venerdì 31 ottobre 2008

La maga delle spezie - Chitra B. Divakaruni


MagadellespezieNella serie di libri indiani che ho cominciato a leggere, questo è uno dei più piacevoli. La scrittura è insolita, ma comprensibile. I termini indiani, bengalesi e urdu sono spiegati in un glossario al termine del libro. La magia della storia, però, rende anche poco necessarie le spiegazioni. Un mondo senza tempo, con regole diverse.
Tilo è una donna dal passato movimentato. Nata col dono della veggenza in un villaggio sperduto, viene rapita dai pirati. Ne diventa il capo, li abbandona e seguendo le indicazioni dei suoi amati serpenti trova l'isola. Lì diventa maga e impara l'uso delle spezie. Una ribelle, testarda, decisa maga delle spezie. Che sceglie di aiutare la sua gente in America, in una piccola bottega di alimenti indiani. Gli incontri, le magie, i dubbi e le sue decisioni controtendenza le faranno vivere una grande storia coinvolgente, fino ad un epilogo devastante ma non triste.
Difficile dire senza raccontare tutto, spiegare senza dire. Questo libro è meglio leggerselo e rimanerne prigionieri per il giusto tempo. L'autrice è Chitra Banerjee Divakaruni e il libro è del 1997. Mi sembra che ne sia stato tratto anche un film, ma non lo conosco. Quindi vi risparmio una nuova recensione su "l'occhio e la culla"...
P.S: Forse non ci troverete i miei soliti squartamenti... Forse.

martedì 28 ottobre 2008

Gola Profonda


Gerard Damiano rivoluzionò il porno


Si è spento a Fort Myers in Florida Gerard Rocco Damiano, regista di film pornografici reso famoso dal cult-movie "Gola profonda" del 1972. Damiano che avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 31 dicembre, è morto per complicazioni legate a un infarto. Ex parrucchiere a New York, è entrato nella storia del cinema per aver diretto quello che è considerato il primo film per adulti di massa che divenne un'icona della "rivoluzione sessuale".




Basterebbero le cifre per far capire l'importanza di "Gola profonda". Costato 25mila dollari, ne incassò quasi un milione e mezzo solo alla sua uscita New York, raggiungendo poi in totale la cifra pazzesca di 100 milioni (che diventano 600 se si conta l'home video). Un film che rivoluzionò i costumi sessuali dell'epoca e che oggi, a distanza di 36 anni, è entrato nella storia del cinema tout court, al punto da valicare i confini classici del porno.





All'epoca personaggi famosi ed intellettuali non si fecero problemi nell'andare a vederlo ed elogiarlo pubblicamente (si parlò di "porno-chic"):  Frank Sinatra ne acquistò una copia da proiettare tra le mura domestiche, mentre Jackie Onassis e Truman Capote si misero in fila al botteghino. Johnny Carson e Bob Hope ne parlarono nei loro popolarissimi. E oggi la riabilitazione di "Gola profonda" è arrivata al punto che tre anni fa è stato distribuito nelle edicole accoppiato a "Ciak", la più nota rivista di cinema italiana, un prodotto assolutamente di massa.







Con questa pellicola Gerard Damiano divenne un maestro del genere pornografico, film dove, oltre a espliciti rapporti sessuali, il regista chiedeva agli attori anche di recitare. Tra le sue quasi 50 pellicole figurano "Miss Jones" (1973), "Il mondo di Johanna" (1975), "Odissea sessuale" (1977) e "Alfa Blu: l'universo erotico di Gerard Damiano" (1981). Ovviamente non tutti accettarono il successo della pellicola senza battere ciglio: il film fu vietato in 23 stati americani; subì' ripetuti sequestri; gruppi religiosi bruciarono la pellicola; il protagonista maschile Harry Reems fu processato.







Ma "Gola profonda" consacrò anche la stella di Linda Lovelace, la protagonista della vicenda che narrava di una donna che scopriva di avere la clitoride in fondo alla gola. Anni dopo la Lovelace denunciò di aver recitato sotto le minacce del primo marito, diventando una paladina della lotta contro la pornografia.

