lunedì 16 dicembre 2013

Fatti mangiare dalla mamma - Cochonnerie-Labile-Collettivo

Prendiamo un libro di ricette.
No, prendiamo un libro illustrato. Anzi, un libro di racconti legati alle ricette e con illustrazioni.
No, non basta.
Prendiamo un libro che aiuterà il reparto di Oncologia Pediatrica dell'ospedale Santa Chiara di Pisa.
Aggiungiamo che è stato studiato, scritto e amato da ben ventiquattro autori. Che ciascuno di loro ha messo una parte di sè in questo lavoro corale e che il cuore si vede dalla prima pagina.
Mettiamo anche che tutto questo è nato dall'amore per un giovane poeta sardo, Fabrizio Pittalis, mancato (o trasferitosi su Venere, come preferiva pensare) a soli 26 anni lasciando una traccia profondissima dietro di sé.
Non basta.
Avere in mano una copia di questo libro, che è anche multimediale, astrologico, nutrizionista, sommelieristico, poetico, psicologico non ha pari. Un po' perché se lo avete in mano avete fatto una cosa buona, un po' perché comprandolo di cose buone potete farne ogni giorno una diversa.
Prendiamo un libro completo. Ci porterà in tanti posti diversi, ci farà sorridere pensando alla mamma, ci suggerirà vini, ci dirà come mangiano i segni zodiacali, ci farà seguire tratti di illustrazioni ironiche e intelligenti.
Questo libro non si finisce mai davvero. Lo si apre e riapre in continuazione, sapendo d'aver perso sempre qualche dettaglio. Un simbolo, una parola, il frammento di un ricordo bambino legato a uno dei piatti raccolti con amore.
Un libro d'amore, appunto. E di parole e segni che possono far del bene oltre che del buono. Senza arricchire ricche signore della tv.
I narratori tutti e i poeti (Rita Bonomo, Luca Palli Branchi, Rosamaria Caputi - anche curatrice - Maria Grazia D'Avino - anche astrologa - e Silvia Longo, con Paola Silvia Dolci, Mauro Mazzetti, Silvia Molesini e Ianus Pravo), la sezione nutrizione e vino (Monia Farina, Tommaso Sussarello), impiattamento (Roberta Scarazzato), cinefilia (Nerina Garofalo), psicologia (Ninfa Delicato) e disegno (Michaela D'Astuto); con la collaborazione di editor, impaginatori e simili (Luigi Romolo Carrino e Lara Arvasi); i traduttori - perché tutte le ricette sono presentate anche in Inglese (Silvia Ghiretti, Jacqueline Cornelius, Daniela Conti, Alberto Capelli e Ivana De Gasperis) hanno fatto un lavoro eccezionale di cui non vi renderete conto finché non avrete in mano la vostra copia del libro.
Potete acquistarlo presso tutte le librerie Feltrinelli o su ilmiolibro e siete sicuri di aver fatto un ottimo regalo facendo del bene. Mi raccomando, per una volta, accettate un consiglio.



domenica 15 dicembre 2013

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Ok, lo ammetto: non sono una fan di Tolkien. Non ho mai letto Il Signore degli Anelli (e non conto di porre rimedio a questa lacuna in questa vita) e, quando a scuola sono stata costretta a leggere Lo Hobbit, non sono andata oltre pagina 5... e poi ho in qualche modo finto, per quanto allora non ci fosse Wikipedia a salvare i poveri studenti e non esistesse certo un Bignami dell'opera tolkeniana.

Non mi attira, trovo Tolkien eccessivamente "maschile" (e anche alquanto misogino) e libri con questo taglio, per quanto adori il genere fantasy, finiscono per respingermi.

Di conseguenza, non avevo neppure visto il primo episodio. Ma con gli amici capita di seguire anche gusti non propri e così ho seguito il gruppo. E devo dire che non me ne sono pentita.

Certo il film è lungo, ma gli effetti sono belli e la storia avvince -rispetto alle mie remore, forse anche grazie all'introduzione cinematografica di personggi non presenti nel romanzo, come l'elfa Tauriel, ed alla cura estetica che ha caratterizzato tutti i moderni film tratti dalla saga tolkeniana, non solo negli ambienti e nei costumi, ma anche nella scelta stessa degli interpreti: i romanzi parlano di creature deformi e tutt'altro che affascinanti, mentre nei film non esiste personaggio che non abbia un suo fascino, a cominciare pèersino dai nani.

E poi c'è Smaug! Il drago è talmente bello e realistico che alla fine si fatica persino a non fare il tifo per lui, così possente e amante delle lusinghe.

Certo, la scelta del cast ha un sapore piuttosto "televisivo" (l'elfa Tauriel è la Kate di Lost, il nano Kìli è il vampiro Mitchell di Being Human, il nano Fìli era nel cast di Hercules ed è l'assassino del primo episodio di Moonlight, Radagast altri non è che il Doctor Who...), ma il film funziona, forse anche per questa sensazione di "familiarità", anche per chi non ha visto o letto nulla in precedenza.

Due soli appunti spero me li concederete: il 3D a volte è disturbante e crea attimi di vertigine e malessere, se non ci fosse la pausa prescritta potrebbe diventare davvero problematico e... le lenti a contatto di Legolas?!? Ne vogliamo parlare?!? Premesso che nella trilogia del Signore degli Anelli non mi pare portasse nulla di simile, sembrano veramente acquistate al risparmio, fasulle e orribili quanto quelle usate nella saga di Twilight (in tutti gli episodi successivi al primo)!!!

domenica 1 dicembre 2013

Thor - Il mondo oscuro

Restando in tema di supereroi, che quest'anno hanno decisamente riempito le sale cinematografiche, non poteva mancare l'ultimo episodio -in ordine di tempo- dell'eroe norreno, interpretato dal medesimo cast stellare del primo film.

Qui la vicenda inizia con un antefatto: molte migliaia di anni prima Bor, padre di Odino, sconfigge gli Elfi Oscuri, guidati dal malvagio Malekith, in una sanguinosa battaglia per il predominio sull'Aether, una sostanza fluida dotata di un enorme potere oscuro. Persa la battaglia, Malekith riesce a fuggire con pochi fedeli seguaci giuranndo vendetta, mentre l'Aether viene confinato nel cosiddetto mondo oscuro dove nessuno potrà più accedervi.

