Una storia di fantasmi, di ragazzi e di una famiglia straziata dal dolore. L'autrice, pur essendo nata a Bombay, ha studiato e vive negli Stati Uniti e con questo romanzo ha vinto un premio dedicato agli autori dell'Asia del sud. Un romanzo del 2005, pubblicato in Italia da Piemme nel 2010.
Nella Bombay del 1947, in attesa del monsone che sta per scatenarsi, la tredicenne Pinky ha la sua prima grande delusione d'amore. Una notte, infatti, scopre suo cugino che sgattaiola nel giardino dei vicini e spia la giovane Lovely. Presa da un senso di rabbia e impotenza, decide di trasgredire a una delle poche regole ferree della casa in cui vive con la nonna Maji, con lo zio e la sua famiglia: apre la porta del bagno durante la notte, sebbene siano almeno tredici anni che quella porta resta chiusa ogni notte per una strana superstizione. In questo modo, Pinky dà il via a una serie di eventi che cambieranno la vita all'intera famiglia. Non solo scatena un fantasma che era imprigionato proprio nel bagno, ma mette a nudo tutte le debolezze della famiglia con cui divide la vita. Mentre tutto scivola acquoso verso la tragedia, Pinky rivivrà la tragedia della sua famiglia: la morte della cuginetta neonata avvenuta per l'appunto tredici anni prima. Non solo, cercando di svelare il segreto che lega il fantasma alla casa, riuscirà a portare alla luce la verità triste e sconvolgente che tutti avevano rimosso o nascosto.
Romanzo interessante, non sconvolgente in quanto a presa sul lettore. Le scene soprannaturali sono ingenue, anche se ben scritte. Il lato "giallo" è caotico, si mette un po' troppa carne al fuoco, fuorviando il lettore per poi attingere a una spiegazione tutto sommato facile, ma strettamente legata alla cultura indiana.
Nella Bombay del 1947, in attesa del monsone che sta per scatenarsi, la tredicenne Pinky ha la sua prima grande delusione d'amore. Una notte, infatti, scopre suo cugino che sgattaiola nel giardino dei vicini e spia la giovane Lovely. Presa da un senso di rabbia e impotenza, decide di trasgredire a una delle poche regole ferree della casa in cui vive con la nonna Maji, con lo zio e la sua famiglia: apre la porta del bagno durante la notte, sebbene siano almeno tredici anni che quella porta resta chiusa ogni notte per una strana superstizione. In questo modo, Pinky dà il via a una serie di eventi che cambieranno la vita all'intera famiglia. Non solo scatena un fantasma che era imprigionato proprio nel bagno, ma mette a nudo tutte le debolezze della famiglia con cui divide la vita. Mentre tutto scivola acquoso verso la tragedia, Pinky rivivrà la tragedia della sua famiglia: la morte della cuginetta neonata avvenuta per l'appunto tredici anni prima. Non solo, cercando di svelare il segreto che lega il fantasma alla casa, riuscirà a portare alla luce la verità triste e sconvolgente che tutti avevano rimosso o nascosto.
Romanzo interessante, non sconvolgente in quanto a presa sul lettore. Le scene soprannaturali sono ingenue, anche se ben scritte. Il lato "giallo" è caotico, si mette un po' troppa carne al fuoco, fuorviando il lettore per poi attingere a una spiegazione tutto sommato facile, ma strettamente legata alla cultura indiana.
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