domenica 8 maggio 2016

Pagine e Pop Corn - intervista a Veronica Garreffa

Diamo il benvenuto nel nostro foyer a Veronica Garreffa, nata a Genova il 12 settembre 1995. Ha frequentato un liceo di indirizzo linguistico e ora studia Scienze della Comunicazione. Oltre a quello della scrittura vorrebbe realizzare il sogno del giornalismo e, durante lo studio universitario, sta cercando di imparare questo mestiere con attività e varie collaborazioni.

Cominciamo parlando di te: film o serie tv? Per quale motivo?
Diciamo che dipende dai casi. Sono amante tanto dei film quanto delle serie tv e seguo entrambi molto volentieri. Forse pendo un po’ di più verso le serie tv per dei motivi semplici: adoro le trame intricate, con evoluzioni narrative tra una puntata e l’altra, con tanti personaggi ben caratterizzati che entrano ed escono di scena. Tutta questa dinamicità è più facile che si trovi nei telefilm.

Se fossi il protagonista di una serie tv? E se fossi un film?
Su due piedi mi verrebbe da dire Game of Thrones, ma non so quanto durerebbe la mia vita se mi trovassi lì dentro. Credo che mi piacerebbe essere un personaggio delle favole di Once Upon a Time e vivere avventure tra combattimenti e magia. Se mi trovassi in un film, invece, mi piacerebbe catapultarmi nel mondo tolkieniano de Il Signore degli Anelli o de Lo Hobbit; oppure non mi dispiacerebbe trovarmi sul Millennium Falcon di Star Wars. In ogni caso, ammetto che mi intrigherebbe interpretare un personaggio cattivo.

Quanto e come influisce ciò che guardi con ciò che scrivi?
Ciò che guardo influisce molto con ciò che scrivo. Basta sapere che la mia passione per le storie fantastiche è nata soprattutto da libri, film e cartoni animati che mi hanno accompagnata nell’infanzia. Crescendo ho mantenuto comunque una parte di me un po’ puerile che è la fonte principale della mia fantasia. Ciò che guardo mi aiuta a trovare ispirazione, ma anche a misurare quello che scrivo con altre storie e a capire dove posso migliorare.

Pillola rossa o pillola blu? (In caso non si conoscesse Matrix: “Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio.”) Fantasia o realtà?
Può sembrare strano, ma ammetto che mi trovo in difficoltà a scegliere uno dei due poli. Da quando ero piccola mi piace viaggiare con la fantasia e rifugiarmi nel mondo delle meraviglie quando voglio evadere dalla realtà, ma mi considero anche una persona molto razionale e con i piedi per terra. Questa caratteristica di me è rispecchiata anche nelle mie storie, specialmente nel mio libro: mi piace dare un senso logico al mondo magico che creo. Inoltre penso che se appartieni alla realtà puoi andare e tornare nel mondo fantastico quando vuoi, ma se appartieni a quest’ultimo non è facile tornare sui propri passi e si rischia di vivere perennemente in un’illusione. Per questi motivi, credo che sceglierei la pillola azzurra.

Genere preferito, letterario e cinematografico?
Come si sarà capito, sono un’amante del genere fantasy e fantascientifico e tutto ciò che permette di immergersi in una vera e propria avventura. Tuttavia apprezzo molto anche generi differenti. In casa ho un sacco di libri thriller oppure classici; non a caso uno dei miei libri preferiti è Orgoglio e Pregiudizio. Dal punto di vista cinematografico, mi piacciono molto i film che trattano la storia sotto l’aspetto sociale.

Quale regista vorresti scegliesse il tuo libro per farne un film e con quale cast per interpretare i tuoi personaggi?
Ho apprezzato molto il lavoro che fece Chris Columbus, quando diresse i primi due film di Harry Potter: secondo la mia opinione, penso abbia saputo mantenere la stessa atmosfera che si prova leggendo il libro. Per scegliere un regista italiano, credo che quello che potrebbe dirigere un genere fantasy nel migliore dei modi sia Matteo Garrone. Nel cast avrei tanti nomi. Mi piacerebbe trovare Tim Roth, uno dei miei attori preferiti, nel ruolo di Glandarius: potrebbe interpretare bene la sua personalità forte e particolare.

Raccontaci un po’ del tuo romanzo…
Il primo capitolo della saga La Guardiana dei Draghi è stato pubblicato diviso in due volumi dalla casa editrice. Ho voluto scrivere una storia ambientata in un pianeta lontano, inventato da me, Erasmen. Si tratta di un epic fantasy, con qualche sfumatura fantascientifica, ma è anche una storia di formazione e di crescita psicologica. La protagonista, Hope, dovrà affrontare una missione importante, accompagnata da altri personaggi, ognuno con la propria storia e le proprie abilità. Scrivendo il mio libro, mi sono divertita a delineare le caratteristiche di Erasmen: creature inventate, luoghi particolari, la cultura e la storia. Tutti questi elementi che ho creato fanno da sfondo al tema principale: non deve esserci la classica battaglia fra Bene e Male, ma la battaglia per stabilire l’Equilibrio fra di essi. Le uniche creature che possono guidare il pianeta verso l’Equilibrio sono i Draghi, estinti da millenni, e il compito di Hope è farli rinascere compiendo il suo ruolo di Guardiana.

È previsto un sequel, o un prequel? Uno spin off?
Tutti e tre direi! La Guardiana dei Draghi è un progetto molto vasto che prevede dei seguiti e non solo. Ho in mente di scrivere un libro ambientato prima della nascita di Hope per mostrare al lettore più chiaramente come mai è lei la prescelta per diventare la Guardiana dei Draghi e per spiegare gli avvenimenti che hanno fatto di Alak Malagar il nemico e il Male assoluto. Nella mia testa, inoltre, frullano una sorta di manuali, due in particolare. Il primo si intitolerebbe Storia e Filosofia di Erasmen che tratterebbe i due elementi del pianeta che ho appena citato. Il secondo sarebbe Le scoperte sulle due lune, di Gregor (chi ha letto il libro sa il perché di questo titolo), che spiega come le due lune, satelliti di Erasmen, influenzano la natura e la magia del pianeta; e il manuale è “scritto” proprio da Gregor, un personaggio del libro che sogna di riportare su un libro i risultati dei suoi studi da scienziato.

Altri progetti?       
Negli altri progetti mi piacerebbe uscire dal fantasy e misurarmi in generi completamente diversi. In una delle domande precedenti ho detto che mi piacciono anche le storie che mettono in evidenza l’aspetto sociale del periodo in cui sono ambientate. Quando avrò le carte giuste, vorrei scrivere un libro di questo genere.

Se qualcuno volesse seguirti, dove ti può trovare?
Sono su Twitter e su Instagram come La Guardiana dei Draghi, ma sono molto più attiva nella mia pagina Facebook con lo stesso nome. Ecco i link di riferimento:
Instagram: https://www.instagram.com/la_guardiana_dei_draghi/

La tua “Corazzata Potemkin”, sia letteraria che cinematografica? Ovvero, cosa non ti piace proprio?
Non mi piacciono le trame piatte e i personaggi vuoti. Una storia, sia letteraria che cinematografica, per entrarmi dentro deve essere piena e avere un po’ di tutto. Sicuramente non sopporto scene troppo mielose e sdolcinate.

Potete acquistare Il Primo Volume sia in ebook che in cartaceo,
e il Secondo Volume negli stessi formati.


E ora diamo inizio allo show.

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