Misterhank:  non lo avevo mai visto, recentemente me lo sono fatto prestare da un amico e lo trovato geniale,geniale per l'idea, geniale per il periodo,  non si può dire che sia un porno, come lo si intende oggi, credo che sia un film che si possa tranquillamente guardare con amici e con la propria compagna, senza doversi scandalizzare, io l'ho guardato con mio cognato , mentre le donne ciaceravano in cucina vabbè, la cosa divertente è sapere che i miei suoceri , fossero andati a vederlo al cinema pensando che fosse un film western, ho dei dubbi sul fatto che entrambi ne fossero allo scuro, cmq dopo 20 minuti hanno capito che non era un western sono usciti dalla sala... così dicono!

Autore del post: Hank

venerdì 24 ottobre 2008

Vicky, Cristina, Barcellona

vicky cristina barcellonaL'ultima fatica di Woody Allen è spagnola. Molto carina, divertente, surreale. Uno di quei film che sembra non parlino di grandi cose, poi in realtà li scopri più intimi del previsto.
Le due giovani americane Vicky (Rebecca Hall) e Cristina (Scarlett Johansson), amiche da tempo, giungono a Barcellona per restarci tutta l'estate. La prima è una che per non rischiare pianifica un po' tutto, in Spagna per fare una ricerca sull'identità catalana. La seconda vive in balia delle sue emozioni, carica di vita, aperta ad ogni prospettiva, ci si trova per dimenticare un amore finito. L'incontro con Juan Antonio (Javier Bardem), un pittore decisamente spavaldo, le porta a vivere una esperienza che avrà diversi significati per ognuna di loro. Per Vicky sarà una tempesta nel suo placido laghetto artificiale, per Cristina l'occasione di scoprire le sue qualità. A complicare il tutto arriva la ex moglie di Juan Antonio, Maria Elena (Penelope Cruz), con cui lui ha un rapporto movimentato.
Woody Allen è autore e regista, le battute sono esilaranti e il cast decisamente azzeccato. Non si riesce a non ridere. Allo stesso tempo l'avvicendarsi di personaggi così differenti tra loro non può non portare a immedesimarsi nell'una o nell'altra situazione, comprendendo magari una piccola parte di se che teniamo nascosta. L'approccio all'amore e alla vita. Le scelte, i dubbi, le paure, le complicazioni. Tutto in una cosa sola. La città, poi, è ripresa in alcune delle sue particolari caratteristiche architettoniche e artistiche, che sono già uno spettacolo per conto loro. La luce naturale rende tutto più vivo e vero. Il tempo scorre più velocemente che in altri film dello stesso regista. Per fortuna.

martedì 14 ottobre 2008

Mamma Mia!

http://static.blogo.it/cineblog/mamma_mia_ver3.jpgBrevi note a uso degli antipatizzanti. Se non siete dei fan compulsivi degli ABBA; se le zeppe e i vestiti luccicanti anni 70 non vi incantano; se la sola idea di un musical di Broadway trasportato su un'isoletta greca piena di indigeni sorridenti e pittoreschi sullo sfondo, vi fa venire l'orticaria; se insomma non pensereste mai di andare a vedere Mamma mia!, state in guardia. Durante il film potreste scoprirvi di colpo convertiti, o quantomeno trasportati per poco meno di due ore in un mondo così assurdo e zuccherino da abbattere ogni resistenza a suon di canzoni dannatamente orecchiabili (per giunta sottotitolate, cosa che non guasta) e abilmente cucite insieme da una trama più maliziosa di quanto sembri.
In Mamma mia! infatti c'è una figlia che non sa chi sia il padre, una madre che da giovane si divideva fra tre amanti, quegli stessi ex-amanti che tornano, una ventina d'anni dopo, sull'idilliaca isoletta greca della loro giovinezza fricchettona, segretamente invitati dalla figlia della loro ex (e di uno di loro) alla sua festa nuziale, e naturalmente ignari di tutto.
Gli spettatori più informati vedranno in questa trama un rovesciamento allegramente immoralistico del vecchio Buonasera signora Campbell, amabile commedia del '68 con Gina Lollobrigida nei panni dell'italiana che per vent'anni abbindola i tre soldati americani con cui amoreggiava durante la guerra, lasciando credere a ognuno di loro di essere il padre di sua figlia. Finché i tre ex-militi arrivano casualmente tutti insieme in Italia per conoscere la ragazza...
La simmetria fra i due plot ci dice fino a che punto una fiaba può cambiar segno restando una fiaba. Ma facciamola breve: Mamma mia! non sarebbe nulla senza le canzoni degli ABBA, assai più spiritose e meno datate di quanto avremmo sospettato; e soprattutto senza la strepitosa performance di Meryl Streep, che pur avendo quasi vent'anni più del ruolo riesce a comunicare un'energia, un buonumore, una felicità (artistica innanzitutto) semplicemente irresistibili.
Non era una scommessa vinta in partenza. Quando Meryl Streep corre a zig-zag incontro alle amiche di gioventù appena sbarcate sull'isoletta vestita con cappellone di paglia, salopette jeans e scarpe da tennis, per poi improvvisare insieme un balletto goliardico tutto urli e mossette, ad esempio, il termometro del kitsch sfonda ampiamente il tetto del sopportabile. Ma pochi minuti dopo ecco Meryl ballare sui tetti la sua allegria e il suo sconcerto sulle note di Mamma mia!, e qualcosa inizia a sciogliersi.
Il resto, se vi lasciate andare e pensate che perfino la rigidità e le giacche stiratissime di Pierce Brosnan facciano parte del gioco, può esser preso come una godibilissima prova di professionismo (ogni membro del cast trae forza e simpatia anche dai suoi difetti). O come un'inquietante metafora dell'alleanza fra gerontocrazia e girl power. Ma se la prendete così siete molto, molto di cattivo umore.


