Diamo il
benvenuto nel nostro foyer a Maria Lidia Petrulli: nella vita faccio la
psichiatra e la psicoterapeuta, anche la scrittrice, quando il tempo me lo
consente.
Cominciamo
parlando di te: film o serie tv? Per quale motivo?
Mi piace moltissimo il cinema per cui la mia scelta ricade senza
esitazioni sui film, che si tratti del piccolo o del grande schermo, non fa
differenza. Seguo anche alcune serie tv ma sono davvero poche e non riesco ad
appassionarmi. Il film è come un libro visivo, ho la possibilità di seguire la
storia dall’inizio alla fine, calarmici dentro e vivere i personaggi,
sceglierli, identificarmi, sognare, agire, vivere con loro, come quando leggo
un romanzo. Le serie sono spesso troppo brevi, superficiali, ripetitive e capita
che la qualità di storie e attori non sia molto elevata. Di conseguenza, il mio
genere è il film.
Se fossi
il protagonista di una serie tv? E se fossi un film?
Se fossi la protagonista di una serie tv, probabilmente mi
annoierei dopo il terzo copione, oppure, se proprio andasse bene, dopo la prima
stagione proporrei al regista di farmi scomparire con una bella e onorevole
morte. Naturalmente mi riserverei il ruolo di donna-eroina che combatte il
male, indifferentemente se in versione fantasy, poliziesca o quant’altro,
l’importante è non trovarmi dentro il romance, non è il mio forte.
Se fossi un film, vorrei raccontare una storia vera ma
surreale, densa di pathos, una storia forte, di quelle che lasciano il segno,
che ricordi e che rivedi volentieri: ci sono film che rivedo tutte le volte che
li trasmettono, anche se li ho visti altre dieci volte.
Quanto e
come influisce ciò che guardi con ciò che scrivi?
Prendo spunto da tutto quel che attira la mia curiosità, che
sa colpirmi, in genere si tratta di immagini che poi traduco in parole,
qualsiasi stimolo è buono per creare un’altra storia. Perciò un fotogramma, una
frase del film che sto guardando, possono dare l’idea per un romanzo. Non
dimenticherò mai l’influenza che ha avuto il film Intelligenza Artificiale sull’elaborazione
della trilogia Il Volto Segreto di Gaia, anche se credo di averla iniziata
prima di aver visto il film, che mi ha sbattuto ancor più in faccia le
problematiche legate alla sperimentazione genetica.
Pillola
rossa o pillola blu? (In caso non si conoscesse Matrix: “Pillola azzurra, fine
della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che
vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è
profonda la tana del bianconiglio.”) Fantasia o realtà?
Istintivamente, ti rispondo Pillola Rossa, la fantasia è uno
dei tanti parametri che ha l’intelligenza per conoscere e interpretare la
realtà, semplicemente predilige il canale delle metafore. È un modo diverso di
esplorare la quotidianità, è un linguaggio, non sono mai riuscita a concepire
realtà e fantasia come due elementi in contrapposizione, piuttosto si
completano. Del resto, qualsiasi lavoro sul reale è comunque frutto di
un’elaborazione dei dati di realtà operata dalla fantasia, a meno di non
parlare di cronaca o documentario. In tutti i romanzi o racconti che ho
scritto, che siano fantasy o mistery o che abbiano preso spunto dalla realtà
nuda e cruda, ho sempre lavorato affinché reale e fantastico fossero ben dosati
fra loro. Persino nell’antologia La Bambina Che Voleva Essere Trasparente, in
cui personaggi e le storie nascono da solidi dati di realtà, la fantasia non
può fare a meno di apportare il suo contributo, altrimenti non ci sarebbe
nessuna elaborazione e nessun pathos, sarebbe una banale riproduzione. Inoltre,
andare a esplorare la tana di Biancoconiglio, vedere quant’è profonda e cosa ci
sia ancora di non svelato, mi piacerebbe moltissimo e poi che c’è di male?
Aggiungiamo per gli iper razionalisti. Non siamo meno adulti né meno bambini
:-D
Genere preferito, letterario e cinematografico?
Leggo e guardo tutti generi purché di buona
qualità, mi lasci un’idea, un desiderio, la scoperta di qualcosa che non
conoscevo, insomma, che mi apra altre porte; non ho una gran passione né per
l’horror che per il romance, ma se mi capita qualcosa fra le mani e mi
incuriosisce, non c’è motivo per cui non lo legga; ho una predilezione per lo
storico, la narrazione psicologica, il fantastico e la fantascienza,
l’importante è che il racconto sia bello, ben costruito e che mi faccia leggere
un’altra vita, che mi mostri un altro punto di vista.
Quale regista vorresti scegliesse il tuo libro per farne un
film e con quale cast per interpretare i tuoi personaggi?
Sarò banale ma non ho dubbi: Peter Jackson e il
cast de Il Signore degli Anelli sarebbero un grande onore per la trilogia Il
Volto Segreto di Gaia, e già che si può sognare, mi piacerebbe che la colonna
sonora fosse composta da Howard Leslie Shore. I personaggi
della trilogia sono talmente numerosi e diversi, che il cast ci andrebbe
proprio al completo.
