Tratto dal romanzo dell'autore canadese Yann Martell, il film racconta appunto la vita di Pi, dall'infanzia a Pondicherry al suo prodigioso naufragio sulla via del Canada, come egli la racconta allo stesso Martell.
La trama, almeno per quanto concerne la parte centrale, il naufragio, è senz'altro ben nota, ed è raccontata con una fotografia meravigliosa ed effetti speciali davvero notevoli: infatti ci sono voluti 4 anni per completare la pellicola, una piscina della capacità di 8 milioni di litri d'acqua per simulare l'oceano e 4 tigri, più una quinta ricostruita al computer, del tutto indistinguibile da quelle reali.
L'incredibile film di Ang Lee (già ben noto per la sua maestria) coinvolge per le immagini, per la storia fantastica, a volte fa ridere ed altre porta all'orlo della commozione, ma, come pare accada anche nel libro, alla fine lascia lo spettatore un po' con l'amaro in bocca...
Sarà vera la storia del naufragio di Pi insieme a Richard Parker? O la tigre sarà solo un'allegoria? Ed eventualmente, cosa simboleggerà l'isola galleggiante dei lemuri? Allo spettatore (come al lettore) la possibilità di decidere cosa credere.
Di sicuro, però, dopo tante critiche entusiaste lo spettatore dsi aspetta più di quanto poi si trovi davvero sullo schermo. E l'intento dell'io narrante Pi, di dimostrare al suo interlocutore l'esistenza di Dio, rimane abbastanza disatteso.
E' un film che vale comunque la visione e che di sicuro merita che sia su un grande schermo in 3D... bravi gli attori, da Oscar la fotografia (già dai titoli di testa, che da soli varrebbero un premio) e notevole il breve cameo di Gérard Depardieu.
Certo però che se poi si ripensa che il film è stato definito "il nuovo Avatar", viene un po' da chiedersi... ma dove???
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