domenica 4 settembre 2016

Pagine e Pop Corn - intervista a Valerio Dalla Ragione

Diamo il benvenuto nel nostro foyer a Valerio Dalla Ragione, classe 1995, toscano, studente di economia a Copenaghen.

Cominciamo parlando di te: film o serie tv? Per quale motivo?
Non avendo mai avuto la televisione, la risposta potrebbe sembrare ovvia, ma preferisco comunque argomentare: raramente mi avvicino (e soprattutto affeziono) alle serie tv proprio per il fatto che sono programmate per un mezzo di comunicazione, la televisione, che per forza di cose presenta uno stile narrativo commerciale che non riesco a sopportare.

Se fossi il protagonista di una serie tv? E se fossi un film?
In verità essere il protagonista è una cosa che solitamente evito, ma se c'è un personaggio di qualche film che può rappresentare al meglio il modello a cui  aspiro, allora direi Norther Winslow , il poeta (interpretato da Steve Buscemi) di Big Fish.

Quanto e come influisce ciò che guardi con ciò che scrivi?
In modo certamente più incisivo delle mie letture, in quanto a contenuti: ovviamente poi sono la lettura e la scrittura che migliorano lo stile, ma il cinema mi è sempre necessario nella costruzione di immagini mentali che poi riutilizzo nella costruzione dei miei testi.

Pillola rossa o pillola blu? (In caso non si conoscesse Matrix: “Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio.”) Fantasia o realtà?
Non si potrebbe fare un po' entrambe? Personalmente le vedo come due pozzi ben distinti – ed evito quanto più possibile di attingere da uno solo. Figuriamoci caderci dentro...

Genere preferito, letterario e cinematografico?
Per anni mi sono circondato di due “soli” mondi: fantascienza (cinema e letteratura) e romanzo cinese classico (che forse per me esemplifica l'assurdo). Nonostante la fantascienza rimanga per me il genere “massimo”, sto allargando in fretta il mio spettro visivo.

Quale regista vorresti scegliesse il tuo libro per farne un film e con quale cast per interpretare i tuoi personaggi?
Questa è una domanda non da poco, devo dire. Sinceramente non ci ho mai pensato (meno di tutto al cast), ma in quanto il mio film preferito in assoluto è quel Blade Runner che Ridley Scott mise in scena dalle pagine di Dick, allora direi proprio Scott. Anche perché la sua regia è stata per lungo tempo una fonte di ispirazione per me...

Raccontaci un po’ del tuo romanzo… È previsto un sequel, o un prequel? Uno spin off?
Più che un singolo romanzo, il mio progetto è una trilogia completa (di cui il secondo volume dovrebbe uscire a breve), che deve essere letta come un'unica storia, sebbene copra oltre seimila anni di evoluzione. Ma andando in ordine e senza spoiler: la trilogia di Selène prende luogo in un eventuale futuro che ha già visto una progressiva dissoluzione della società umana che conosciamo adesso, e gli avvenimenti mostrano via via le successive ricostruzioni e distruzioni delle varie realtà che si vengono a creare. In questo si possono trovare megalopoli futuristiche e lotte ideologiche, Stati militari all'avanguardia e società rurali dimenticate dal tempo, in cui si verificano bizzarri fenomeni linguistici e sociologici. Scenari desolati di città disabitate e rivoluzioni scientifiche si alternano nella continua nascita e caduta di nuove popolazioni.
Per concentrarmi sul primo e unico volume pubblicato al momento, Selène, tratta di avvenimenti verificatisi all'apice di questa ricostruzione della società umana, dove la quasi totalità della popolazione mondiale (e non) ha trovato la propria collocazione ideale in poche ma gigantesche città che ospitano decine – quando non centinaia – di milioni di persone. Per quanto i governi legittimi siano in grado di mantenere il potere su questi immensi nuclei abitativi, non tutto può essere previsto e tenuto sotto controllo...

Altri progetti?
Troppi, forse. Oltre ai miei impegni universitari (sono studente di economia), sto componendo colonne sonore per vari progetti che al momento vorrei non rivelare, e nel frattempo mi sto organizzando per partecipare a concorsi di composizione orchestrale mentre nel cassetto ho una raccolta di racconti in danese archiviati da troppo tempo, oltre allo studio della lingua cinese che coltivo da me.
Nei ritagli di tempo mi attrezzo per trovare un buon psichiatra.

Se qualcuno volesse seguirti, dove ti può trovare?
Su Facebook si può trovare la pagina della saga: “Selène – Saga di fantascienza”, dove condivido aggiornamenti sull'evoluzione della trilogia (quando ne ho). Ho inoltre un profilo da autore nella community Writer's Dream, in cui si possono trovare link ai miei romanzi e ai racconti brevi che pubblico per il blog Scrittori in Corso.


La tua “Corazzata Potemkin”, sia letteraria che cinematografica? Ovvero, cosa non ti piace proprio?
Hollywood. Da quando ho cominciato ad approfondire il cinema giapponese e coreano non riesco più a spingermi oltreoceano.


E ora diamo inizio allo show.

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