Tornati ai giorni nostri, Thor si sta occupando di riportare l'ordine e la pace nei nove mondi, disattendendo la promessa fatta a Jane di tornare da lei e lei, dal canto suo, sta cercando di dimenticarlo.

Un raro allineamento proprio dei nove mondi, però, provoca strani fenomeni sulla Terra, che portano Jane nel mondo oscuro, dove l'Aether si impossessa di lei, e Malakith a risvegliarsi dal sonno in cui attende la sua vendetta...

Il film, visibile in 2 o 3D, è pieno dei prevedibili effetti speciali e, pur essendo lungo, scorre veloce e in modo piacevole. In parte prevedibile, lascia i migliori colpi di scena per il finale (e non solo dopo i titoli di coda!!!).

Molte le scene divertenti: dagli schiaffoni di Jane al bell'eroe che non ha mantenuto la sua promessa (o al perfido Loki in ricordo di quanto accaduto a New York per causa sua), al professor Selvig, strepitoso Stellan Skarsgaard, in mutande e sconvolto da quanto ha compreso sullo strano allineamento planetario, alle battute velenose di Loki.

Molti personaggi hanno avuto maggiore spazio rispetto al primo episodio, a partire da Darcy (l'assistente di Jane), il saggio Heimdall (il guardiano di Asgard) e la stessa Frigga. E c'è anche spazio per analizzare i rapporti famigliari di Loki -che appare più sfaccettato e a suo modo più umano- con la madre, il padre ed il fratello.

Mentre molte citazioni fanno capire che questo episodio, così come Iron Man 3, è successivo a quello degli Avengers, il finale lascia la porta aperta a un terzo episodio, che sicuramente è già in cantiere...

E concedetemi un ultimissimo commento: ma quanto è bella Natalie Portman?!?

domenica 3 novembre 2013

Sex, lies and Vampires - Katie MacAlister

Ecco qui un altro romanzo della serie degli Oscuri, i vampiri moravi creati dalla fantasia di Katie MacAlister (il primo ed il secondo, rispettivamente, li ho recensiti qui e qui).

Anche in questo caso, il titolo gioca con quello di un famoso film di Soderbergh di fine anni '80, Sex, Lies and Videotape, anche se chiaramente, titolo a parte, null'altro viene preso a prestito dall'originale cinematografico.

La vicenda si concentra sulla giovane Nell Harris, invitata a Praga da Melissande -la prima morava donna che incontriamo nei romanzi della MacAlister. Giunta in loco, la giovane -che dovrebbe semplicemente tradurre un'iscrizione su un raro pettorale del XIV secolo- si ritrova catapultata in un mondo che rischia di farla uscire di senno, popolato di esseri del piccolo popolo, vampiri e signori dei demoni.

La realtà, infatti, è che la ragazza è stata attirata con la scusa del lavoro, facendo leva sul suo interesse storico per il reperto da tradurre, mentre la vera ragione per cui Melissande e la sua famiglia vogliono il suo aiuto è ben altra: Nell è un'incantatrice naturale e hanno bisogno di lei per salvare il nipote di Melissande, prigioniero di un Signore dei Demoni a causa del cugino di lei, Adrian...

Nel romanzo si ritrovano vecchie conoscenze, ossia Christian Dante e Allie Telford, protagonisti del romanzo precedente, oltre all'evocato signore dei demoni, Asmodeus, ora confinato in una statua ma non per questo meno pericoloso se qualcuno brama il suo potere.

Al centro della storia, però, stavolta sono la giopvane e combattiva Nell e il vampiro, pardon, il moravo Adrian, detto il Traditore. In una girandola di colpi di scena, in cui risulta presto chiaro che il "cattivo" non è davvero chi parrebbe esserlo, e tra fughe, attimi d'amore e battute fulminanti (epica Nell che cerca di volta in volta il nomignolo adatto al suo amato, sminuendo così il terrore che lui dovrebbe suscitare), la storia non può che terminare con il desiderato happy ending, ma questo non ne sminuisce affatto la godibilità.

Rispetto al primo libro della serie, in cui i personaggi risultavano talvolta fastidiosi o grotteschi nella loro esagerazione, la MacAlister ha man mano imparato a dosare gli ingredienti con maggior perizia e risulta sempre più brava a miscelare humor e suspence, in un risultato senz'altro leggero e non "intellettuale", ma decisamente piacevole.

Anche in questo caso, non è purtroppo disponibile una versione italiana e pare che non ci sia alcun editore italiano interessato a tradurre la serie!

sabato 26 ottobre 2013

Albion - Bianca Marconero

Difficile cominciare questa recensione. Il romanzo è stato pubblicato dalla Limited Editions, casa editrice specializzata in fantasy e narrativa di genere. Esordio di un'autrice che promette bene, quattrocento pagine che si leggono in un batter d'occhio. Personaggi ben caratterizzati e sviluppo della tram calibrato alla perfezione, più un volume 1.5 scaricabile gratuitamente come espansione della storia.

Marco Cinquedraghi è ricco, egoista, viziato e sempre teso a sembrare quello che non è. Alla morte del nonno scopre che verrà mandato all'Albion College, una scuola esclusiva in cui il suo fratello maggiore ha perso la vita. Dovrà entrare a metà corso, una cosa che lo statuto della scuola non prevede, e l'eccezione gli costerà fatica. Lezioni e la compagnia dei borsisti, tenuti a dargli un aiuto anche contro la loro volontà. Perché all'Albion ci sono studenti di serie A e di serie B, e regole molto particolari. I rapporti che Marco sviluppa all'interno della scuola sono molteplici e ambigui, dovendo imparare come muoversi in un ambiente nuovo. L'attrazione per Helena, borsista spagnola, l'amicizia con Lance, suo compagno di stanza, il rapporto delicato con Deacon, e così via, in una serie di eventi che lo porterà a capire chi è davvero.
Le origini della scuola, le ragioni degli ultimi cambiamenti nello statuto, il motivo per cui Marco e alcuni compagni cominciano a sentirsi diversi da prima. Tutto verrà svelato all'ultimo momento, lasciando un finale aperto per il seguito. Magia, storia e leggenda si mischiano rendendo questo romanzo una cosa diversa dal solito fantasy, non necessariamente uno young adult e veramente interessante sotto molti punti di vista.

