Che dire, era un po' che non si parlava di vampiri...
Questo è il primo libro di Valerie Stivers, giornalista su riviste di moda, che proprio in questo campo a lei familiare ambienta una storia che avrebbe tutte le carte in regola per essere delizioso, ma che al dunque delude abbastanza.
La giovane Kate McAlliston, aspirante medico e figlia di una promessa della moda che ad un certo punto ha abbandonato la famiglia per sparire nel nulla, mentre è in vacanza dalla zia a New York ottiene -senza peraltro neanche richiederlo- uno stage presso la famosissima rivista Tasty. Qui, inizialmente osteggiata da colleghe bellissime, magrissime e ossessionate dalla moda, nonché vessata da superiori poco diversi dalla Miranda del Diavolo veste Prada, scopre pian piano che buona parte dello staff della rivista è composto da vampiri...
Come dicevo, le premesse sono buone: il Diavolo in salsa vampiresca sembrerebbe carino. Peccato che il romanzo sia infarcito di tutti i peggiori cliché sui vampiri (dall'aglio che li repelle all'acqua santa che li ustiona, passando per la capacità di trasformarsi in pipistrelli e per paletti che li uccidono all'istante... tutte dicerie ampiamente smentite da decenni di letteratura vampiresca come "leggende metropolitane"!!!), sia assolutamente prevedibile -solo la giovane Kate riesce a non riconoscere tutti gli indizi già entro i primi 3 capitoli...- e scritto con uno stile poco avvincente.
Insomma, è tutto sommato carino, scorrevole, a tratti buffo anche se meno di quanto mi sarei potuta aspettare, ma un po' deludente.
Ed il titolo originale Blood is the new black (Il sangue è il nuovo nero) risulta parecchio più evocativo ed in sintonia con il testo rispetto alla traduzione che ne è stata fatta... ma questa è deformazione professionale mia!
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