
Il suo stile incontra il mio gusto, la mancanza di finali consolatorii e la cruda nitidezza dei mondi che descrive, la solitudine, l'incanto davanti a mondi totalmente diversi dal nostro sono eccezionali e la lettura delle prime 50 pagine mi ha già spinta ad acquistare i primi due volumi della sua saga.
In questa raccolta spiccano "Solitudine del secondo tipo", in cui un uomo scrive il diario della sua permanenza in una stazione spaziale - e ricorda la sua inquietudine sulla Terra -; "Canzone per Lya", premio Hugo per la narrativa di fantascienza; "Al mattino cala la nebbia", in cui un giornalista si trova a esplorare un mondo popolato di fantasmi per seguire una troupe mandata a smontare il caso e "Le solitarie canzoni di Laren Dorr", brevissimo ma di una intensità e di una dolcezza raramente lette prima.
Descrivere una raccolta di racconti è impossibile, ma consigliare la lettura di almeno un'opera di questo meraviglioso autore classe 1948, e ce ne sono tante, è il minimo che io possa fare.
Veramente bellissimo.
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