domenica 26 ottobre 2014

Fuga da un labirinto perfetto - Maurizio Cerquetti


Non lo faccio spesso, ma non avendo molto tempo a disposizione vi suggerisco il libro di una persona che conosco e che spero possa interessarvi. L'autore, di Rimini, ha la passione per la corsa e per gli animali. Una sensibilità che colpisce. La trama del romanzo si può riassumere così, con parole sue:
Abbandonato dal padre e con la madre in seri problemi economici, dopo la morte del fratello maggiore riuscirà il giovane Leon Poe a correre la Maratona di New York? Bellissima erede di un impero finanziario, cos'ha a che fare la famiglia della giovane Rachel Nakatomy con Leon Poe? Cosa Nascondono e chi sono i "Livelli"? Dalle strade di Rimini ai grattacieli di New York i destini di questi ragazzi continuano a sfiorarsi senza però mai incrociarsi, riuscirà il Vero Amore a far incontrare due Anime Gemelle?
Preparatevi a una corsa lunga e dura come la vita!


Dopodichè vi "allungo" il suo incipit così che possiate decidere se vi interessa approfondire la lettura...
 (Ogni risposta è dentro di te)
Corri! Non importa se hai la vista annebbiata e ti costringi a tenere le palpebre spalancate lottando per mantenere l'equilibrio che barcollante ancora ti sorregge permettendoti di andare avanti, mancano poco più di due miglia all'arrivo, arrivo! Sì sei quasi arrivato, quasi arrivato e ti devi distrarre dai dolori che provi in ogni parte del corpo, ti senti a pezzi ma sei quasi giunto al traguardo, mancano poco più di due miglia, anche adesso che stai pensando, stai percorrendo della distanza e probabilmente ora mancano esattamente due miglia, due miglia seguendo l'unità con cui si misurano le distanze in Europa sono circa 1,60 chilometri per miglio, quindi all'arrivo mancheranno solo poco più di tre chilometri... No! Tre è un numero troppo alto e la tua mente vacilla per lo sforzo, le ginocchia ricominciano a cercare di cedere quando il tuo piede sbatte come un martello a terra al termine della falcata, la tua andatura è invisibilmente ma inesorabilmente sempre più scoordinata e ora il tuo corpo si vuole nuovamente fermare, ma tu devi correre, devi continuare a correre, non puoi, non devi fermarti! Cerchi di ricomporre andatura e pensieri e nell'impeto dell'affanno ti ritrovi stranamente a pensare che Due è un numero più basso di Tre rendendoti conto che la tua mente reagisce con maggior sollievo al pensiero che mancano solamente due miglia anziché tre chilometri! Capisci che è meglio contare per miglia e nella mente torni a ripeterti all'infinito che ne mancano solo due, mancano solo due miglia, per di più rammenti che anche adesso che stavi pensando hai inevitabilmente percorso un ulteriore tratto di strada, probabilmente adesso manca un miglio e mezzo o poco più... Resisti! I sensi a tratti si accendono e si spengono con alternanza, l'assordante chiasso di urla e incitamenti della folla ai margini della strada che fino a quel momento ti ha sorretto e spinto come una mano amica ad andare avanti, ora è come se fosse scomparso, ti senti il corpo prosciugato da ogni singola goccia di energia, non hai nessuno che possa aiutarti, non hai nessuno che possa salvarti e a un tratto ti rendi conto che mai come adesso puoi contare solo su te stesso, solo che tu sei sfinito, il tuo corpo è sfibrato e ogni segnale, ogni sensazione ti da la conferma che hai bisogno di aiuto, il tuo sguardo si perde ancor di più nel vuoto, non verrà nessuno in tuo soccorso, sei solo e sai che è proprio questa la sfida, sei solo a impedire che la paura s'impadronisca della tua mente, corri! Il tuo corpo è diventato solamente fonte di dolore, se solo lo avessi ascoltato ti saresti già fermato da parecchio, ma da testardo autolesionista hai stretto i denti, ti sei concentrato per tenere un ritmo che ti permettesse di continuare la tua corsa, ma ora è la tua mente ad essere al limite, che comincia ad ascoltare il tuo corpo che da chilometri gli dice di fermarsi perché non ce la fa più, devi continuare a ripeterti che manca poco alla fine di quest'incubo, resisti, resisti, RESISTI! La stanchezza e la sete continuano ad avere sempre più la meglio sulla ragione, mentre ad ogni falcata senti il cuore che ti scoppia tentando di sfondarti il petto, i polmoni implodono cercando di costringerti a rallentare il ritmo, i muscoli delle gambe vanno a fuoco e ogni volta che i piedi toccano terra è come se un martello rovente picchiasse contro le rotule delle tue ginocchia, hai bisogno di fermarti, hai bisogno di riposare, solo un momento, pochi secondi, il fuoco che ti lacera i muscoli delle gambe brucia al punto che se dei demoni te li strappassero via, vivresti la cosa come un sollievo, basta sofferenza, Basta! Continui a perdere il poco di vista e udito che ti erano rimasti, il tuo corpo è come una fornace e ha bisogno di acqua come il più arido dei deserti; è arrivato al limite, ti trovi a pensare che potresti rallentare un attimo per rifiatare, ma nel profondo di te stesso sai benissimo