domenica 1 maggio 2016

Pagine e pop corn - Intervista a Giovanni Lucchese

Diamo il benvenuto nel nostro foyer a Giovanni Lucchese. Vive a Roma dove lavora come libero professionista ma il suo grande sogno è quello di poter fare lo scrittore a tempo pieno. Ama condividere ogni aspetto della sua vita con i suoi amici più fidati, ai quali non nega mai una bevuta insieme o un giro di shopping compulsivo.

Cominciamo parlando di te: film o serie tv? Per quale motivo?
Serie tv. Sono uno che si affeziona e mi piace poter ritrovare i miei personaggi preferiti e le mie storie per molto tempo, come fossero vecchi amici o parenti che puoi visitare ogni volta che ne hai bisogno.  Amo il cinema, ma le serie tv sono una vera e propria droga per me.


Se fossi il protagonista di una serie tv? E se fossi un film?
Sarei il protagonista di un one man show dal titolo “le meravigliose avventure di Giovanni”, nel quale si ride, si ascolta musica, si viaggia, si fanno esperienze pazzesche e si conoscono persone fantastiche. Visto il successo planetario della serie dopo la terza stagione ne verrebbe tratto un film!

Quanto e come influisce ciò che guardi con ciò che scrivi?
Tantissimo, in modo quasi totale. Credo che la creatività nasca da una fusione tra input esterni e capacità della mente di elaborarli. Ogni cosa che vedo, ascolto, tocco, osservo o vivo è una potenziale storia che potrebbe svilupparsi in seguito.

Pillola rossa o pillola blu? (In caso non si conoscesse Matrix: “Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio.”) Fantasia o realtà?
Pillola rossa. Per quanto la realtà possa essere difficile e a volte scoraggiante è sempre meglio che vivere in una favola illusoria.

Genere preferito, letterario e cinematografico?
I miei gusti spaziano un po’ ovunque. Chuck Palanhiuk è il mio mito, mi piace perdermi nei romanzi di Isabella Santacroce e nei classici di Dickens, nei racconti di Carver, ma adoro e possiedo anche l’intera saga di “I love shopping” di Sophie Kinsella della quale sono un grande fan. Stessa cosa vale per il cinema, dalle commedie romantiche ai film sui supereroi fino al cinema italiano contemporaneo che negli ultimi anni ha sfornato dei veri  e propri capolavori.

Quale regista vorresti scegliesse il tuo libro per farne un film e con quale cast per interpretare i tuoi personaggi?
 I personaggi dei miei racconti sono giocattoli, la Dreamworks potrebbe farne un film animato sullo stile di Shrek, meno moralista e più sfacciato di un film Disney.

Raccontaci un po’ della tua raccolta…
I protagonisti di “Pop Toys” sono giocattoli di tutti i tipi. C’è l’immancabile Barbie, regina viziata e viziosa, ci sono le Bratz, femministe sfegatate che invece di parlare rappano, c’è un orsacchiotto di peluche che salva una bambina dalle grinfie di un mostro umano, un Playmobil disposto a tutto pur di ritrovare una ragione di vita, un Big Jim finito per sbaglio nella stanza di una bambina, e tanti altri. Tutti loro vivono esperienze umane a volte scanzonate ma a volte molto difficili, e proprio come i loro padroni in carne ed ossa vengono messi a dura prova dalla vita e dalle situazioni estreme nelle quali finiscono col trovarsi.

È previsto un sequel, o un prequel? Uno spin off?
Ho molti racconti nel cassetto, e tante idee super scriverne di nuovi, non si sa mai.

Altri progetti?
Ho quasi terminato il mio primo romanzo, un thriller dai risvolti noir, molto diverso da “Pop Toys”.

Se qualcuno volesse seguirti, dove ti può trovare?
Su facebook, profilo privato o pagina autore, twitter @Gio_Lucchese , Instagram giolucchese o sul mio blog 
Acquistate Pop Toys qui.

La tua “Corazzata Potemkin”, sia letteraria che cinematografica? Ovvero, cosa non ti piace proprio?
Ammetto di non essere mai riuscito a finire “Il signore degli anelli”, ogni volta mi sono bloccato e arreso in un punto preciso. Comunque ho adorato la trilogia cinematografica. Al cinema ho provato un vero e proprio senso di fastidio guardando il film “Melancholia” di Lars Von Trier, di cui comunque altri film mi sono piaciuti molto.

E ora diamo inizio allo show


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