Quattrocento pagine, personaggi definiti egregiamente, dettagli storici e tecnici precisi. L'autrice si muove in un mondo fantastico perfettamente a suo agio, trasportando il lettore in un luogo altro e facendogli percepire emozioni e azioni che non restano solo sulla carta. Una scrittura scorrevole e intrigante.
Secondo me da leggere, anche da chi non ama il fantasy.

approfondimento gratuito
Ho già scaricato il volume che fa da approfondimento, fornendo il punto di vista di uno dei personaggi. Da leggere assolutamente dopo il volume qui recensito.

P.S: Ci sono punti che mi hanno ricordato Harry Potter (forse a causa della scuola), soprattutto l'antipatia che Marco Cinquedraghi suscita quasi senza bisogno di aprire bocca. Ma non c'entra nulla con lui. E a ben vedere, lo si può comprendere e perdonare. I rimandi ai Templari, ai cavalieri della Tavola Rotonda, alla storia europea... tutto fantasticamente coinvolgente senza apparire mai noioso. Aspetto il secondo episodio con ansia.

lunedì 21 ottobre 2013

Cose nostre - Malavita

Ultimo film, in ordine di tempo, di Luc Besson, è l'adattamento cinematografico del romanzo Malavita di Tonino Benacquista.

Giovanni Manzoni è un ex mafioso pentito che ha testimoniato contro i suoi capi e per questo motivo vive sotto copertura dell'FBI insieme alla famiglia, la moglie Maggie e i figli adolescenti Belle e Warren. Il suo ex capo, don Mimino, sta però conducendo nei suoi confronti una feroce caccia all'uomo dal carcere, che -unitamente ai non pochi guai che la famiglia stessa combina in ogni nuovo luogo di residenza- porta i Manzoni a continui e forzati spostamenti.

All'ennesimo cambiamento, la famiglia si ritrova in uno sperduto paesino della Normandia con una nuova identità (i Blake) ed il proposito di mantenere un basso profilo ed integrarsi nella nuova comunità. Ma tra le poco ortodosse abitudini del capofamiglia, che mal accetta quelle che considera mancanze di rispetto, il focoso temperamento della moglie e il piglio dei figli, l'impresa si rivela sin dal primo giorno piuttosto complicata.

Se poi a tutto questo si aggiunge Giovanni che, trovata una vecchia macchina da scrivere nel capanno della nuova casa, inizia a scrivere le sue memorie e viene scambiato dagli abitanti del paesino per una celebrità e l'arrivo degli scagnozzi di don Mimino pronti a sterminare l'intera famiglia... la situazione diventa quanto mai esplosiva...

Il film si potrebbe inserire nel filone malavitoso comico già visto in Terapia e pallottole o nei Soprano, anche se rispetto al primo ha senza dubbio anche momenti molto più crudi e tesi. Le risate e l'ironia, però, sono sicuramente l'ingrediente principale ed il film funziona, molto anche grazie ai protagonisti: uno strepitoso Robert De Niro, pentito in vestaglia che fantastica fini turpi per tutti coloro che ai suoi occhi gli mancano di rispetto e che, qua e là, non esita a realizzare tali fantasie; una Michelle Pfeiffer bellissima con le sue piccole rughe di espressione, che tenta di integrarsi ma non riesce a tollerare l'atteggiamento antiamericano pieno di pregiudizi dei negozianti del paese ed un Tommy Lee Jones, agente FBI cinico e disincantato, che bilancia il legame quasi di affetto sviluppato con la famiglia Manzoni con il legittimo desiderio di sbattere Giovanni in galera per le sue intemperanze, che gli consentirebbe una vita di sicuro più serena e tranquilla.

Una menzione speciale, poi, a Malavita, il cane di famiglia. E se come me non sopportate quei film in cui l'animale di turno finisce male tranquilli: non gli succede nulla (per tutti gli altri... perdonatemi, non ho poi svelato un granché)!

mercoledì 9 ottobre 2013

Il diamante dell'harem - Katie Hickman

Edito da Garzanti nel 2010,questo romanzo dell'inglese Hickman ci porta nella Venezia del 1604 e lungo le coste dell'Italia meridionale allo stesso tempo. L'autrice è specializzata in romanzi storici, il suo primo romanzo non è ancora stato pubblicato in Italia, pur essendo finalista a un prestigioso concorso.
E, a dirla tutta, ci sarà un perché.

La vicenda narra le inquietudini di Paul Pindar, mercante inglese a Venezia da qualche tempo. Lui e il suo servitore (nemmeno troppo fedele) John Carew hanno un rapporto stretto con la cortigiana Costanza, ormai non più giovanissima, ma ancora interessante. Soprattutto Paul ha un rapporto intenso con il gioco e l'alcool da quando la sua fidanzata Celia è scomparsa. Si credeva che fosse annegata durante il naufragio della nave su cui viaggiava con delle educande, ma c'era anche il vago sospetto che lei fosse finita nell'harem di Costantinopoli.
Allo stesso tempo si narra di una bizzarra compagnia di artiste di strada che accolgono nella loro carovana una povera sventurata muta e deforme con il suo piccolo neonato, il cui corpicino presenta tali e gravi malformazioni da attirarsi la diffidenza della gente che incontra, disposta a pagare pur di liberarsi di loro.
E, ancora, si narra di Annetta che dopo un passato oscuro è tornata al convento per farsi monaca di clausura grazie a una cospicua dote, ma la cui esperienza ha insegnato fin troppo bene a muoversi nel mondo.
Si narra di un misterioso diamante, enorme, trafugato da Costantinopoli e dotato del potere di far avverare i desideri di chi lo possiede. Questo diamante giunge chissà come sui tavoli da gioco veneziani, mira del disperato Paul Pindar che non spera altro che possederlo per poter ritrovare la sua amata.
Mentre il sevitore Carew tenta in ogni modo di aiutarlo, tra la laguna e il convento, tra le bische e la casa della cortigiana in disgrazia; mentre tra le monache ci sono giochi di potere e segreti inconfessabili; mentre la carovana viaggia da un capo all'altro dell'Italia... Tutto quel che c'era da svelare si svela.

