domenica 27 marzo 2016

Pagine e Pop corn - intervista a Paola Gianinetto

Diamo il benvenuto nel nostro foyer a Paola Gianinetto; abita a Torino e per vivere adatta in italiano dialoghi per la televisione. Per passione, invece, scrive i suoi romanzi. Lo fa in ogni momento libero, per lei è come una droga, ma di quelle positive.
Cominciamo parlando di te: film o serie tv? Per quale motivo?
Se me l’avessi chiesto, diciamo, una decina di anni fa, avrei risposto film senza esitare. Adesso è l’esatto contrario. Adoro le serie tv. Intanto perché ormai spesso sono fatte molto meglio dei film. E poi perché ti danno il tempo di entrare davvero nella storia, di affezionarti ai personaggi al punto che ti sembra di conoscerli sul serio.

Se fossi il protagonista di una serie tv?
Non è facile decidere. Sto pensando alle mie serie preferite, ma la maggior parte delle protagoniste o fanno una brutta fine o soffrono per quella delle persone che amano. Ho deciso, vorrei scrivermi il mio ruolo da sola. Sarei la donna che finalmente riesce a far innamorare Klaus Mikaelson, di “The Originals”. Ma innamorare davvero, con lieto fine annesso.

Quanto e come influisce ciò che guardi con ciò che scrivi?
Tutti gli input che ricevi dall’esterno in qualche modo influenzano quello che sei e, se sei uno scrittore, quello che scrivi. Ma le mie storie nascono dai miei sogni a occhi aperti: sono una vera professionista, in questo, tanto che a volte non so più bene in quale realtà sto vivendo.

Pillola rossa o pillola blu? (In caso non si conoscesse Matrix: “Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio.”) Fantasia o realtà?
Pillola rossa, senza alcun dubbio. Non potrei vivere fuori dal Paese delle Meraviglie. Vi dico solo che una delle mie più care amiche mi chiama Alice, talmente tendo a perdermi nella tana del Bianconiglio…

Genere preferito, letterario e cinematografico?
Leggo e guardo libri e film di tanti generi diversi, ma il mio preferito è sicuramente il fantasy, in tutte le sue sfaccettature. Dal Signore degli Anelli, che è il mio libro preferito in assoluto, a Game of  Thrones, fino al paranormal romance, genere a cui appartengono la maggior parte dei miei libri.

Se il tuo libro fosse un film, chi sarebbe il regista e quale cast sceglieresti per interpretare i tuoi personaggi?
Tra i miei vampiri non potrebbero mancare  Ian Somerhalder e Joseph Morgan. E Chris Hemsworth, ovviamente. Lui lo sceglierei per chiunque a prescindere, ma è biondo, quindi non andrebbe bene per Orlando, il protagonista di Lovelines, il mio ultimo romanzo. Per lui forse vedrei bene Stephen Amell o Matt Bomer. Per quanto riguarda il regista, per Lovelines vorrei Garry Marshall o Rob Reiner.

Raccontaci un po’ del tuo lavoro…
Ho pubblicato il mio primo libro, “Kyler” con la casa editrice digitale Emma Books nel 2012. Kyler è il primo della saga paranormal romance “Principi Azzurro Sangue”: mi piace considerarla una raccolta di fiabe per adulti, perché i protagonisti sono vampiri, ma incarnano anche il prototipo del Principe Azzurro. In più, parlando di immortali, c’è il vantaggio che il lieto fine è davvero “per sempre”. Dopo Kyler sono venuti Patrick, Liam e Aidan, più la novella breve “Blu oltremare”, su un personaggio minore della saga. Ma il primo libro in assoluto che ho scritto, in realtà, si intitola “Qui per te” e ora, tra un vampiro e l’altro, ho deciso di tornare alla commedia romantica con Lovelines, in uscita proprio in questi giorni sempre per Emma Books. Tengo molto a questo romanzo: è una storia a scatole cinesi, che parla di tutte le donne che ognuna di noi ha dentro e del loro modo di affrontare la vita e l’amore.

È previsto un sequel, o un prequel? Uno spin off?
Per quanto riguarda la saga, sto già scrivendo il quinto libro. Lovelines è autoconclusivo, ma non è detto che in futuro non decida di approfondire la storia di qualche altro personaggio. In particolare Rocco, il migliore amico della protagonista, esercita un grandissimo fascino su di me.

