Ho comprato questo libro in autogrill mentre tornavo dal funerale di mio zio. L'edizione è Mondadori, l'economica a 9.50... Sapevo di Ellroy da tempo e da tempo volevo leggerlo. Prima di leggere "L.A.Confidential" volevo leggere questo. Anche prima di vedere il film, per non rovinarmi la lettura. Il romanzo parte da una storia vera e sanguinosa, un delitto irrisolto che resta nella mente dell'autore in quanto avvenuto nelle vicinanze della sua casa da ragazzo.
Lee e Dwight, due ex pugili, ora sono poliziotti. Sono amici e amano la stessa donna, ognuno a modo suo. Il delitto che sconvolge la Los Angeles del 1947 li vedrà coinvolti loro malgrado nelle indagini, dapprima senza eccessivo coinvolgimento, poi sempre più come un'ossessione che li trascinerà sempre più in basso, sempre più nel buio di se stessi. Una indagine che nella realtà non avrà mai una soluzione, ma che nella mente di Ellroy ha i suoi colpevoli e mille sotterfugi per nascondere la realtà. A fare da sfondo alla storia, una L.A. corrotta, politica e colma di derelitti, di drogati e di squallore.
A piacermi, di Ellroy, sono i personaggi. Non un eroe, non uno che ne venga fuori pulito. Eppure così umani, così fragili e ottusi. Persone che vogliono sopravvivere, che tentano di farlo anche quando l'orrore è troppo da sopportare. Tutti, dai poliziotti alle persone che li accompagnano, hanno i loro scheletri nell'armadio, le loro paure, le bassezze, le manie. Sono tutti mostruosamente umani.
Lee e Dwight, due ex pugili, ora sono poliziotti. Sono amici e amano la stessa donna, ognuno a modo suo. Il delitto che sconvolge la Los Angeles del 1947 li vedrà coinvolti loro malgrado nelle indagini, dapprima senza eccessivo coinvolgimento, poi sempre più come un'ossessione che li trascinerà sempre più in basso, sempre più nel buio di se stessi. Una indagine che nella realtà non avrà mai una soluzione, ma che nella mente di Ellroy ha i suoi colpevoli e mille sotterfugi per nascondere la realtà. A fare da sfondo alla storia, una L.A. corrotta, politica e colma di derelitti, di drogati e di squallore.
A piacermi, di Ellroy, sono i personaggi. Non un eroe, non uno che ne venga fuori pulito. Eppure così umani, così fragili e ottusi. Persone che vogliono sopravvivere, che tentano di farlo anche quando l'orrore è troppo da sopportare. Tutti, dai poliziotti alle persone che li accompagnano, hanno i loro scheletri nell'armadio, le loro paure, le bassezze, le manie. Sono tutti mostruosamente umani.