Un romanzo privo di grandi sorprese, che sembra lasciato a metà, che svela senza mostrare e non dà soddisfazioni di alcun tipo. Peggio di molti romanzi rosa della collana Harmony, 323 pagine che si leggono rapidamente ma senza lasciare traccia nell'animo del lettore. Per dirla alla maniera del torneo di Gems, una "ciofeca". Peccato che sia stato pubblicato inizialmente proprio da una delle case editrici del gruppo Gems e in effetti, forse, degno di una stima pari ai lavori di certi principianti che qui vengono puntualmente cestinati.
Qualità, questa sconosciuta.

lunedì 7 ottobre 2013

Il profumo del sangue - Nalini Singh

Nalini Singh, pluripremiata scrittrice neozelandese, in questa nuova serie intitolata Guild Hunter (di cui questo è il primo romanzo), riesce a creare una mitologia vampirica totalmente inedita: i vampiri, riconosciuti e accettati dalla società, non sono abomini usciti chissà da quale incubo, ma sono persone comuni che -dietro spontanea sottoscrizione di un contratto- vengono trasformati dagli arcangeli.

E in un mondo il cui accade si vedere angeli volare nel cielo, le creature più temibili sono proprio gli arcangeli: impossibilmente belli, immortali, dotati di una forza sovrumana e di poteri sovrannaturali, governano ciascuno la propria porzione di mondo con un'inflessibilità che spesso degenera in crudeltà, tanto poco valgono ai loro occhi le vite dei miseri umani.

Quando una delle loro creature (che per essere trasformate accettano di essere schiave del loro creatore per 100 anni) fugge, fanno ricorso ai Cacciatori, umani dal fiuto particolare, in grado di rintracciare in breve tempo i fuggitivi e riportarli al legittimo proprietario.

E' in questo scenario, in una New York senza dubbio particolare, che l'arcangelo Raphael contatta la cacciatrice Elena. Ma questa volta il compito che le viene affidato non è la semplice caccia ad un vampiro sfuggito al guinzaglio del suo creatore...

Mentre Elena affronta il suo incarico, sempre in bilico tra baratro e salvezza, pericolo e protezione, sfrontatezza e paura, pagina dopo pagina l'autrice porta il lettore in questo suo mondo così particolare e affascinante, in cui si sovvertono le iconografie classiche secondo cui gli angeli dovrebbero essere i buoni e i vampiri i mostri sanguinari...
Gli angeli e arcangeli di cui si parla sono tutt'altro che putti giocosi e paffuti o esseri ascetici e asessuati (e nulla hanno a che fare con alcuna religione)! Sono invece figure, maschili e femminili, sconvolgenti nella loro perfezione, sensuali quanto volubili, iraconde, inflessibili e crudeli, che hanno ormai perso da troppi secoli qualsiasi barlume di umanità.

Il primo romanzo, avvincente al punto che -ormai rientrata dalle ferie- ogni sera dovevo ripetermi il mantra "io leggerò un solo capitolo... qualunque cosa accada in quelle pagine, leggerò un solo capitolo e non andrò avanti fino alle tre di notte incapace di smettere", si conclude con un colpo di scena che sovverte il precario equilibrio raggiunto dai protagonisti... e promette nuove rivelazioni su un mondo -quello degli arcangeli- pieno di segreti ancora tutti da svelare.

A questo punto, già in astinenza, non posso che sperare che TEA faccia uscire presto l'edizione economica del secondo volume!!!

Ah, solo un avviso: come i romanzi della Hamilton (che si tratti di Merry o di Anita Blake), decisamente non è adatto a lettori troppo giovani... o allergici a battute piuttosto esplicite o ad una sensualità decidamente vissuta! ;-)

domenica 29 settembre 2013

Strane Creature - Tracy Chevalier

Romanzo delicato, questo della stessa autrice de "la ragazza con l'orecchino di perla". Sempre di ambientazione storica, ci porta nell'Inghilterra del 1800, tra Londra e Lyme Regis. Protagoniste della storia, tutta al femminile, sono due persone molto diverse tra loro ma unite dalla comune passione per i fossili.

Le sorelle Philpot, giovani zitelle londinesi, si trasferiscono a Lyme per non pesare sul matrimonio del fratello maggiore. Se Margareth e Louise sono socievoli e tentano di adattarsi alla nuova vita comune, la più vecchia di loro, Elizabeth, si rintana sulla spiaggia a raccogliere strane pietre. Sulla spiaggia conosce Mary Anning, giovanissima figlia dell'ebanista del paese, colpita da un fulmine da piccola e abilissima nel trovare fossili. Unite da questa comune passione, scopriranno delle creature nella roccia di cui nessuno è mai stato a conoscenza, dando così il via a un ampio dibattito scientifico senza peraltro che qualcuno riconosca loro alcun merito. Donne in un ambiente di uomini, lotteranno per avere quantomeno il rispetto di chi le circonda.

Non sempre facile immedesimarsi con personaggi lontani dal solito, Mary ed Elizabeth si apprezzano sulla distanza, pagina dopo pagina. Una scrittura ricercata e accurata. Un romanzo intelligente e accurato.

sabato 14 settembre 2013

Morti viventi a Dallas - Charlaine Harris

Secondo romanzo della serie di Sookie Stackhouse, da cui è tratta la serie tv True Blood, opera di Charlaine Harris pubblicato in origine nel 2002, in Italia sia da Delos (2007) che da Fazi (2009). Serie tradotta in almeno 30 lingue e di gran successo la cui ispirazione pare provenire da "ogni visita al Wal-Mart", almeno a quanto afferma l'autrice.

Il secondo romanzo differisce, e non poco, dalla serie televisiva. Quindi non c'è da preoccuparsi molto per gli spoiler. Sookie ritrova il cadavere di Lafayette, suo amico e collega, nell'auto del vice sceriffo Andy Bellefleur. Come ci sia finito e chi l'abbia ucciso, non si sa. Ma si può supporre, data l'eccentricità del cuoco del Merlotte's. Di sicuro la causa va ricercata nella sua non troppo "privata" vita privata...
A essere accusato è ovviamente Andy. Nel frattempo, Sookie viene convocata da Eric al Fangtasia a causa della sua promessa di aiutarlo con le sue doti telepatiche. Mentre si dirige al Fangtasia, però, Sookie litiga con Bill - fidanzato e vampiro - e, dopo aver abbandonato la sua auto, incontra una strana creatura che le comunica di essere una menade e che la ferisce, avvelenandola. Bill, Eric e Pam aiutano Sookie a guarire e anche a causa della gratitudine, lei si vede costretta a partire per Dallas. Lì dovrà indagare sulla sparizione di un vampiro di nome Farrell e incontrerà nuovi pericoli e qualche piacevole sorpresa.
Una volta tornata a Bon Temps, Sookie trova il modo di risolvere anche l'enigma della morte di Lafayette. Aiutata da Eric e Bill, scampa una seconda volta al micidiale passaggio della menade. Così può finalmente tornare alla vita di sempre, tra un tavolo da servire e una notte con Bill.

