L'autore di questo giallo italianissimo è uno dei finalisti della prima edizione del torneo in rete organizzato da GEMS. Dopo aver pubblicato in versione e-book con un titolo differente (La giustizia dei martiri) come previsto per i finalisti, dopo aver rivisto il lavoro, l'autore è riuscito a pubblicare in cartaceo con la nuova collana di Fanucci, TimeCrime. Meritatamente.
All'alba del capodanno del 1995 Case Rosse, piccolo borgo dell'Appennino tosco emiliano, viene scossa da un triplice omicidio. Il commissario Serra si ritrova a indagare sotto la pressione del procuratore e del suo ex capo. Lui, che viene da fuori e non conosce bene le dinamiche della comunità, con l'aiuto del collega Manzini e di una sua dote molto particolare si ritrova ad approfondire i fatti mentre nella sua vita si riaffaccia Alice. Rapporti complicati, molte parole non dette, fatti che non vengono raccontati da anni. Fino a giungere con le indagini a un capodanno del passato, quando nello stesso luogo vennero giustiziate venti persone in una rappresaglia contro i partigiani e all'antica ferita di quel borgo in apparenza così tranquillo. Roberto Serra con la sua tenacia riuscirà a ricollegare gli eventi e a risovere, non senza risvolti tragici e nuove vittime, il suo ultimo caso laggiù.
La scrittura scorre fluida, parole chiare, capitoli brevi e sensazioni nette. Il tocco di bizzarro nella dote di Roberto Serra fa la differenza senza rendere il romanzo qualcosa di diverso da quello che è. Un thriller, nuovo e classico allo stesso tempo, con quel tanto di storia italiana che serve a non dimenticare, ricco di sfumature emozionali. Un romanzo che si legge senza rallentamenti, senza una parola di troppo. Complimenti, davvero.
All'alba del capodanno del 1995 Case Rosse, piccolo borgo dell'Appennino tosco emiliano, viene scossa da un triplice omicidio. Il commissario Serra si ritrova a indagare sotto la pressione del procuratore e del suo ex capo. Lui, che viene da fuori e non conosce bene le dinamiche della comunità, con l'aiuto del collega Manzini e di una sua dote molto particolare si ritrova ad approfondire i fatti mentre nella sua vita si riaffaccia Alice. Rapporti complicati, molte parole non dette, fatti che non vengono raccontati da anni. Fino a giungere con le indagini a un capodanno del passato, quando nello stesso luogo vennero giustiziate venti persone in una rappresaglia contro i partigiani e all'antica ferita di quel borgo in apparenza così tranquillo. Roberto Serra con la sua tenacia riuscirà a ricollegare gli eventi e a risovere, non senza risvolti tragici e nuove vittime, il suo ultimo caso laggiù.
La scrittura scorre fluida, parole chiare, capitoli brevi e sensazioni nette. Il tocco di bizzarro nella dote di Roberto Serra fa la differenza senza rendere il romanzo qualcosa di diverso da quello che è. Un thriller, nuovo e classico allo stesso tempo, con quel tanto di storia italiana che serve a non dimenticare, ricco di sfumature emozionali. Un romanzo che si legge senza rallentamenti, senza una parola di troppo. Complimenti, davvero.