Altri progetti?
Come dicevo, sto scrivendo il quinto libro della saga Principi Azzurro Sangue e poi… qualcos’altro in ballo c’è, ma è davvero troppo presto per parlarne.

La tua “Corazzata Potemkin”?
Un film di David Cronenberg che ho visto tanti anni fa, “Crash”. Lui è un grande regista, ma questo film non ce l’ho proprio fatta ad apprezzarlo… se ricordo bene io e mio marito (allora fidanzato) siamo usciti prima dal cinema, una cosa che non facciamo mai. Per i libri non saprei, non me ne viene in mente uno in particolare: di solito li finisco comunque, al massimo se proprio mi annoiano li leggo “a volo d’uccello”.

Se qualcuno volesse seguirti, dove ti può trovare?

Su facebook, sul mio profilo personale o sulla pagina autrice:

I miei romanzi:
e l'ultimo, Lovelines.

E ora diamo inizio allo show...

domenica 20 marzo 2016

Pagine e Pop corn - intervista a Daniela Ruggero

Diamo il benvenuto nel nostro foyer a Daniela Ruggero.

Daniela Ruggero nasce a Torino il 30 Settembre 1976, sposata e mamma.  Nella vita di tutti i giorni è un'infermiera mentre nel tempo libero scrive. E' una lettrice compulsiva dipendente dal genere Horror e Noir. Ama il Fantasy in tutte le sue sfaccettature, ma non disdegna una buna storia anche se non fa parte di queste categorie. Ama le serie televisive come Supernatural e simili e Dexter Morgan è il suo serial killer preferito. 

Cominciamo parlando di te: film o serie tv? Per quale motivo?
Entrambe a patto che siano inerenti con il genere letterario che leggo. O mi annoio.

Se fossi il protagonista di una serie tv? E se fossi un film?
Sarei  la fidanzata di Dean Winchester.

Quanto e come influisce ciò che guardi con ciò che scrivi?
Direi che ciò che scrivo ( e leggo) influisce su ciò che guardo.

Pillola rossa o pillola blu? (In caso non si conoscesse Matrix: “Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio.”) Fantasia o realtà?
Chissà, forse in qualche modo, non è del tutto lontano da ciò che realmente viviamo. Pensiamoci un attimo, spesso accadono tragedie e colpi di stato, cambi di governo, malattie che decimano la popolazione e la metà di noi è talmente preso con il nuovo programma televisivo, la partita di calcio e le notizie che parlano del “Nulla” che non ci rendiamo conto di ciò che davvero è il mondo in cui viviamo.

Genere preferito, letterario e cinematografico?
Horror e distopico sempre e comunque.

Quale regista vorresti scegliesse il tuo libro per farne un film e con quale cast per interpretare i tuoi personaggi?
Questa per me è una domanda davvero complessa…  Se parliamo di Poison, il mio dark romance, direi che la scelta andrebbe su un attore bellissimo, che sa dannarsi l’anima e che rimane fedele a se stesso fino alla fine. Nel mio cervellino, Andre, il protagonista è Sean o’pry, che non è un attore, ma un modello.

Raccontaci un po’ del tuo romanzo…
Poison è un dark romance, che si ambienta a Torino. Io amo la mia città e ambiento le mie storie tra le colline e la periferia perché credo sia bellissima e abbia molti spunti da offrire. In questo romanzo, per esempio, ho voluto dare spazio alla nostra Gran Madre e a Superga, descrivendole, per quanto possibile, e dar giustizia alla loro bellezza.
Ho imparato ad amare questo genere, perché non credo nelle storie in cui il finale sia sempre “e vissero tutti felici e contenti”, preferisco “e vissero intensamente, dandosi ogni cosa, facendosi male, bene, amandosi e odiandosi. E vissero…"

È previsto un sequel, o un prequel? Uno spin off?
NO, è auto conclusivo.


Altri progetti?
Molti.
La serie dei Guardiani degli Inferi ( Paranormal Romance) vedrà presto la pubblicazione del 4 volume GIURAMENTO DI SANGUE. A seguire credo a Settembre e poi a Gennaio gli ultimi due. A Maggio pubblicherò Broken un dark romance auto conclusivo.Ho in stesura un distopico, le favole dark e un paranormale romance.Un altro progetto che spero vada in porto sono le storie per bambini.