Facile e scorrevole, non è un romanzo impegnativo. Ma piacevole e divertente. Con una punta di erotismo e il giusto splatter, personaggi mai noiosi e simpatici colpi di scena. Sookie è una pazzerella incomprensibile. Scritto in prima persona, non dà spazio ai pensieri altrui se non per quello che la protagonista legge qui e là...

domenica 1 settembre 2013

Polvere e sangue - Brian Freeman

Romanzo del 2009, quarto titolo dell'autore e quarto lavoro con protagonista Jonathan Stride. Sovrintendente al Detective Bureau di Duluth, Minnesota, Stride ha le classiche caratteristiche dell'eroe tormentato tipiche del detective made in USA. Vedovo, con una nuova compagna dal passato altrettanto complicato e colleghi colmi di preoccupazioni, diviso tra il lato politico del suo lavoro e la sete di verità che serve a ogni buon poliziotto. Con il primo romanzo (Immoral) l'autore ha vinto diversi premi. I successivi lavori gli hanno procurato successo sia di critica che di pubblico.

In un pomeriggio di Giugno, del tutto inaspettato, il passato fa una visita a Jonathan Stride mentre siede nel patio di un ristorante con la collega Maggie. Tish Verdure, nota giornalista originaria del luogo, è tornata in città con l'intenzione di scrivere un libro riguardo a un delitto che tocca personalmente la famiglia di Stride. Il 4 luglio del 1977, infatti, la futura cognata diciottenne viene assassinata in modo brutale sulla spiaggia del lago Superior. Le indagini del tempo avevano portato ad alcuni sospetti tra cui un rampollo della società che conta, ma dopo tutti gli accertamenti l'omicidio era stato archiviato dando la colpa a un vagabondo di colore che in quel periodo viveva nei boschi accanto al lago e che era scappato rapidamente dopo l'omicidio. Tish, amica della vittima e della moglie defunta di Stride, porta con sé delle verità scomode tenute nel cuore per tanto tempo e con fatica riesce a invogliare Jonathan a riaprire il caso fornendo piccoli indizi. La vita della cittadina del tempo si mischia con la storia personale dei protagonisti per risolvere, non senza dolore e nuova violenza, un caso scottante. Fino alle ultime rivelazioni.

Anche se vi si ritrovano tutti gli stereotipi del thriller, nei personaggi e nella dipanazione della trama, il romanzo è ben riuscito. Indizi dosati, salti temporali che fanno procedere il racconto dell'omicidio passo a passo insieme allo svolgimento delle nuove indagini; personaggi che evolvono e colpi di scena quasi cinematografici. Non un romanzo che resta, ma una buona lettura facile, rilassante. La traduzione di Alfredo Colitto scorre placida, quasi impalpabile. Forse non eccezionale, ma godibile.

venerdì 23 agosto 2013

L'allieva - Alessia Gazzola

Splendido. Veramente ben scritto, coinvolgente al punto che l’ho letteralmente divorato in quattro giorni!

Quest’opera prima dell’italiana Alessia Gazzola (già è particolare per me essere attratta e poi appassionarmi ad un’autrice del nostro paese!) narra le vicende di Alice Allevi, giovane medico legale alle prese con il secondo anno di specializzazione, con una serie di problemi con i suoi superiori, con la sua vita privata e con un caso –solo apparentemente banale- da cui si fa coinvolgere un po’ troppo.

Buffa nel suo combinare guai a ripetizione sul lavoro, arguta nelle sue intuizioni, caparbia e teneramente emotiva, Alice non può non conquistare. Così come la sua storia d’amore, che viene interrotta quasi sul nascere dalla partenza di lui, ma qui forse sono solo io ad essermi particolarmente immedesimata…

L'intreccio giallo forse è leggermente debole, ma questo non rende meno riuscito il romanzo. I personaggi sono descritti in modo perfetto, i dialoghi convincenti, la vicenda spesso condita di sapiente humor. E di fatti la Gazzola, a sua volta medico legale come nella migliore tradizione del genere (Kathy Reichs, creatrice di Temperance “Bones” Brennan, è un’antropologa forense), ha già pubblicato con Longanesi due nuove storie di Alice che mi procurerò quanto prima!

E la copertina è molto bella, bianca e pulita con vari dettagli che si ritrovano poi nel romanzo. Devo dire che ultimamente la veste grafica di TEA, che unisce a uno sfondo omogeneo elementi in rilievo e/o lucidi, è davvero riuscita e appaga molto il mio senso estetico. E' una piccola cosa questa, ma non ho potuto non notarla!

venerdì 16 agosto 2013

La maledizione del Ramo d'Argento - Lisa Tuttle

Questo non è il primo romanzo di Lisa Tuttle. Anzi, facendo una ricerca su Amazon se ne trovano davvero molti, ma solo due sono stati fin’ora tradotti in italiano ed entrambi parlano di mondi in qualche modo fatati. Strana la traduzione del titolo, che nell’originale è semplicemente “Il Ramo d’Argento” (The Silver Bough, strizzando l'occhio a The Golden Bough di Frazer, che viene anche citato). E infatti non c’è alcuna maledizione...

La storia è ambientata nell’immaginaria cittadina scozzese di Appleton, ormai spopolata e in rovina, e segue le vicende di tre americane che vi si sono trasferite da breve tempo: Nell che, rimasta vedova a causa di un incidente in barca, ha acquistato la vecchia Orchard House, l’ha ristrutturata ed è ossessionata dall’idea di ridare vita alla Appleton Fairest, la mela autoctona su cui si basava l’economia della città; Kathleen, la nuova bibliotecaria del paese, reduce da un brutto divorzio, che ha accettato il lavoro dopo un periodo a Londra; e Ashley, la più giovane, che arriva a trascorrere le vacanze estive con i cugini del padre, per scoprire la ragione per cui sua nonna fuggì dalla cittadina quando era ragazza per non farvi mai più ritorno.

