Locandina |
Titolo originale: Bridge of Spies
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2015
Durata: 141 min
Genere: thriller, spionaggio, storico, drammatico
Regia: Steven Spielberg
Sceneggiatura: Matt Charman, Joel ed Ethan Coen
Produttore: Kristie Macosko Krieger, Marc Platt, Steven Spielberg
Ieri sera sono andato a vedere questo film che ha riscosso un successo quasi colossale. La trama del film si dipana sugli eventi che coinvolgono un avvocato statunitense abitante a New York (nel quartiere di Brooklyn), di nome James B. Donovan, che si ritrova al centro della guerra fredda quando la CIA lo incarica di negoziare il rilascio di Francis Gary Powers, un pilota il cui aereo spia U-2 è stato abbattuto in Unione Sovietica, scambiandolo con la spia filocomunista catturata a New York di nome Rudolf Abel. Lo scambio avviene sul Ponte di Glienicke detto il "Ponte delle Spie", tra Berlino Ovest e Potsdam. Donovan riesce anche a far liberare dalle autorità berlinesi della Repubblica Democratica Tedesca, al Checkpoint Charlie, lo studente statunitense di economia Frederic Pryor, che era stato arrestato per spionaggio dalla Volkspolizei, la polizia della Germania orientale. (fonte Wikipedia)
Dal mio punti vi sta il film ovviamente merita di essere visto sul grande schermo e la presenza di Spielberg alla regia è certamente una garanzia, come anche il fatto che i fratelli Coen abbiano partecipato alla sceneggiatura di questo film, dove la loro mano si nota parecchio sullo sviluppo della storia che in oltre 2 ore quasi mai ci si annoia. Tom Hanks anche questa volta non perde occasione di dimostrarsi grande attore ed interprete di personalità diverse. Sinceramente il grande clamore su questo film si possa collocare sulla questione storica in cui il dualismo netto e chiaro che contraddistingueva la guerra fredda dell'epoca si sia un po' ricreata in questi ultimi mesi per altre questioni, ma se devo essere sincero l'ho trovato sì un gran bel film, bene girato interpretato e sceneggiato, bene collocato storicamente, ma dopo settimane dalla sua uscita e sentiti parecchi commenti le aspettative erano così alte da lasciarmi alla fine con un po' di delusione e perplessità.
Sì perplessità perché mi è venuto il sospetto che ormai non siamo più abituati ai film ben fatti che quando ne vediamo uno sembra un "colossal immane e munifico"... Questo può voler dire solo due cose: o lo spettatore medio è povero di "critica" e bastano 2 effetti speciali ed 1 3D che tutto sembra bello oppure, quanto oggi lo scenario cinematografico va proponendo ha perso un po' della sua maestria e fine artistico. Mi terrò tale perplessità e concludo questo post segnalando la parte peggiore di tutta la serata: il disgusto per come si sia ridotto il cinema Lux di Torino, mai mi sarei aspettato che un cinema così centrale, e per di più in una della gallerie più affascinanti di Torino, potesse perdere prestigio ed eleganza a tal punto da sembrare un "cinemino" di un paesino di periferia.