Se qualcuno volesse seguirti, dove ti può trovare?
Sulla mia pagina Facebook
sul mio blog, nato per creare un contatto con i lettori e per sostenere gli autori emergenti che come me si affacciano sul panorama letterario italiano camminando in punta dei piedi.
La mail è: daddara76@yahoo.it

La tua “Corazzata Potemkin”, sia letteraria che cinematografica? Ovvero, cosa non ti piace proprio?
La grande bellezza? A me non è piaciuto.
“La solitudine dei numeri primi” mi ha uccisa a pagina venti ho abbandonato.

E ora diamo inizio allo show.

Trovate "Poison", auto pubblicato nel 2015
La saga "I guardiani degli inferi" (La sposa oscura, Genesi, Legami di sangue
e un romance scritto con Doranna Conti: "Niente prima di te"


domenica 13 marzo 2016

Pagine e pop corn - intervista a Daisy Franchetto

Diamo il benvenuto nel nostro foyer a Daisy Franchetto.

Cominciamo parlando di te: film o serie tv? Per quale motivo?
Preferibilmente film, non ho la televisione e quando guardo qualcosa al computer preferisco di gran lunga i film. L’ultima serie tv che ho amato è I segreti di Twin Peaks. È passato un po’ di tempo in effetti.

Se fossi il protagonista di una serie tv?
Laura Palmer?

Quanto e come influisce ciò che guardi con ciò che scrivi?
Essendo figlia degli anni ottanta le immagini sono state, e sono, molto influenti. Scrivo creando immagini mentali che provo a tradurre con la scrittura. A volte lo scorrere della storia sembra segua la logica di una sceneggiatura.

Pillola rossa o pillola blu? (In caso non si conoscesse Matrix: “Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio.”) Fantasia o realtà?
Fantasia sempre e comunque. Penso che una bella gita nel Paese delle Meraviglie sia come un anno di sedute psicoterapiche.

 Genere preferito, letterario e cinematografico?
Amo qualsiasi genere quando è presentato con originalità e talento. Ho una predisposizione per il fantasy e la fantascienza, ma ho amato i film di Abbas Kiarostami.

Se il tuo libro fosse un film, chi sarebbe il regista e quale cast sceglieresti per interpretare i tuoi personaggi?
I registi potrebbero essere due: Tim Burton e Guillermo Del Toro. Per il cast sono un po’ in difficoltà, non ci ho mai pensato dando per scontato che sarebbero stati i registi ad occuparsene.
Raccontaci un po’ del tuo lavoro…
Ciò che sto creando è una trilogia fantasy che ha come protagonista Lunar. Il primo romanzo si intitola Dodici Porte, il secondo Sei Pietre Bianche e il terzo è in scrittura. Sono fantasy particolari che affondano le loro radici in una realtà contemporanea anche se non ci sono riferimenti temporali precisi, potrebbe essere un qualsiasi paese occidentale degli ultimi trent’anni. La storia poi si tuffa in un mondo fantastico che è una rappresentazione simbolica della mente della protagonista, ma non solo. Il primo romanzo è particolarmente introspettivo, mentre gli altri due allargano un pochino il raggio d’azione. Nel primo Lunar dovrà sciogliere un dolore profondo, mentre nel secondo si mette in viaggio alla ricerca delle sue origini.

È previsto un sequel, o un prequel? Uno spin off?
Essendo una trilogia i vari episodi sono prequel e sequel, ma una volta ultimata mi piacerebbe scrivere un romanzo che sarà un sequel. Sto raccogliendo le idee. Ho creato un spin off che può essere collocato tra il primo romanzo e il secondo.

Altri progetti?
Per il momento sono concentrata nella scrittura del terzo romanzo, una faticaccia.

La tua “Corazzata Potemkin”?
Solo legata e costretta a tenere le palpebre aperte potrei vedere un cinepanettone.

