lunedì 30 maggio 2011

Brivido di sangue

BrividoSangueTanto per cambiare sono incappata in questo film su Rai4, in una seconda serata domenicale un po' assonnata. Complice il visino intrigante di Jude Law ho deciso di fermarmi quanto bastava a vedere dove mi portava il film.
Il regista era per me uno sconosciuto, tale Pochih Leong. Il film risulta essere uscito nel 1998, ma se devo dirla tutta io non ne avevo mai sentito parlare.

Un'auto incastrata tra i rami di un albero, una squadra di pompieri sta cercando di disincastrarla e portarla al suolo. Tra il pubblico c'é Steven Griscz (Jude Law) che osserva con attenzione la scena. Dall'auto, proprio su una sua mano, cola del sangue. La donna al volante andava un po' troppo veloce quando è uscita di strada. Poco dopo si viene a sapere che Griscz aveva una relazione con lei. Sembra turbato e collabora con la polizia per la risoluzione del caso. Presto, però, l'uomo incontra una donna di nome Maria. Si frequentano, sembra che tra loro le cose acquistino consistenza, ma mentre finalmente i due fanno l'amore, lui la uccide mordendole il collo e bevendone il sangue per poi lasciarla dissanguare definitivamente mentre compie uno strano rituale. Un cristallo di colore rosa viene espulso dal suo corpo e lui lo ripone in un contenitore in cui altri cristalli simili sono già catalogati e ognuno ha accanto un nome di donna. Poi prende appunti, poi si sbarazza del cadavere mentre uno dei due detective con cui sta collaborando comincia a seguirlo per ordine del collega.
In un museo, ancora, Griscz nota un'altra ragazza: Anne.
Con lei nasce un rapporto che si sa dove porterà, se non fosse che...

Film strano, che non mi ha convinta del tutto ma che ha un certo fascino, dovrei rivederlo per capire meglio. C'è una base horror a cui sono affezionata (quella più psicologica e d'attesa e non splatter), c'è un'atmosfera tesa e cupa il giusto, riflessiva più che d'azione. C'è una buona recitazione di Jude Law e dell'attrice che interpreta Anne (Elina Lowensohn) anche se a volte lei risulta troppo drammatica. Buona la fotografia e tutta la parte teorica spiegata dal protagonista mano a mano che il film procede. Interessante come il titolo originale, "The wisdom of crocodiles" riporti a saggezza e coccodrilli di cui nel film si accenna soltanto. Paragonato a un moderno vampiro, il nostro protagonista ne condivide alcune caratteristiche ma più che di sangue lui si nutre di emozioni e ricerca l'amore vero per cristallizzarlo. Per un breve tempo ci si aspetta un finale romantico o consolatorio che non arriva e proprio sul finale la storia un po' ci delude restando quella che è: la storia di uno psicopatico pseudovampiro (che poi alla fine non importa affatto se lo sia o meno) e di alcune delle sue vittime senza grosse pretese.

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