Raccontaci un po’ del tuo romanzo…
In questo momento, posso parlare di due
pubblicazioni che vanno in parallelo: la trilogia Il Volto Segreto di Gaia ed Emilie
Sanslieu. La Bambina che Voleva Essere Trasparente è un’antologia frutto di un
primo premio letterario.
La trilogia è un fantasy/fantascienza nata una
decina di anni fa, affascinata com’ero, e sono tutt’ora, da quel che riguarda
l’intelligenza artificiale, il possibile futuro del nostro pianeta e la
conseguente evoluzione dell’essere umano. È stata l’occasione per fare un
viaggio, non solo nello spazio ma anche nel cuore delle tante razze che ho
inventato e dei numerosi personaggi, la possibilità di descrivere gli
avvenimenti e i paesaggi che hanno preso corpo mentre scrivevo, parlare
d’amicizia e d’amore, di magia e di realtà, di tutto ciò che è diverso e fa
paura. È stato davvero un bel viaggio, mi sono divertita mentre scrivevo,
perché anch’io ero dentro la storia, in particolare l’ultimo volume, Ritorno Al
Mondo Azzurro, che ho scritto in pochi mesi, un vero miracolo, solo due anni
fa. In questo romanzo ho condensato tutto quel che ho maturato, come stile e
come storia, nei tanti anni che gli ho dedicato. Alla luce del poi, si rivela
un racconto attuale, sia per quel che sta accadendo al pianeta da un punto di
vista ecologico, sia per la barbarie che lo sta sconvolgendo: quando la
fantasia precede la realtà… purtroppo.
Emilie Sanslieu, invece, è una saga fantasy per
giovani lettori. Ho cercato di creare una specie di mondo parallelo, dove lo
scenario di sfondo è l’universo, in cui agiscono personaggi provenienti da
costellazioni e mondi diversi, non solo umani come Emilie ma multirazziali,
IAA, intelligenze artificiali astrali, estinti e mutaforme, oltre a draghi,
elfi, zaratan, erbe dello smarrimento… Ho immaginato porte che separano i mondi
e varchi spazio-temporali, e la magia non scaturisce da una bacchetta magica ma
dalla musica: un flauto, il grande amico di Emilie. Non ho immaginato
quest’ultima come la sola eroina, il centro dell’attenzione, poiché le
soluzioni alle tante avventure dipendono dalla collaborazione di molti. Credo
che in questa storia, bambini e ragazzi trovino una risposta a quel che vivono nel
loro mondo interiore e non solo, la realtà quotidiana in cui è tanto difficile
a volte districarsi. Poiché le risposte che ho avuto sinora sono molto
positive, il romanzo è stato adottato come lettura alternativa anche in alcune
scuole, e non solo i bambini/ragazzini ne sono stati attirati ma anche molti
adulti… Alcuni più dei bambini, tanto da contendersi il libro. Diciamo che
l’entusiasmo, come risposta non manca e questo mi fa molto onore.
È previsto un sequel, o un prequel? Uno spin off?
La trilogia Il Volto Segreto Di Gaia è
conclusa, va bene così, con essa si chiude un capitolo, anche della
sottoscritta; Emilie Sanslieu invece continuerà, non so ancora fin dove vorrò
spingermi. Il primo volume è uscito due anni fa e il prossimo settembre sarà
pubblicato il secondo: Emilie Sanslieu Nella Costellazione del Drago-Glinor.
Quest’ultimo volume lo trovo particolarmente “vivace”. Emilie incontra
personaggi particolarissimi che saranno i suoi compagni ed entrerà nel
fantastico mondo dei draghi, quello meno conosciuto, quello dal significato più
arcano. E il mondo delle pietre e del loro potere svelerà la forza che sta
nella terra.
Altri progetti?
Progetti ce ne sono tanti, per ora ho messo da
parte il fantastico per dedicarmi a storie più reali che ci toccano da vicino,
ho in mente un racconto da scrivere in francese, lingua che, vivendo in
Francia, apprezzo sempre di più per le sue qualità ironiche, ma penso che sia
pura follia e praticamente impossibile.
Se qualcuno volesse seguirti, dove ti può trovare?
Ho sia due pagine facebook, di cui una è il
profilo normale e l’altra una pagina autore, e un blog: http://lidiahelene.blog.tiscali.it purtroppo non ho
tantissimo tempo da dedicargli.
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La tua “Corazzata Potemkin”, sia letteraria che
cinematografica? Ovvero, cosa non ti piace proprio?
Questa è forse la domanda più difficile, mi
viene da dire Bollywood per quel che riguarda il cinema, il massimo del
degrado; Per quel che concerne la letteratura, L’isola del Giorno Prima di
Umberto Eco era stato un vero delirio, poi molti sono stati i libri che ho
letto a balzelloni, come dico io, una pagina ogni venti, tanto è sempre lo
stesso, perché la scrittura o la storia non mi piacevano.
E ora diamo inizio allo show.
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