Diamo
il benvenuto nel nostro foyer a Paola Gianinetto; abita a Torino e per vivere
adatta in italiano dialoghi per la televisione. Per passione, invece, scrive i suoi
romanzi. Lo fa in ogni momento libero, per lei è come una droga, ma di quelle
positive.
Cominciamo
parlando di te: film o serie tv? Per quale motivo?
Se me l’avessi chiesto, diciamo, una decina di anni fa,
avrei risposto film senza esitare. Adesso è l’esatto contrario. Adoro le serie
tv. Intanto perché ormai spesso sono fatte molto meglio dei film. E poi perché
ti danno il tempo di entrare davvero nella storia, di affezionarti ai
personaggi al punto che ti sembra di conoscerli sul serio.
Se
fossi il protagonista di una serie tv?
Non è facile decidere. Sto pensando alle mie serie
preferite, ma la maggior parte delle protagoniste o fanno una brutta fine o
soffrono per quella delle persone che amano. Ho deciso, vorrei scrivermi il mio
ruolo da sola. Sarei la donna che finalmente riesce a far innamorare Klaus Mikaelson,
di “The Originals”. Ma innamorare davvero, con lieto fine annesso.
Quanto
e come influisce ciò che guardi con ciò che scrivi?
Tutti gli input che ricevi dall’esterno in qualche modo
influenzano quello che sei e, se sei uno scrittore, quello che scrivi. Ma le
mie storie nascono dai miei sogni a occhi aperti: sono una vera professionista,
in questo, tanto che a volte non so più bene in quale realtà sto vivendo.
Pillola
rossa o pillola blu? (In caso non si conoscesse Matrix: “Pillola azzurra, fine
della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che
vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda
la tana del bianconiglio.”) Fantasia o realtà?
Pillola rossa, senza alcun dubbio. Non potrei vivere fuori
dal Paese delle Meraviglie. Vi dico solo che una delle mie più care amiche mi
chiama Alice, talmente tendo a perdermi nella tana del Bianconiglio…
Genere preferito, letterario e cinematografico?
Leggo e guardo libri e film di tanti generi
diversi, ma il mio preferito è sicuramente il fantasy, in tutte le sue
sfaccettature. Dal Signore degli Anelli, che è il mio libro preferito in assoluto,
a Game of Thrones, fino al paranormal
romance, genere a cui appartengono la maggior parte dei miei libri.
Se il tuo libro fosse un film, chi sarebbe il regista e quale
cast sceglieresti per interpretare i tuoi personaggi?
Tra i miei vampiri non potrebbero mancare Ian Somerhalder e Joseph Morgan. E Chris Hemsworth, ovviamente. Lui lo
sceglierei per chiunque a prescindere, ma è biondo, quindi non andrebbe bene
per Orlando, il protagonista di Lovelines, il mio ultimo romanzo. Per lui forse
vedrei bene Stephen Amell o Matt Bomer. Per quanto riguarda il regista, per
Lovelines vorrei Garry Marshall o Rob Reiner.
Raccontaci un po’ del tuo lavoro…
Ho pubblicato il mio primo libro, “Kyler” con
la casa editrice digitale Emma Books nel 2012. Kyler è il primo della saga
paranormal romance “Principi Azzurro Sangue”: mi piace considerarla una
raccolta di fiabe per adulti, perché i protagonisti sono vampiri, ma incarnano
anche il prototipo del Principe Azzurro. In più, parlando di immortali, c’è il
vantaggio che il lieto fine è davvero “per sempre”. Dopo Kyler sono venuti
Patrick, Liam e Aidan, più la novella breve “Blu oltremare”, su un personaggio
minore della saga. Ma il primo libro in assoluto che ho scritto, in realtà, si
intitola “Qui per te” e ora, tra un vampiro e l’altro, ho deciso di tornare alla
commedia romantica con Lovelines, in uscita proprio in questi giorni sempre per
Emma Books. Tengo molto a questo romanzo: è una storia a scatole cinesi, che
parla di tutte le donne che ognuna di noi ha dentro e del loro modo di affrontare
la vita e l’amore.
È previsto un sequel, o un prequel? Uno spin off?
Per quanto riguarda la saga, sto già scrivendo
il quinto libro. Lovelines è autoconclusivo, ma non è detto che in futuro non
decida di approfondire la storia di qualche altro personaggio. In particolare
Rocco, il migliore amico della protagonista, esercita un grandissimo fascino su
di me.
Altri progetti?
Come dicevo, sto scrivendo il quinto libro
della saga Principi Azzurro Sangue e poi… qualcos’altro in ballo c’è, ma è
davvero troppo presto per parlarne.
La tua “Corazzata Potemkin”?
Un film di David Cronenberg che ho visto tanti
anni fa, “Crash”. Lui è un grande regista, ma questo film non ce l’ho proprio
fatta ad apprezzarlo… se ricordo bene io e mio marito (allora fidanzato) siamo
usciti prima dal cinema, una cosa che non facciamo mai. Per i libri non saprei,
non me ne viene in mente uno in particolare: di solito li finisco comunque, al
massimo se proprio mi annoiano li leggo “a volo d’uccello”.
Se qualcuno volesse seguirti, dove ti può trovare?
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I miei romanzi:
Liam,