Questa una recensione fregata a mymovies. La recensione della serata l'han già fatta PaolaClara e le altre su Lerotineis. Divertente, scenografia che ti fa venir voglia di prendere l'aereo e partire, costumi che ci hanno fornito spunti immaginativi favolosi...a quando la serata a tema, tutta lucccicosa?

lunedì 6 ottobre 2008

The visitation

LOCANDINA: THE VISITATION



Regia:  Robby Henson

Cast:  Martin Donovan, Edward Furlong, Kelly Lynch, Richard Tyson, Ellen Geer
Trama:  Nella piccola cittadina di Antioch, una sinistra forza ha oscurato tutto e gli abitanti sono caduti nelle tenebre. Travis Jordan, ha perso la sua fede dopo la morte della moglie. Il suo brutale omicidio, risalente a tre anni prima, è rimasto irrisolto e si è rivelato solo l'inizio di un mistero ancora più grande... Un giorno arriva in città un uomo misteriso, dotato di poteri paranormali che scatenerà inquetanti .....
Genere:  Thriller
Durata:  103'


MI è venuto in mente questo film ,guardando una foto , o meglio mezza foto a casa di una splinderiana,  in questa foto sembrava di vedere il volto del protagonista di questo film,  il film è molto inquietante ma davvero molto , il problema è che a parte i superpoteri sfiora molto la realtà ...   

Autore del post: Hank

sabato 4 ottobre 2008

Biscotti e Sospetti - Stefania Bertola


BiscottiSospettiSottotitolo: sono l'unica che fa i compiti?
Il libro che ho scelto dalla lista di Loretta, anche perchè già era nella mia libreria... Come già ho detto, la Bertola ha il pregio di essere simpatica e torinese, di essere scorrevole e piacevolmente delirante.
Le sorelle Violetta (commessa di libreria in centro) e Caterina (sarta e  pseudovenditrice folle di oggetti inutili)prendono alloggio in collina, entrando così nella vita dei loro vicini. Un arredatore strafigo col gusto dell'orrido, un produttore di oggetti in vetro con moglie indiana, una donna mollata dal marito con 3 figlie a carico che per mantenersi fa lavori di ogni tipo. La scomparsa della moglie indiana e la decisione della titolare di Violetta di vendere il negozio scatenano una serie di eventi che legherà tutti in un delirante intreccio, ovviamente a lieto fine. Nel puro stile Bertola, che fa di ogni storia d'amore un quadro surreale. Divertente, come la maggiorparte dei suoi libri.
Forse non è il migliore, ma questo libro del 2004 è uno di quelli al cui ricordo si sorride. Il che non guasta. Si legge velocemente, non impegna più di tanto, ma fa una buona compagnia...