Diamo il
benvenuto nel nostro foyer a Valerio Dalla Ragione, classe 1995, toscano,
studente di economia a Copenaghen.
Cominciamo
parlando di te: film o serie tv? Per quale motivo?
Non avendo mai avuto la televisione, la risposta potrebbe
sembrare ovvia, ma preferisco comunque argomentare: raramente mi avvicino (e
soprattutto affeziono) alle serie tv proprio per il fatto che sono programmate
per un mezzo di comunicazione, la televisione, che per forza di cose presenta
uno stile narrativo commerciale che non riesco a sopportare.
Se fossi
il protagonista di una serie tv? E se fossi un film?
In verità essere il protagonista è una cosa che solitamente
evito, ma se c'è un personaggio di qualche film che può rappresentare al meglio
il modello a cui aspiro, allora direi Norther Winslow , il
poeta (interpretato da Steve Buscemi) di Big Fish.
Quanto e
come influisce ciò che guardi con ciò che scrivi?
In modo certamente più incisivo delle mie letture, in quanto a
contenuti: ovviamente poi sono la lettura e la scrittura che migliorano lo
stile, ma il cinema mi è sempre necessario nella costruzione di immagini
mentali che poi riutilizzo nella costruzione dei miei testi.
Pillola
rossa o pillola blu? (In caso non si conoscesse Matrix: “Pillola azzurra, fine
della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che
vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è
profonda la tana del bianconiglio.”) Fantasia o realtà?
Non si potrebbe fare un po' entrambe? Personalmente le vedo
come due pozzi ben distinti – ed evito quanto più possibile di attingere da uno
solo. Figuriamoci caderci dentro...
Genere preferito,
letterario e cinematografico?
Per
anni mi sono circondato di due “soli” mondi: fantascienza (cinema e
letteratura) e romanzo cinese classico (che forse per me esemplifica
l'assurdo). Nonostante la fantascienza rimanga per me il genere “massimo”, sto
allargando in fretta il mio spettro visivo.
Quale regista
vorresti scegliesse il tuo libro per farne un film e con quale cast per
interpretare i tuoi personaggi?
Questa
è una domanda non da poco, devo dire. Sinceramente non ci ho mai pensato (meno
di tutto al cast), ma in quanto il mio film preferito in assoluto è quel Blade
Runner che Ridley Scott mise in scena dalle pagine di Dick, allora direi
proprio Scott. Anche perché la sua regia è stata per lungo tempo una fonte di
ispirazione per me...
Raccontaci un po’
del tuo romanzo… È previsto un sequel, o un prequel? Uno spin off?
Più
che un singolo romanzo, il mio progetto è una trilogia completa (di cui il
secondo volume dovrebbe uscire a breve), che deve essere letta come un'unica
storia, sebbene copra oltre seimila anni di evoluzione. Ma andando in ordine e
senza spoiler: la trilogia di Selène prende luogo in un eventuale futuro che ha
già visto una progressiva dissoluzione della società umana che conosciamo
adesso, e gli avvenimenti mostrano via via le successive ricostruzioni e
distruzioni delle varie realtà che si vengono a creare. In questo si possono
trovare megalopoli futuristiche e lotte ideologiche, Stati militari
all'avanguardia e società rurali dimenticate dal tempo, in cui si verificano
bizzarri fenomeni linguistici e sociologici. Scenari desolati di città
disabitate e rivoluzioni scientifiche si alternano nella continua nascita e
caduta di nuove popolazioni.
Per
concentrarmi sul primo e unico volume pubblicato al momento, Selène, tratta di
avvenimenti verificatisi all'apice di questa ricostruzione della società umana,
dove la quasi totalità della popolazione mondiale (e non) ha trovato la propria
collocazione ideale in poche ma gigantesche città che ospitano decine – quando
non centinaia – di milioni di persone. Per quanto i governi legittimi siano in
grado di mantenere il potere su questi immensi nuclei abitativi, non tutto può
essere previsto e tenuto sotto controllo...
Altri progetti?
Troppi,
forse. Oltre ai miei impegni universitari (sono studente di economia), sto
componendo colonne sonore per vari progetti che al momento vorrei non rivelare,
e nel frattempo mi sto organizzando per partecipare a concorsi di composizione
orchestrale mentre nel cassetto ho una raccolta di racconti in danese
archiviati da troppo tempo, oltre allo studio della lingua cinese che coltivo
da me.
Nei
ritagli di tempo mi attrezzo per trovare un buon psichiatra.
Se qualcuno
volesse seguirti, dove ti può trovare?
Su
Facebook si può trovare la pagina della saga: “Selène – Saga di fantascienza”,
dove condivido aggiornamenti sull'evoluzione della trilogia (quando ne ho). Ho
inoltre un profilo da autore nella community Writer's Dream, in cui si possono
trovare link ai miei romanzi e ai racconti brevi che pubblico per il blog
Scrittori in Corso.
La tua “Corazzata
Potemkin”, sia letteraria che cinematografica? Ovvero, cosa non ti piace proprio?
Hollywood. Da quando ho cominciato ad approfondire il cinema
giapponese e coreano non riesco più a spingermi oltreoceano.
E ora diamo inizio
allo show.
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