giovedì 5 luglio 2012

La fabbrica di cioccolato

Titolo originale: Charlie and the Chocolate Factory
Paese: USA
Anno: 2005
Durata: 110 min
Genere: fantastico, commedia
Regia: Tim Burton
Soggetto: Roald Dahl (romanzo)
Sceneggiatura: John August
Fotografia: Philippe Rousselot
Musiche: Danny Elfman
Scenografia: Alex McDowell
Costumi: Gabriella Pescucci

Trama - Charlie Bucket è un bambino povero che vive in una malandata casetta di legno assieme ai genitori e ai quattro nonni. Ha una smisurata passione per la cioccolata, ma la povertà della sua famiglia gli concede una sola tavoletta per il suo compleanno. Da poco, l'annuncio del cioccolatiere più famoso del mondo, il lunatico e enigmatico signor Wonka, ha sconvolto la loro piccola cittadina: Willy Wonka ha nascosto in cinque tavolette di cioccolato dei biglietti d'oro, che permettono al proprietario di visitare la sua grandiosa fabbrica e di vincere un premio speciale. Tutto il mondo viene a conoscenza della notizia, e i primi biglietti, poco dopo, vengono trovati da quattro bambini. L'ultimo biglietto viene trovato proprio da Charlie, che in compagnia del nonno Joe andrà nella bellissima ed enorme fabbrica di Willy Wonka, dove li aspettano incredibili avventure e dolci straordinari. Durante il giro della fabbrica una serie di flashback rivelano il passato di Willy, figlio dell'intransigente dentista Wilbur Wonka, che non gli concedeva neanche il più piccolo dolciume, finché il piccolo Willy riuscì di nascosto a mangiare un cioccolatino: da allora la passione per il cioccolato cambiò il corso della sua vita fin che suo padre lo abbandonò: vagabonderà fino alla tribù degli Oompa-Loompa, con la quale gestisce la famosissima fabbrica.
Durante il giro all'interno della fabbrica, una serie di sfortunati eventi coinvolgono i quattro ragazzi antipatici, che escono di scena uno dopo l'altro. Solo Charlie Bucket rimarrà incolume alle sorprese del signor Wonka, al quale spetta dunque il premio speciale: diventare il nuovo direttore della fabbrica!
Così Willy Wonka riaccompagna Charlie e il nonno a casa spiegando di avere bisogno di un erede e decise di fare visitare a 5 bambini la sua fabbrica e quello meno fastidioso avrebbe vinto. Charlie è felice del premio ma scopre di dover salutare per sempre la sua famiglia per potersi trasferire definitivamente nella fabbrica di cioccolato. Charlie rinuncia al posto di direttore lasciando Willy Wonka allibito. Tempo dopo Wonka ripropone il posto a Charlie, che gli domanda cosa abbia contro la sua famiglia; Willy rivela allora il suo difficile rapporto col padre e insieme decidono di andarlo a trovare. Willy ritrova il padre, che lo riconosce per la sua dentatura, e fanno la pace (Charlie nota anche un album che conteneva i ritagli di articoli dei giornali sui successi del figlio). Da allora Willy e Charlie lavoreranno insieme alla fabbrica, a una sola condizione: l'intera casa di Charlie verrà trasferita all'interno della fabbrica stessa.

Ennesimo visionario e spettacolare film di Burt che io personalmente adoro per la sua visione, miscela di goticismo, futurismo con quel senso di morbidezza e delicatezza che rendono i suoi film sempre gustori da guardare per molti aspetti. Da notare le diverse nomination per i costumi di Gabriella Pescucci nell'anno 2006 per questo film. Nel cercare notizie su questo film, ho trovato diverse citazioni ed autocitazioni di Burton, ed anche cenni al fatto che per l'autore del libro sia stata una specie di rivalsa rispetto al primo film del quale non aveva approvato la sceneggiatura, rimaneggiata dal suo libro, della prima uscita in pellicola del film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Come spesso accade non si sa mai dove stia la ragione tra diversi film di prima uscita ed i loro remake, cambiano gli attori e le tecnologie di rappresentazione, certamente la verità è nel libro e non altrove.

In conclusione per me un film apprezzabile per diversi aspetti come lo è stato anche il film predecessore, non faccio paragoni perché entrambi raccontano in qualche modo il libro, che perde a sfavore di politiche economiche e scelte di ottimizzazione. Da vedere e gustare.

Johnny Deep sempre carismatico e geniale nel rappresentare i suoi personaggi un po' eccentrici.

2 commenti:

PaolaClara ha detto...

Non l'ho visto, ancora. Ho dei vaghi ricordi della versione precedente (soprattutto per la presenza di Gene Wilder) e non è che la storia mi avesse appassionata. Però, why not? Magari questo agosto, in vacanza, lo affitto e via...

Mr. Zugo ha detto...

Da buon spettatore e certamente non da critico ti dico che in entrambi i film mr. Wonka è caratterizzato, a giusta licenza da entrambi gli attori, in modo molto profondo ed eccentrico.
Rendono bene entrambi l'idea di un personaggio visionario per certi versi e conservatore per altri :-)
Per me ambo i film sono validi.