Quando un terremoto provoca una frana che interrompe l’unica via di accesso e uscita della città, cominciano ad accadere strane cose, che sembrano ruotare intorno a un misterioso giovane giunto in paese poco prima dell’avvenimento, alla nonna di Ashley ed alla figlia dell’architetto che aveva costruito la biblioteca.

La storia è avvincente, ben scritta, scorrevole. Solo a tratti si intuisce dove andrà a parare l’autrice ed è sicuramente godibile non solo per gli appassionati del genere e di mondi fatati. Notevole e da ammirare, poi, la precisione con cui la Tuttle riesce ad ammantare la vicenda di mitologia –autentica- ed a creare dei miti ad hoc per la cittadina che ha inventato.

Certo, poi trovare tra i personaggi di un fantasy ambientato in Scozia -tra siti abitati dalle fate, kelpie, sirene e mele magiche- un giovane siciliano... per me in questo momento è un po’ un colpo... o un ennesimo segno, ma questa è un’altra storia!

venerdì 9 agosto 2013

Il tempo tagliato - Silvia Longo

Edito da Longanesi nel 2012, romanzo di esordio per Silvia Longo. Piemontese, come me e quasi tutti gli amici che collaborano a questo blog.

Il romanzo narra di Viola e Federico, marito e moglie all'apparenza tutti armonia. Una vita perfetta, all'unisono, a vederla da fuori. Finché, un giorno d'autunno, Federico viene a mancare improvvisamente. Viola resta sola, una figlia già grande che studia a Cremona, con l'amica Elena a farle da sostegno. Poi, con i suoi tempi, ricomincia a vivere pur restando ancorata al suo dolore e a quel meccanismo collaudato che aveva fatto funzionare la sua vita fino ad allora. Poi, improvvisa come la morte del marito, viene la fuga. Dal concerto in onore di suo marito, da quella vita che non le appartiene più, dalle convenzioni, da una se stessa che le sta stretta. Ad aiutarla nella fuga è un complice, Mauro, sconosciuto e più giovane di lei, anche lui a disagio in quella occasione. Il loro vagabondare in auto li porterà nel bel mezzo di una tempesta estiva e, tra un lampo e un tuono, a dipanare grovigli che attendevano da tempo un lento lavorare per scioglierli.

Silvia Longo parla di una donna, di un dolore, di un modo di darsi, di una rinascita. Ma parla di tante donne, di altrettanti dolori, di modi di esprimere i sentimenti e di svariate rinascite. La storia che racconta usa il tempo - atmosferico, musicale, biologico - come mezzo per contenere la vita. Che sia racchiusa nella magia di un orologio speciale o nell'accumularsi di nubi che portano pioggia o, ancora, nelle ore e nei giorni che corrono uguali. Nel tempo che si dimezza quando da due si torna uno, nel viaggio attraverso il tempo di una consapevolezza che cresce e che prende atto di sé in un rincorrersi di dialoghi anche aspri. Di una donna che il tempo ha prima ingabbiato e poi liberato.
Silvia Longo parla di vita, descrivendone suoni e silenzi. E melodie che, sotterranee, suggeriscono quanto ci sia di "collettivo" in una singola storia, in una vita sola. Quanto c'è di ognuno di noi nei personaggi che racconta.

Io non ho i mezzi, non sono all'altezza di una recensione vera (e credo che questo non sia lo spazio di chi sa far critica, ma sia lo spazio di chi ama), però amo questa storia e quello che mi racconta. Credo possiate amarla anche voi, se avrete voglia di leggerla.

sabato 27 luglio 2013

Wolverine - L'immortale

Secondo spin-off dagli X-Men dedicato al personaggio di Wolverine, a livello temporale risulta il seguito di X-Men - Conflitto finale e introduce il prossimo episodio della serie dei supereroi capitanato dal professor Xavier.

L'episodio è basato sulla miniserie di Wolverine ambientata in Giappopne, scritta d Chris Claremont e illustrata da Frank Miller.

Logan è reduce dalla perdita di Jean, da lui stesso uccisa, e vive tormentato dal rimorso e dal dolore. Ha abbandonato la vita da supereroe e vive isolato nella natura, finché un ricco magnate giapponese -da lui salvato durante la Seconda Guerra Mondiale- lo convoca al proprio capezzale. E da lì, tra flashback, continui incubi, mafia giapponese e intrighi, partirà la vicenda...

Una vicenda però spenta, a tratti decisamente noiosa, con ben poca di quell'azione che ci si aspetta dagli X-Men. L'eroe e tormentato, molto più del solito, cosa che sembra comune un po' a tutti gli ultimi film basati sui supereroi.

Di Jean, che compare nei suoi sogni con la sottovestina bianca a far leva sul suo senso di colpa, non se ne può più già dal secondo sogno. La mancanza di reattività dell'eroe per buona parte della pellicola stanca e c'è chi a metà si è inerorabilmente appisolato.

Certo, il lupo è sempre il lupo... e Hugh Jackman... non compare tutto nudo come nell'episodio che narra le origini di Wolverine, ma è spesso a torso nudo per la gioia delle fanciulle. Questo, però, purtroppo non basta a risollevare le sorti del film...

Non resta che attendere il prossimo episodio degli X-Men, anticipato come ormai da tradizione dopo i titoli di coda...

