lunedì 19 gennaio 2009

Guida per riconoscere i tuoi santi

Guida perUn film del 2006 diretto dall'esordiente Dito Montiel, che lo ha anche scritto traendo spunto dalla sua autobiografia. Una produzione quasi indipendente, Sting e la moglie se ne sono occupati, un cast di buoni nomi sia tra i volti nuovi che tra coloro che già si sono conquistati un posto  nell'olimpo hollywoodiano.
Nel 1986, in un quartiere-ghetto di New York, Astoria, vive Dito con i suoi genitori un po' avanti con l'età. Insieme a lui, condividono le giornate alcui amici e amiche, tra alcool, droghe, violenza e i primi approcci sessuali. Dito è un ragazzo sensibile, che non riesce a perdonare il padre per la sua apparente preferenza per Antonio, amico più grande e con un padre violento, che non può evitare il suo destino. La vita in un quartiere degradato, la sporcizia, lo squallore e un barlume di speranza quando Dito conosce Mike, irlandese appena trasferito in città. Insieme decidono di partire per la California, per salvarsi dai guai coi portoricani e per tirarsi fuori da un futuro incerto e misero. In una escalation di fatti, la vita di Dito è trascinata verso un cambiamento drastico, con l'incomprensione di suo padre e le aspettative sospese di Laurie, la sua ragazza, che vorrebbe avere una parte maggiore nella vita di Dito. Così lui se ne va, per quindici anni. Tornerà per la malattia del padre e per riappacificarsi con i suoi santi, gli amici e i genitori, la sua stessa storia.
Il film è strano, corale e intimo allo stesso tempo. Le inquadrature, la scelta del montaggio, tutto lega il passato al presente e la sensazione di non poter tagliare i legami con chi si è veramente. Il cast, dicevo, è pieno di nomi. Da Chazz Palminteri, che interpreta il padre di Dito a Eric Roberts, che è Antonio da adulto. Il personaggio di Dito è interpretato da Robert Downey Jr. e Shia La Beouf, mentre Laurie da adulta ha il volto di Rosario Dawson. Dianne Wiest interpreta la madre, comprensiva e rassegnata in certi momenti, decisa e pungente in altri.
Io direi: da vedere.

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