Edito da Garzanti nel 2010,questo romanzo dell'inglese Hickman ci porta nella Venezia del 1604 e lungo le coste dell'Italia meridionale allo stesso tempo. L'autrice è specializzata in romanzi storici, il suo primo romanzo non è ancora stato pubblicato in Italia, pur essendo finalista a un prestigioso concorso.
E, a dirla tutta, ci sarà un perché.
La vicenda narra le inquietudini di Paul Pindar, mercante inglese a Venezia da qualche tempo. Lui e il suo servitore (nemmeno troppo fedele) John Carew hanno un rapporto stretto con la cortigiana Costanza, ormai non più giovanissima, ma ancora interessante. Soprattutto Paul ha un rapporto intenso con il gioco e l'alcool da quando la sua fidanzata Celia è scomparsa. Si credeva che fosse annegata durante il naufragio della nave su cui viaggiava con delle educande, ma c'era anche il vago sospetto che lei fosse finita nell'harem di Costantinopoli.
Allo stesso tempo si narra di una bizzarra compagnia di artiste di strada che accolgono nella loro carovana una povera sventurata muta e deforme con il suo piccolo neonato, il cui corpicino presenta tali e gravi malformazioni da attirarsi la diffidenza della gente che incontra, disposta a pagare pur di liberarsi di loro.
E, ancora, si narra di Annetta che dopo un passato oscuro è tornata al convento per farsi monaca di clausura grazie a una cospicua dote, ma la cui esperienza ha insegnato fin troppo bene a muoversi nel mondo.
Si narra di un misterioso diamante, enorme, trafugato da Costantinopoli e dotato del potere di far avverare i desideri di chi lo possiede. Questo diamante giunge chissà come sui tavoli da gioco veneziani, mira del disperato Paul Pindar che non spera altro che possederlo per poter ritrovare la sua amata.
Mentre il sevitore Carew tenta in ogni modo di aiutarlo, tra la laguna e il convento, tra le bische e la casa della cortigiana in disgrazia; mentre tra le monache ci sono giochi di potere e segreti inconfessabili; mentre la carovana viaggia da un capo all'altro dell'Italia... Tutto quel che c'era da svelare si svela.
Un romanzo privo di grandi sorprese, che sembra lasciato a metà, che svela senza mostrare e non dà soddisfazioni di alcun tipo. Peggio di molti romanzi rosa della collana Harmony, 323 pagine che si leggono rapidamente ma senza lasciare traccia nell'animo del lettore. Per dirla alla maniera del torneo di Gems, una "ciofeca". Peccato che sia stato pubblicato inizialmente proprio da una delle case editrici del gruppo Gems e in effetti, forse, degno di una stima pari ai lavori di certi principianti che qui vengono puntualmente cestinati.
Qualità, questa sconosciuta.
E, a dirla tutta, ci sarà un perché.
La vicenda narra le inquietudini di Paul Pindar, mercante inglese a Venezia da qualche tempo. Lui e il suo servitore (nemmeno troppo fedele) John Carew hanno un rapporto stretto con la cortigiana Costanza, ormai non più giovanissima, ma ancora interessante. Soprattutto Paul ha un rapporto intenso con il gioco e l'alcool da quando la sua fidanzata Celia è scomparsa. Si credeva che fosse annegata durante il naufragio della nave su cui viaggiava con delle educande, ma c'era anche il vago sospetto che lei fosse finita nell'harem di Costantinopoli.
Allo stesso tempo si narra di una bizzarra compagnia di artiste di strada che accolgono nella loro carovana una povera sventurata muta e deforme con il suo piccolo neonato, il cui corpicino presenta tali e gravi malformazioni da attirarsi la diffidenza della gente che incontra, disposta a pagare pur di liberarsi di loro.
E, ancora, si narra di Annetta che dopo un passato oscuro è tornata al convento per farsi monaca di clausura grazie a una cospicua dote, ma la cui esperienza ha insegnato fin troppo bene a muoversi nel mondo.
Si narra di un misterioso diamante, enorme, trafugato da Costantinopoli e dotato del potere di far avverare i desideri di chi lo possiede. Questo diamante giunge chissà come sui tavoli da gioco veneziani, mira del disperato Paul Pindar che non spera altro che possederlo per poter ritrovare la sua amata.
Mentre il sevitore Carew tenta in ogni modo di aiutarlo, tra la laguna e il convento, tra le bische e la casa della cortigiana in disgrazia; mentre tra le monache ci sono giochi di potere e segreti inconfessabili; mentre la carovana viaggia da un capo all'altro dell'Italia... Tutto quel che c'era da svelare si svela.
Un romanzo privo di grandi sorprese, che sembra lasciato a metà, che svela senza mostrare e non dà soddisfazioni di alcun tipo. Peggio di molti romanzi rosa della collana Harmony, 323 pagine che si leggono rapidamente ma senza lasciare traccia nell'animo del lettore. Per dirla alla maniera del torneo di Gems, una "ciofeca". Peccato che sia stato pubblicato inizialmente proprio da una delle case editrici del gruppo Gems e in effetti, forse, degno di una stima pari ai lavori di certi principianti che qui vengono puntualmente cestinati.
Qualità, questa sconosciuta.
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