che se sei arrivato fin li è proprio perché non ti sei mai fermato ogni volta che il tuo fisico ne aveva bisogno! E poi a un tratto senti che il tuo corpo si è spento da solo, stai ancora correndo ma capisci che non hai più il controllo dei tuoi movimenti, ti stai fermando e a breve ti troverai a camminare o ancor peggio ti troverai fermo aggrappato a qualche appiglio se non seduto a riprender fiato, è finita, hai fallito, stai per deludere le persone che ti vogliono bene e che ti hanno sostenuto, e ti sorprendi a pensare che più che a non voler deludere le persone che ti hanno sostenuto non vuoi dare soddisfazione a tutte quelle che per invidia o per disprezzo sarebbero felici di apprendere del tuo fallimento, ma ora stai correndo sempre più piano e scoordinato e come un colpo di grazia due fitte ti trafiggono il corpo costringendoti a inarcare la schiena all'indietro per il dolore, sei disperato! Ma è proprio in questo momento, a un passo dal fallimento, che ti ricordi il vero motivo per cui hai cominciato a correre e ti sei allenato per tutti questi mesi, ti ricordi che non l'hai fatto per rendere orgogliose le persone a te care e neppure per rivalsa nei confronti di chi non ti considera; come una luce che risale dall'oscurità come le stelle che brillano proprio al buio rammenti che hai cominciato a correre solo per te stesso, perché l'unica e vera sfida che nessun altro potrà capire al di fuori di chi la intraprende è quella tra la distanza e chi cerca di percorrerla. Il tuo respiro si stabilizza mentre il ritmo della falcata delle tue gambe aumenta di nuovo così come stava rallentando, il tuo corpo brucia e ha sete, la tua mente urla perché vorrebbe fermare ciò che le provoca dolore, avevi già dato fondo alle tue ultime forze residue e ora a mandarti avanti è solo la tua forza interiore! Il traguardo è sempre più vicino, hai da poco intravisto il cartello che indicava l'ultimo miglio, ormai mancano poche curve e vedrai il traguardo, poche curve e potrai finalmente fermarti dopo averlo tagliato, una curva, un'altra, sicuramente la prossima è l'ultima e contro ogni logica acceleri nell'intento di far durare il meno possibile questa tortura che ti dilania corpo e mente, fai l'ultima curva ma solo per accorgerti che nascondeva non il tanto agognato traguardo ma il segnale dell'ultimo mezzo miglio! Com'è possibile? Hai corso tantissimo dopo il cartello dell'ultimo miglio, non puoi aver percorso solo mezzo miglio, era almeno un miglio la distanza che hai percorso e in un attimo il panico ti invade per la seconda volta nel giro di pochi minuti, il respiro si fa di nuovo agitato e affannoso, devi stare calmo, manca solo mezzo miglio, mai come ora il traguardo è vicino, vicinissimo, stringi i pugni e gonfi i muscoli delle spalle, sgrani gli occhi tenendoli ripetutamente sbarrati costringendoti a riprendere lucidità, le tue gambe non ti tradiscono e stanno continuando a correre, in modo scomposto ma continuano a correre e hai sicuramente percorso un paio di centinaia di yards all'interno dell'ultimo mezzo miglio, ti costringi a pensare che l'arrivo è inevitabilmente sempre più vicino e poi finalmente vedi apparire da dietro un'altra curva il segnale delle ultime quattrocento yards! Come un uragano vieni investito improvvisamente da un'ondata di colori e suoni, i tuoi sensi si sono improvvisamente riaccesi tutti insieme e ora senti perfettamente le urla di incitamento delle persone accalcate contro le transenne ai lati del percorso, il tuo corpo nello stesso istante in cui vedi il traguardo col cronometro che scandisce ogni singolo secondo, capisce che al di là di quella linea potrà finalmente fermarsi e fermare la sua mostruosa agonia, e a quel punto come un marinaio in preda agli spasmi del soffocamento che spinto dalla corrente negli abissi nuota con tutte le sue forze per raggiungere la superficie e poter respirare, il tuo corpo accelera nuovamente all'assurda velocità con cui il traguardo sembra sempre più lontano man mano che ti avvicini! E' bellissimo, e non sai se la tua gioia è legata all'impresa che stai per compiere o alla fine della sofferenza a cui il tuo spirito ha costretto il tuo corpo e la mente, le ultime yards e ti accorgi che non stai correndo da solo, che a correre con te ci sono altre persone che non conosci e che ora piangono e alzano le mani al cielo proprio mentre tu le allarghi come se stessi volando attraversando la linea del traguardo, per una frazione di secondi chiudi gli occhi e quando li riapri stai finalmente camminando e vedi una ragazza che adornata di un sorriso bianco e solare ti infila una medaglia intorno al collo, afferri con le dita il metallo che ti pende dal capo percorrendo coi polpastrelli le perfette incisioni che lo adornano, sorridi e ti rendi conto di aver finalmente completato una maratona!

Cerquetti Maurizio "Fuga da un Labirinto Perfetto"
Edizioni Cinquemarzo (www.cinquemarzo.com)
 ISBN: 978-88-97769-78-1
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