Uscito nel 2014 per la collana "I brevissimi" di Lettere Animate, questo racconto di Cristiana Pivari parla di due ospiti dell'ospedale psichiatrico giudiziario: Michele e il Professore. Tredici pagine di e-book che, come spesso accade con questa autrice, ci conducono in un luogo per poi mostrarcene un altro. Penna attenta alle sfumature e ironica, Cristiana Pivari si occupa di meccanismi mentali spesso e volentieri. Di suo ho letto anche un racconto sulla violenza domestica, alcuni racconti de "In prima persona singolare" e sto attualmente leggendo il romanzo "Il numero 52", sempre in versione digitale.
Inizia con un dialogo strampalato che già lascia intuire la natura dei personaggi, questo racconto. Due uomini che parlano di una fantomatica bellissima ragazza e che si scoprirà essere la modella ritratta in un poster. Nel cuore del Professore, però, si smuove qualcosa. L'amore per Florinda, ballerina brasiliana un po' puttana nei ricordi dell'uomo, il motivo per cui si trova in quell'ospedale. Michele, l'altro protagonista, è un ex attore che continua a recitare una parte in cui è intrappolato. Ognuno degli ospiti ha alle spalle qualcosa di orrendo, in riabilitazione con l'idea fissa che siano gli altri a esser fuori di testa.
Il dialogo che provano e riprovano per l'attività teatrale che svolgono per terapia sarà la porta che condurrà Michele a una perdita d'identità e il Professore invece...
Non è facile dipingere un quadro che descriva il - sottile - confine tra una mente perduta e una lucidamente sfocata. Gli aspetti della realtà che sfuggono o che noi modifichiamo per "salvarci" dal nostro stesso giudizio prima che da quello degli altri. Difficile farlo raccontando più storie in una nello spazio di poche pagine. Quelle di Michele e del Professore innanzitutto, ma anche quelle degli altri ospiti del luogo, ognuno con i suoi traumi e con un confine differente. Perché in fondo quel confine è davvero sottile. Non solo tra follia e ragione, ma anche tra piani di realtà che ci andiamo raccontando di giorno in giorno...
Inizia con un dialogo strampalato che già lascia intuire la natura dei personaggi, questo racconto. Due uomini che parlano di una fantomatica bellissima ragazza e che si scoprirà essere la modella ritratta in un poster. Nel cuore del Professore, però, si smuove qualcosa. L'amore per Florinda, ballerina brasiliana un po' puttana nei ricordi dell'uomo, il motivo per cui si trova in quell'ospedale. Michele, l'altro protagonista, è un ex attore che continua a recitare una parte in cui è intrappolato. Ognuno degli ospiti ha alle spalle qualcosa di orrendo, in riabilitazione con l'idea fissa che siano gli altri a esser fuori di testa.
Il dialogo che provano e riprovano per l'attività teatrale che svolgono per terapia sarà la porta che condurrà Michele a una perdita d'identità e il Professore invece...
Non è facile dipingere un quadro che descriva il - sottile - confine tra una mente perduta e una lucidamente sfocata. Gli aspetti della realtà che sfuggono o che noi modifichiamo per "salvarci" dal nostro stesso giudizio prima che da quello degli altri. Difficile farlo raccontando più storie in una nello spazio di poche pagine. Quelle di Michele e del Professore innanzitutto, ma anche quelle degli altri ospiti del luogo, ognuno con i suoi traumi e con un confine differente. Perché in fondo quel confine è davvero sottile. Non solo tra follia e ragione, ma anche tra piani di realtà che ci andiamo raccontando di giorno in giorno...
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