mercoledì 9 settembre 2009

I figli degli uomini

ifiglidegliuominiTitolo originale: Children of Men
Paese: GranBretagna, USA
Anno: 2006
Durata: 114 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Genere:drammatico
Regia: Alfonso Cuaròn
Soggetto: P.D. Jamaes
Sceneggiatura: David Arata, Alfonso Cuaròn, Timothy J. Sexton
Interpreti: Clieve Owen, Julianne Moore, Michael Caine, Chiwetel Ejiofor, Claire-Hope Ashitey, Charlie Hunnam, PetermUllan, Pam Ferris.


2027. In un futuro non troppo distante, in cui il mondo non può più procreare, l'Inghilterra rimane unica zona franca, per non confrontarsi con le guerriglie urbane. Theo (Clive Owen), rapito da Julian (Julanne Moore), una donna attivista amata in passato, ha una grande responsabilità. Dovrà condurre salva una giovane donna fino a un santuario sul mare, e dare la possibilità al mondo di evitare l'estinzione. Sulla linea degli scrittori utopistici e futuristici, P.D.James ha scritto il romanzo da cui è tratto il film, in cui Cuaròn fin dalle prime sequenze ci illustra un mondo grigio, oppressivo, incolore, fra il pre-industriale (le costruzioni e i palazzi sembrano proprio quelli della "industrial revolution"), e il post-atomico, (per la scarsità di vegetazione). Londra appare come non cambiata, se non per i mercati ai bordi delle strade e gli autobus a due piani completamente scrostati dal tempo. In questo ambiente senza profondità si muovono i protagonisti. Ne sono una conferma gli stereotipi del multirazzialismo e del multilinguistico (quello che sarà non è per forza diverso da quello che è oggi). Nel panorama così definito, la macchina da presa segue Theo-Clive Owen in tutte le situazioni, come un inviato di guerra in una visione quasi documentaristico-soggettiva del futuro per acuire il senso di chiuso, di claustrofobia, e di mancanza di certezze. Ne è un esempio la guerriglia che, all'esterno della zona franca, appare come uno spaccato del conflitto jugoslavo, dove tutti sparano a tutti, e un proiettile vagante ha il potere di cambiare il personale futuro (la sequenza dei carri armati che colpiscono una palazzina, è una scena di guerra impressionante). Per antitesi, la speranza di vita, rinascita di un "nuovo mondo", è l'unica apertura del film all'ottimismo, in un percorso al buio, in cui il caso regna sulle esistenze di tutti. Children of Men è un film corale, è dell'umanità, (si propone raramente come singolo, per esempio nel caso dello scienziato Justice, Michael Caine, eremita per scelta ai bordi della società), perché il futuro della terra non è dell'individuo singolo. È semplicemente globale. (myMovies)

Per quello che mi riguarda ha colpito molto la contrapposizione tra le istituzioni convenzionali (governo) e quelle meno (ribelli) che anche nel futuro esistono ancora e strumentalizzano ogni cosa, mentre la povera gente che vive al limite della vita in un modo o nell'altro si sacrifica e contribuisce a portare avanti i valori della vita, primo quella della genesi libera e naturale... In tutti i personaggi che vengono coinvolti traspare sempre l'aspetto umano nella sua millenaria esistenza nei vari ruoli... fantascienza dei giorni nostri e del passato. A me è piaciuto molto.
Autore del post: Zugo

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