domenica 23 giugno 2013

Il ragazzo alla pari - Federica Gnomo Twins

Pubblicato da Gremese nella collana "ombrerosa", il primo romanzo di Federica Gnomo Twins è più che una semplice storia d'amore. Un romanzo irotico (erotico e ironico al contempo), come lo definisce lei stessa, e un romanzo con un pizzico di inquietudine per il nostro mondo complicato da giudizi e convenzioni che finiscono col pesare anche troppo sulle nostre vite.
Protagonista del romanzo è una sua omonima Federica, quarantenne separata e madre di due gemelli che occupa la sua vita lavorando nel suo agriturismo. Quando la sua assistente riesce a convincerla di avere bisogno di una vacanza, Federica cerca una baby sitter che la accompagni per le sue due settimane in Sardegna. A presentarsi per il lavoro, però, è un ragazzone tedesco dall'aspetto del tutto inadeguato all'impresa di tenere a bada due gemellini. Federica, comunque, gli concede l'opportunità di provare e, mentre trascorrono insieme i primi giorni al mare si accorge di essere attratta da quel ragazzo così giovane. Lei, abituata a considerarsi ormai passatella, mette in discussione ogni attimo di sè quando si rende conto che anche il bellissimo Tom prova la stessa attrazione. O forse qualcosa di più sta sbocciando tra i due. Solo, i continui dubbi di Federica e uno strano comportamento che Tom assume quando si parla della sua famiglia continuano a tormentarli per tutta la storia, fino a un finale inaspettato.
Sono pagine in cui l'autrice descrive perfettamente la sensazione del corpo che invecchia, delle poche chances che restano, dell'impossibilità di lasciarsi andare davvero a un amore diverso. In cui si tratta di ribaltare i ruoli, non più l'uomo anziano con la ragazzina ma la donna matura con il suo toy-boy. Cosa che oggi sembra andare di moda, ma che sotto sotto resta un piccolo tabù nelle nostre menti. Perché se anche ci siamo liberati apparentemente di molte paranoie, quella sulla coppia pare persistere.
Pagine in cui sembra facile sperare che la protagonista riesca a viversi una vera storia con il bellissimo Tom, nonostante tutto. Pagine in cui lei ce la fa a superarsi, cosa tutta femminile, per poi dimostrarsi ancora più capace di amare, proprio nonostante tutto.
La scrittura rapida, scorrevole, mai pesante nel narrare, nè morbosa nel descrivere le scene più hot del romanzo... tutto aiuta a passare piacevolissime ore di lettura senza staccare del tutto il cervello. Certe volte sono nelle leggerezza, i pensieri più profondi o per lo meno stimolanti.
Il blog dell'autrice, per approfondire...

domenica 16 giugno 2013

La condanna del vampiro - Colleen Gleason

Secondo romanzo della serie dei Gardella iniziato con "Cacciatori di vampiri", pubblicato nel 2009 per Newton Compton.

La storia si apre con una Victoria Gardella in lutto che riprende la sua attività di cacciatrice di vampiri dopo lo scontro con Lilith del romanzo precedente. Nel lungo periodo di lutto, Victoria ha perso di vista il collega Maximillian e buona parte delle sue frequentazioni in società.
Ripresa una certa confidenza con le armi del mestiere, non senza una buona dose di rabbia in corpo, Victoria si tuffa in una nuova avventura in cui è coinvolta una società segreta pro-vampiri e le cui tracce portano in Italia, luogo dove anche il cacciatore Max sembra scomparso nel nulla.
Continuamente importunata da una vecchia conoscenza da cui continua a sentirsi attratta, la bella e determinata Victoria si metterà in un pasticcio dietro all'altro nel tentativo di fermare il terribile e potente Nedas, figlio di Lilith, misteriosamente in possesso di un antico obelisco che potrebbe dargli poteri infiniti. Tra un paletto, un morso e qualche piacevole e sensuale diversivo, Victoria uscirà quasi del tutto indenne da questa sua avventura italiana. Più sicura, più forte e ancora più sola di prima. Con tutto il peso della responsabilità di essere una Gardella. La Gardella.

Scorrevole, simpatico e dal ritmo sempre coinvolgente. Pur essendo una lettura facile e poco impegnativa ha i suoi pregi. La Gleeson sembra muoversi perfettamente a suo agio nell'epoca in cui ha scelto di ambientare la sua opera. Il diciannovesimo secolo appare sotto una luce rossa di sangue e di sensualità.

giovedì 13 giugno 2013

666 Park Avenue, New York - Gabriella Pierce

Gabriella Pierce, autrice americana trapiantata a Parigi qui al suo esordio, unisce letteratura rosa e soprannaturale in un miscuglio urban fantasy all'inizio anche un po' ingenuo e scontato, ma che con l'andare delle pagine coinvolge la lettrice (decisamente, si tratta di lettura al femminile!).

Paragonato ad un Gossip Girl per adulti (non saprei, perché non mi ha mai attirata, ma non mi pare che quest'ultimo avesse atmosfere paranormali), 666 Park Avenue ha dato origine all’adattamento di un'omonima serie televisiva, che però da quanto ho potuto leggere riprende solo una vaga ispirazione per i personaggi ma ben poco della trama del libro.

Sarà forse per questo che la serie, nonostante un nutrito cast di volti noti (su tutti Terry O’Quinn, il Locke di Lost e Vanessa Williams, la Wilhelmina di Ugly Betty), non ha avuto il successo dei romanzi a cui è ispirata... infatti in televisione il verdetto di cancellazione è arrivato dopo una sola stagione, mentre nelle librerie americane la Pierce è ormai al terzo volume della sua fortunata avventura letteraria.

Questo primo romanzo racconta le vicende della giovane Jane Boyle, americana vissuta in Francia sin dall'infanzia, prima in un piccolo paesino con una nonna apparentemente paranoica e soffocante, quindi a Parigi dove tenta la carriera di architetto. Proprio in un'occasione lavorativa la giovane incontra Malcom Doran, affascinante e irresistibile rampollo di una facoltosa famiglia newyorkese.

E' subito colpo di fulmine, fatto di un'irrefrenabile attrazione e di una corte serrata, al temine della quale, dopo appena due settimane, Malcom le chiede di sposarlo.

Ovviamente, però, la favola rosa non sarà affatto ciò che sembra e la famiglia, inizialmente amabile ed ospitale, che accoglie Jane a New York si rivelerà piuttosto diversa da come appare all'inizio... o forse neanche poi tanto... come accennavo, parecchie cose sono piuttosto prevedibili. Ma con tutto questo è una lettura gradevole, che scorre e lascia il desiderio di vedere come proseguirà la storia.

Peccato che per il momento Newton & Compton ancora non abbia tradotto i successivi volumi, The Dark Glamour e The Lost Soul.

domenica 26 maggio 2013

Magia nel Vento - Christine Feehan

E' il primo romanzo di Christine Feehan della serie urban fantasy sulle sorelle Drake. Senza dubbio, risulta bizzarra la scelta di Leggereeditore di pubblicare in un unico volume due romanzi della serie che poi si scoprono però essere il primo (Magia nel vento, appunto) ed il terzo della stessa... lasciando il secondo in un volume a parte...

Da una breve ricerca si scopre poi che la strana scelta è stata fatta a monte dall'editore americano della Feehan, che ha fatto lo stesso nella raccolta intitolata Sea Storm, motivando la scelta con la convinzione che questi due romanzi fossero quelli che meglio introducevano nell’universo Drake. L'editore italiano ha acquistato direttamente i diritti di Sea Storm anziché dei due romanzi separati e di conseguenza ha mantenuto la stessa bizzarra suddivisione. In ogni caso, anche il secondo volume è già stato tradotto e pubblicato, sempre da Leggereeditore, con il titolo Melodia al Crepuscolo.

