martedì 1 marzo 2011

Padrona e amante - Anita Nair


padrona_e_amanteAnita Nair è una scrittrice indiana interessante. Avevo letto "Cuccette per signora" anni fa e mi aveva lasciato una sensazione di dolcezza e di poesia nonostante trattasse le vite di cinque donne indiane di diverse età in viaggio su un treno per Kanyakumari, la punta estrema dell'India. Questo romanzo, lungo ben 527 pagine e non sempre scorrevole, è la seconda opera che leggo di questa autrice.

Uno scrittore e musicista americano di nome Chris arriva in Kerala (India del sud) per una lunga intervista a Koman, danzatore del kathakali (antica arte) ormai anziano. Ad accoglierlo oltre a Koman ci sono Radha e suo marito Shyam, proprietario di un resort e ambiziosissimo. Tra Chris e Radha nasce qualcosa che cambierà i rapporti tra tutti i protagonisti. Si intrecciano la storia di Koman fin dalla sua nascita, la realtà che vive ora, il difficile rapporto tra marito e moglie, l'avventura coinvolgente di Radha e Chris, le riflessioni di Koman riguardo alla sua vita di artista e alla sua arte. Padrona e amante di una vita.

La narrazione sfrutta i vari punti di vista dei personaggi. Radha, lo zio Koman e Shyam si alternano nel raccontare la propria storia, le proprie emozioni e paure. Ognuno in prima persona, ognuno col suo modo e con le sue sensazioni vivide e forti. Fanno da intermezzo le parti di storia relativa alla nascita di Koman, alla storia d'amore dei suoi genitori maledetta fin dal primo momento, alla sua infanzia e la sua decisione di diventare artista. Tutto il tomo parla d'amore. Quello di Radha per Chris, quello di Shyam per Radha, quello dello zio per l'arte, quello di Radha per lo zio, e ancora quello dello zio per una misteriosa donna sposata che lo ha amato per tanti anni.
Una storia di tradimenti e di follie fatte per amore. Una storia che sembra vera.

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