lunedì 6 maggio 2013

Red Lights

Un film del 2012, stranamente - visto che nell'ultimo periodo vedo solo film molto più datati.
La regia è di Rodrigo Cortès, che ha anche scritto il soggetto. Fanno parte del cast Robert De Niro, Sigourney Weaver e Cillian Murphy, oltre a Joely Richardson. Thriller dal sapore paranormale, introspettivo quanto basta per essere interessante.

La psicologa Margareth Matheson (una splendida Weaver) indaga da decenni nell'ambito dei fenomeni paranormali smascherando truffatori ogni volta che si scomoda. Insieme al suo assistente, il fisico Tom Buckley (Murphy adulto, finalmente senza maschera di juta), oltre a tenere corsi all'università, gira gli States in lungo e in largo in cerca del "miracolo". In realtà, con un minimo di indagini intorno alle location degli spettacoli dei cosiddetti sensitivi, i due trovano quasi sempre delle "red lights - luci rosse", cioè persone o cose strane che non dovrebbero esserci. I complici dei maghi. Regolarmente.
Proprio quando in città arriva Simon Silver (DeNiro) con una serie di serate da tutto esaurito, però, Margareth si tira indietro rifiutandosi di smascherarlo. Avverte il suo assistente di non avvicinarsi a Silver, perché si tratta di un uomo pericoloso. Ma Tom insiste e si occupa da solo di andare a controllare, scatenando una serie di eventi che porteranno Margareth alla morte e Tom molto vicino a Silver. Un gioco di specchi per trovare un miracolo. Un gioco di personaggi ben studiati e un enigma da risolvere costi quel che costi.

Intenso, con un Cillian Murphy meno alieno del solito e DeNiro magistrale e meno misurato del solito. Un regista che sa mantenere la tensione fino all'ultimo, o quasi. Colori densi e una buona fotografia. E qualche frase da ricordare per una sana meditazione su ciò che siamo e ciò che fingiamo di essere.

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