domenica 13 dicembre 2015

Pitch Perfect

Ho visto il primo film Pitch Perfect per caso una domenica pomeriggio, spiaggiato sul divano, ed anche se all'inizio ho temuto che fosse la solita commediola per teenager, al primo attacco musicale mi sono dovuto subito ricredere e la mia attenzione è salita. E quando ho trovato modo di vedere anche il secondo non mi sono negato.
Nel primo capito diretto da Jason Moore, basato sul libro "Pitch Perfect: The Questo for Collegiate A Cappella Glory", si narrano le vicende di Liceali appassionati di canto a cappella; però contrariamente a quanto uno potrebbe pensare, si tratta di canto corale, da qui il titolo "Intonazione Giusta", moderno in cui vengono armonizzate in modo dinamico e avvincente tutte le canzoni di ogni genere, riprendendone a tratti anche le cadenze originali. Mentre in questo primo episodio si narra come la sorellanza delle Barden Bellas inizialmente in crisi di prestazioni e di affiatamento viene riportata ad alti livelli grazie al talento di una nuova studentessa portata a produrre ed armonizzare qualsiasi canzone, nel secondo capitolo (diretto da uno dei produttori Elizabhet Banks anche del primo capitolo) dopo una disastrosa esibizione davanti al presidente degli USA, vengo estromesse da ogni sorta di competizione ed esibizione nazionale, perdendo così il diritto acquisito dopo aver vinto il concorso principale per 3 anni di seguito. Da qui la discesa vertiginosa di autostima e di bravura, che verrà ritrovata e migliorata grazie alle nuove idee della protagonista e di una nuova cantante "lascito" figlia di una Bellas degli anni precedenti, proponendo per la prima volta un pezzo originale, anziché le solite cover.
Affascinato da sempre da canto corale, questi due film sono stati per me una rivelazione, godendo di momenti musicali di alto livello in cui il gruppo protagonista e gli antagonisti hanno proposto coreografie e armonizzazioni davvero suggestive, accattivanti e di una qualità davvero elevata. Contrariamente ai soliti temi che questi film commedia trattano, come competizioni scolastiche come la danza, lo sport, il canto singolo o di gruppo, mai mi sarei aspettato di vedere il canto corale a cappella, genere solitamente poco conosciuto, ma qui trattato in un modo davvero esemplare e moderno sfruttando anche la varietà di personaggi che compongono il gruppo delle Barden Bellas (asociali, obese, omosessuali, ninfomani, ecc.).
Ovviamente ho dato uno sguardo alle recensioni dei due film e mentre i professionisti fanno le loro considerazioni dotte e sprezzanti, io ritengo che la qualità della parte musicale non sia così scontata come si possa pensare: i momenti di canto sono tutti ottimi dando modo di spaziare dal canto canonico a quello tipico di strada uscendo così da luoghi comuni ma ritrovandoli nella loro essenza più giovane e fresca. A chi piace la musica nel suo senso più ampio suggerisco entrambi i film da guardare quasi esclusivamente per i momenti ironici ed ovviamente per quelli musicali, due film gradevoli e poco impegnativi.

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