Se ci si aspetta un tipo di erotismo classico è meglio stare lontani da questa "raccolta di orgasmi". Uscita per la collana "Carnet erotique" di Lettere Animate, è l'opera prima di un'autrice che ha scelto di usare uno pseudonimo data la natura del suo lavoro. Coraggioso, insolito e a tinte molto forti, a volte spaventoso e altre volte perfino blasfemo, lontano dalle atmosfere satinate delle 50 sfumature (che di erotico hanno meno del meno) quanto Mercurio da Saturno. Uno sguardo che va al di là del reale rapporto sado-maso, che affonda invece nella pura fantasia anche quando è quasi inconfessabile. Proprio perché fantasia personale, vera e spaventosa, incomprensibile per chi non ne condivida in qualche modo i tratti.
"Ogni forma di violenza non desiderata non è cosa positiva." Questa frase apre la serie di capitoli, trentanove, che l'autrice stessa definisce orgasmi. Perché, sebbene lei stessa ammetta che alcuni siano autobiografici, la maggior parte di questi è pura fantasia. Cruda, violenta, quasi splatter. Donne - quasi sempre una Lisa - catturate, seviziate, massacrate e a volte stuprate. Un erotismo che arriva come un pugno allo stomaco, più forte addirittura quando il sesso non c'è. Un viaggio che è più intimo del previsto e che l'autrice è stata in dubbio se pubblicare o meno, consapevole del rischio che correva nel raccontare come erotiche certe scene senza distaccarsene. Senza in qualche modo denunciarle ma esponendole così come le vede nonostante una educazione che tutti definiremmo "normale". Perché in fondo dietro alla defiizione di normale ci si nasconde facilmente, magari reprimendo parti di noi che ci spaventa anche solo immaginare. Ecco, se questo e-book ha un pregio è quello di mettere a nudo il mostro e lasciarlo giocare tra le righe, farlo sfamare e concedendogli l'attenzione che reclama. Per poi tornare su di un piano reale e decidere fino a che punto si vogliono vivere le proprie fantasie, condividendole con chi è pronto a farlo. Perché tutto, proprio tutto, deve essere desiderato da entrambe le parti. Sempre.
Invogliata all'acquisto da un'intervista che ho letto, incuriosita non tanto dal mondo bdsm quanto da un punto di vista prettamente immaginativo. Dal piacere che può scaturire dalle immagini più disparate, da quanto potente sia questo aspetto nelle donne. L'immaginazione sfrenata anche quando non può trovare riscontro nella realtà - a volte soprattutto quando non lo può fare - porta a un piacere talmente intenso che nessuna realtà può restituire. Tabù, rituali ancestrali, cannibalismo, omicidio, tortura. Il primitivo che ancora abita dentro di noi e che tanto teniamo a bada (per poi incanalare questa energia chi meglio e chi peggio - che sia ammazzarsi di pesi in palestra o andare a devastare la città durante una manifestazione, una passione sfrenata per il cibo o lo shopping compulsivo) spaventati da ciò che potremmo essere, se non dal nostro stesso giudizio di sicuro da quello della società.
Incuriosita dall'aspetto violento di queste fantasie e dalla dolcezza di fondo dell'autrice che traspariva nelle sue parole tra le righe dell'intervista. Due facce della stessa persona, un equilibrio che in qualche modo funziona. Un equilibrio che ci necessita in quanto esseri umani, in qualsiasi campo, ma che colpisce - evidente - nella sfera sessuale. Quella sfera che noi donne dovremmo vedere legata a un focolare e una fila interminabile di marmocchi e che ci viene inculcata fin da piccole e che ci provoca innumerevoli sensi di colpa non appena ci rendiamo conto che non è proprio quella, la cosa che sentiamo.
Insomma incuriosita da chi, con naturalezza e senza nascondersi dietro a terminologie da romanzetto "easy", ha avuto il coraggio di raccontarsi fino in fondo.
"Ogni forma di violenza non desiderata non è cosa positiva." Questa frase apre la serie di capitoli, trentanove, che l'autrice stessa definisce orgasmi. Perché, sebbene lei stessa ammetta che alcuni siano autobiografici, la maggior parte di questi è pura fantasia. Cruda, violenta, quasi splatter. Donne - quasi sempre una Lisa - catturate, seviziate, massacrate e a volte stuprate. Un erotismo che arriva come un pugno allo stomaco, più forte addirittura quando il sesso non c'è. Un viaggio che è più intimo del previsto e che l'autrice è stata in dubbio se pubblicare o meno, consapevole del rischio che correva nel raccontare come erotiche certe scene senza distaccarsene. Senza in qualche modo denunciarle ma esponendole così come le vede nonostante una educazione che tutti definiremmo "normale". Perché in fondo dietro alla defiizione di normale ci si nasconde facilmente, magari reprimendo parti di noi che ci spaventa anche solo immaginare. Ecco, se questo e-book ha un pregio è quello di mettere a nudo il mostro e lasciarlo giocare tra le righe, farlo sfamare e concedendogli l'attenzione che reclama. Per poi tornare su di un piano reale e decidere fino a che punto si vogliono vivere le proprie fantasie, condividendole con chi è pronto a farlo. Perché tutto, proprio tutto, deve essere desiderato da entrambe le parti. Sempre.
Invogliata all'acquisto da un'intervista che ho letto, incuriosita non tanto dal mondo bdsm quanto da un punto di vista prettamente immaginativo. Dal piacere che può scaturire dalle immagini più disparate, da quanto potente sia questo aspetto nelle donne. L'immaginazione sfrenata anche quando non può trovare riscontro nella realtà - a volte soprattutto quando non lo può fare - porta a un piacere talmente intenso che nessuna realtà può restituire. Tabù, rituali ancestrali, cannibalismo, omicidio, tortura. Il primitivo che ancora abita dentro di noi e che tanto teniamo a bada (per poi incanalare questa energia chi meglio e chi peggio - che sia ammazzarsi di pesi in palestra o andare a devastare la città durante una manifestazione, una passione sfrenata per il cibo o lo shopping compulsivo) spaventati da ciò che potremmo essere, se non dal nostro stesso giudizio di sicuro da quello della società.
Incuriosita dall'aspetto violento di queste fantasie e dalla dolcezza di fondo dell'autrice che traspariva nelle sue parole tra le righe dell'intervista. Due facce della stessa persona, un equilibrio che in qualche modo funziona. Un equilibrio che ci necessita in quanto esseri umani, in qualsiasi campo, ma che colpisce - evidente - nella sfera sessuale. Quella sfera che noi donne dovremmo vedere legata a un focolare e una fila interminabile di marmocchi e che ci viene inculcata fin da piccole e che ci provoca innumerevoli sensi di colpa non appena ci rendiamo conto che non è proprio quella, la cosa che sentiamo.
Insomma incuriosita da chi, con naturalezza e senza nascondersi dietro a terminologie da romanzetto "easy", ha avuto il coraggio di raccontarsi fino in fondo.