Se qualcuno volesse seguirti, dove ti può trovare?
Può cercarmi su Facebook al mio profilo, oppure alla pagina dedicata alla protagonista dei miei romanzi
E poi c’è il sito
www.daisyfranchetto.com

Potete acquistare "Dodici porte" e "Sei pietre bianche" seguendo i link


E ora diamo inizio allo show.

domenica 6 marzo 2016

Pagine e Pop corn - intervista a Elena Genero Santoro



Diamo il benvenuto nel nostra foyer a Elena Genero Santoro, nata a Torino nel 1975, residente nei dintorni, mamma, moglie e impiegata tecnica nell’industria automobilistica. Lettrice feroce e onnivora, scrive da sempre.

Cominciamo parlando di te: film o serie tv? Per quale motivo?
Film e soap opera, non serie tv, grazie. I primi, si sa, sono autoconclusivi. Le seconde, si sa, sono infinite per definizione, sono perenni teatrini poco impegnativi senza capo né coda. Può essere bella la sceneggiatura di una scena (si gioca tutto lì), ma non bisogna guardare le soap tentando di dare un senso al loro sviluppo. Il passato viene spesso riscritto, il futuro è sempre provvisorio. Basta saperlo. Le serie invece sono illusorie, presentano delle conclusioni che non sono mai definitive. Ma alla fine, la conclusione-conclusiva non esiste. E se c’è, spesso è deludente perché poi una serie magari viene sospesa da un giorno all’altro per motivi di budget. Io invece ho bisogno del gran finale. Paradossalmente, invece, proprio io ho scritto una serie di libri.

Se fossi il protagonista di una serie tv?
Credo che sarebbe qualcosa come C.S.I. dove c’è da indagare il delitto con una metodologia analitica. L’analisi delle anomalie è parte del mio lavoro nella vita reale. E poi io sono analitica in tutto, per definizione.

Quanto e come influisce ciò che guardi con ciò che scrivi?
Tutto ciò che guardo influisce, e intendo non solo in televisione. Tutto ciò che mi sta intorno può essere una potenziale fonte di ispirazione.

Pillola rossa o pillola blu? (In caso non si conoscesse Matrix: “Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio.”) Fantasia o realtà?
Se dicessi realtà, dal momento che scrivo fiction, non sarei credibile, anche se le ambientazioni dei miei libri sono realistiche e i temi che tratto sono attuali. Tuttavia la fantasia è ciò che serve a rendere la realtà migliore, altrimenti non avrebbe senso.

Genere preferito, letterario e cinematografico?
Non ho un genere preferito, se è ben fatto ogni film o libro potenzialmente può andare bene. Leggo di tutto, ma ovviamente non tutto. Mi piacciono le letture impegnate, ma anche la mera evasione. Una buona commedia, un chick-lit, un giallo. Meglio se ambientate ai giorni nostri.

Se il tuo libro fosse un film, chi sarebbe il regista e quale cast sceglieresti per interpretare i tuoi personaggi?
Per la serie di Futura e Patrick ho sempre pensato a Cillian Murphy nel ruolo di protagonista maschile. Per gli altri personaggi non mi sono mai fatta questa domanda.

Raccontaci un po’ del tuo lavoro…
Ho scritto una serie di dieci libri che ha per protagonisti una coppia: Futura e Patrick, attorno alla quale ruotano una miriade di altri personaggi. I libri pubblicati al momento sono solo tre: il primo, Perché ne sono innamorata, edito da Montag; il secondo, L’occasione di una vita, con Lettere Animate, e il nono, a cui ho dato la priorità per un motivo affettivo, che è uscito con 0111 edizioni (Un errore di gioventù, che tratta l’argomento della pena di morte). Prossimamente, con Lettere Animate, usciranno i titoli dal 3 al 6 della serie. Poi ho pubblicato altri due libri indipendenti con 0111 Edizioni, Gli Angeli del Bar di Fronte, che parla dell’immigrazione da ambo i punti di vista, e Il tesoro dentro, che affronta la malattia mentale.

Altri progetti?
Intanto scrivo, sia per il blog Gli Scrittori della Porta Accanto, dove pubblico editoriali, recensioni e interviste ad altri autori esordienti, sia per portare avanti nuove storie. Vedremo cosa ne esce fuori.

La tua “Corazzata Potemkin”?
50 sfumature di grigio. Una noia bestiale. Ma anche certi fantasy non scherzano. Al cinema “Il bambino del Macon”. Veramente il film più brutto che io abbia mai visto.








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E potete leggermi sul blog: Gli Scrittori della Porta Accanto



E ora diamo inizio allo spettacolo!