo tramite il Torneo, la sua scrittura priva di artifici e delicata valgono già molto. Se poi aggiungiamo una storia in cui i personaggi sono quasi pennellati ad acquerello - ricchi di sfumature e riflessi - e una favola su bene e male si svolge sotto il sole caldo di Alghero - ambientazione insolita per una storia altrettanto insolita - ne abbiamo un romanzo che non solo si fa leggere con facilità e chiarezza, ma anche colpisce per la profondità e la dolcezza con cui carezza i suoi personaggi e con cui descrive anche le esperienze peggiori. La vita, le paure, i traumi che uniscono in qualche modo i personaggi - tutti, senzatetto compreso - sono storie possibili, vive (e lo so che ho già scritto vita la riga sopra, ma le storie sono vive davvero) e reali anche quando sono le ombre ad agire. Perché le ombre esistono, esistono eccome...
Bravo Carlo!

P.S: L'ho classificato come romanzo horror e drammatico, ma è molto di più.