Questa serie ruota attorno alle vicende, romantiche e decisamente paranormali, di sette sorelle dotate di poteri magici e della cittadina di Sea Haven, luogo natio a cui man mano tutte ritornano.

Magia nel Vento è un romanzo decisamente breve e introduce il lettore nel mondo delle sorelle Drake, partendo dalla maggiore Sarah e da un misterioso straniero giunto in città poco prima del suo ritorno, Damon Wilder, uno scienziato tormentato, in fuga dal suo passato e da un'organizzazione che non ha esitato a macchiarsi dei peggiori crimini per cercare di impossessarsi dei risultati delle sue ricerche.

Tra le parole di una profezia che sembrano improvvisamente avverarsi ed una spy-story in realtà piuttosto debole, il lettore -se come me ama le atmosfere urban fantasy e le vicende di famiglie al di fuori dell'ordinario- si ritrova comunque catturato dalle magiche sorelle e desidera saperne di più. Peccato a quel punto dover chiudere il libro e metterlo da parte, in attesa di reperire il secondo episodio della serie quando il terzo sarebbe già lì in attesa... soprattutto dopo aver letto critiche entusiaste che sottolineano tutte la maggiore profondità dei romanzi successivi rispetto a questo primo, che assolve comunque in modo più che piacevole al suo ruolo introduttivo!!!

lunedì 6 maggio 2013

Red Lights

Un film del 2012, stranamente - visto che nell'ultimo periodo vedo solo film molto più datati.
La regia è di Rodrigo Cortès, che ha anche scritto il soggetto. Fanno parte del cast Robert De Niro, Sigourney Weaver e Cillian Murphy, oltre a Joely Richardson. Thriller dal sapore paranormale, introspettivo quanto basta per essere interessante.

La psicologa Margareth Matheson (una splendida Weaver) indaga da decenni nell'ambito dei fenomeni paranormali smascherando truffatori ogni volta che si scomoda. Insieme al suo assistente, il fisico Tom Buckley (Murphy adulto, finalmente senza maschera di juta), oltre a tenere corsi all'università, gira gli States in lungo e in largo in cerca del "miracolo". In realtà, con un minimo di indagini intorno alle location degli spettacoli dei cosiddetti sensitivi, i due trovano quasi sempre delle "red lights - luci rosse", cioè persone o cose strane che non dovrebbero esserci. I complici dei maghi. Regolarmente.
Proprio quando in città arriva Simon Silver (DeNiro) con una serie di serate da tutto esaurito, però, Margareth si tira indietro rifiutandosi di smascherarlo. Avverte il suo assistente di non avvicinarsi a Silver, perché si tratta di un uomo pericoloso. Ma Tom insiste e si occupa da solo di andare a controllare, scatenando una serie di eventi che porteranno Margareth alla morte e Tom molto vicino a Silver. Un gioco di specchi per trovare un miracolo. Un gioco di personaggi ben studiati e un enigma da risolvere costi quel che costi.

Intenso, con un Cillian Murphy meno alieno del solito e DeNiro magistrale e meno misurato del solito. Un regista che sa mantenere la tensione fino all'ultimo, o quasi. Colori densi e una buona fotografia. E qualche frase da ricordare per una sana meditazione su ciò che siamo e ciò che fingiamo di essere.

giovedì 25 aprile 2013

Ironman 3(D)

Sarà che la realtà (intesa come società, economia e politica) è fin troppo seria e deprimente, ma i Supereroi -perfetto antidoto almeno per il tempo della pellicola- non sono mai stati tanto presenti al cinema come quest'anno. E in attesa degli imminenti Wolverine 2 e Thor 2 e dei meno imminenti, ma comunque prossimi, The Avengers 2, Capitan America 2 e, udite udite, Capitan Harlock previsto per novembre, si comincia con il sempre affascinante Tony Stark. 

La storia è dichiaratamente successiva all'avventura degli Avengers e Stark è rimasto decisamente provato dall'incontro con alieni e divinità, al punto che soffre di incubi ed al solo sentir nominare New York viene colto da attacchi di panico. 

Questo sicuramente lo rende più vulnerabile all'arrivo di un nuovo nemico, che forse non è proprio quello che sembra, e che lui sfida alla cieca e senza l'adeguata preparazione.

Ne nasce una storia a tratti lievemente cupa, in cui l'eroe sembra quasi indifeso, ma che riprende anche l'ironia e le scene buffe del primo Ironman e rende Stark estremamente umano (e ad un certo punto anche un po' McGyver!).

La dolce Pepper ha lo spazio che merita, ormai a pieno titolo compagna dell'eroe, sia nella sua mal sopportazione delle manie del compagno, che nottetempo è giunto alla costruzione del 42° prototipo dell'uomo d'acciaio con cui si identifica forse un po' troppo, sia in un vero e proprio ruolo di supporto e aiuto anche nelle scene più fisiche.

Non tutti hanno apprezzato questo terzo episodio, innanzitotto per la scelta musicale che ha visto gli AD/DC sostituiti dagli Eiffel 65.

Per quanto mi riguarda, l'ho invece gustato, ma devo ammettere che in questo caso il 3D lascia piuttosto a desiderare ed una visione tradizionale 2D è più che sufficiente ad apprezzarlo!

In ogni caso... Tony Stark will return... !!!

lunedì 1 aprile 2013

Il cacciatore di giganti

Ok, Ewan McGregor è sempre un piacere, gli effetti speciali sono davvero ben fatti e la fotografia è bella.

Ma, per il resto, bisogna ammettere che è proprio una favoletta per bambini! Jack e il fagiolo magico... non c'è neanche bisogno di cercare la trama su Wikipedia, la conosciamo tutti.

Per renderla interessante al di fuori dell'infanzia, diciamo quanto meno agli adolescenti, avrebbero dovuto trovare come minimo un Jack (Nivholas Hoult, il bambino di About a boy e, più di recente, lo zombie innamorato di Warm Bodies) più appetibile...

Simpatico Stanley Tucci, nonostante la parte; in certi momenti buffo McGregor, ma per il resto si può anche perdere!!!