venerdì 23 agosto 2013

L'allieva - Alessia Gazzola

Splendido. Veramente ben scritto, coinvolgente al punto che l’ho letteralmente divorato in quattro giorni!

Quest’opera prima dell’italiana Alessia Gazzola (già è particolare per me essere attratta e poi appassionarmi ad un’autrice del nostro paese!) narra le vicende di Alice Allevi, giovane medico legale alle prese con il secondo anno di specializzazione, con una serie di problemi con i suoi superiori, con la sua vita privata e con un caso –solo apparentemente banale- da cui si fa coinvolgere un po’ troppo.

Buffa nel suo combinare guai a ripetizione sul lavoro, arguta nelle sue intuizioni, caparbia e teneramente emotiva, Alice non può non conquistare. Così come la sua storia d’amore, che viene interrotta quasi sul nascere dalla partenza di lui, ma qui forse sono solo io ad essermi particolarmente immedesimata…

L'intreccio giallo forse è leggermente debole, ma questo non rende meno riuscito il romanzo. I personaggi sono descritti in modo perfetto, i dialoghi convincenti, la vicenda spesso condita di sapiente humor. E di fatti la Gazzola, a sua volta medico legale come nella migliore tradizione del genere (Kathy Reichs, creatrice di Temperance “Bones” Brennan, è un’antropologa forense), ha già pubblicato con Longanesi due nuove storie di Alice che mi procurerò quanto prima!

E la copertina è molto bella, bianca e pulita con vari dettagli che si ritrovano poi nel romanzo. Devo dire che ultimamente la veste grafica di TEA, che unisce a uno sfondo omogeneo elementi in rilievo e/o lucidi, è davvero riuscita e appaga molto il mio senso estetico. E' una piccola cosa questa, ma non ho potuto non notarla!

venerdì 16 agosto 2013

La maledizione del Ramo d'Argento - Lisa Tuttle

Questo non è il primo romanzo di Lisa Tuttle. Anzi, facendo una ricerca su Amazon se ne trovano davvero molti, ma solo due sono stati fin’ora tradotti in italiano ed entrambi parlano di mondi in qualche modo fatati. Strana la traduzione del titolo, che nell’originale è semplicemente “Il Ramo d’Argento” (The Silver Bough, strizzando l'occhio a The Golden Bough di Frazer, che viene anche citato). E infatti non c’è alcuna maledizione...

La storia è ambientata nell’immaginaria cittadina scozzese di Appleton, ormai spopolata e in rovina, e segue le vicende di tre americane che vi si sono trasferite da breve tempo: Nell che, rimasta vedova a causa di un incidente in barca, ha acquistato la vecchia Orchard House, l’ha ristrutturata ed è ossessionata dall’idea di ridare vita alla Appleton Fairest, la mela autoctona su cui si basava l’economia della città; Kathleen, la nuova bibliotecaria del paese, reduce da un brutto divorzio, che ha accettato il lavoro dopo un periodo a Londra; e Ashley, la più giovane, che arriva a trascorrere le vacanze estive con i cugini del padre, per scoprire la ragione per cui sua nonna fuggì dalla cittadina quando era ragazza per non farvi mai più ritorno.

Quando un terremoto provoca una frana che interrompe l’unica via di accesso e uscita della città, cominciano ad accadere strane cose, che sembrano ruotare intorno a un misterioso giovane giunto in paese poco prima dell’avvenimento, alla nonna di Ashley ed alla figlia dell’architetto che aveva costruito la biblioteca.

La storia è avvincente, ben scritta, scorrevole. Solo a tratti si intuisce dove andrà a parare l’autrice ed è sicuramente godibile non solo per gli appassionati del genere e di mondi fatati. Notevole e da ammirare, poi, la precisione con cui la Tuttle riesce ad ammantare la vicenda di mitologia –autentica- ed a creare dei miti ad hoc per la cittadina che ha inventato.

Certo, poi trovare tra i personaggi di un fantasy ambientato in Scozia -tra siti abitati dalle fate, kelpie, sirene e mele magiche- un giovane siciliano... per me in questo momento è un po’ un colpo... o un ennesimo segno, ma questa è un’altra storia!

venerdì 9 agosto 2013

Il tempo tagliato - Silvia Longo

Edito da Longanesi nel 2012, romanzo di esordio per Silvia Longo. Piemontese, come me e quasi tutti gli amici che collaborano a questo blog.

Il romanzo narra di Viola e Federico, marito e moglie all'apparenza tutti armonia. Una vita perfetta, all'unisono, a vederla da fuori. Finché, un giorno d'autunno, Federico viene a mancare improvvisamente. Viola resta sola, una figlia già grande che studia a Cremona, con l'amica Elena a farle da sostegno. Poi, con i suoi tempi, ricomincia a vivere pur restando ancorata al suo dolore e a quel meccanismo collaudato che aveva fatto funzionare la sua vita fino ad allora. Poi, improvvisa come la morte del marito, viene la fuga. Dal concerto in onore di suo marito, da quella vita che non le appartiene più, dalle convenzioni, da una se stessa che le sta stretta. Ad aiutarla nella fuga è un complice, Mauro, sconosciuto e più giovane di lei, anche lui a disagio in quella occasione. Il loro vagabondare in auto li porterà nel bel mezzo di una tempesta estiva e, tra un lampo e un tuono, a dipanare grovigli che attendevano da tempo un lento lavorare per scioglierli.

Silvia Longo parla di una donna, di un dolore, di un modo di darsi, di una rinascita. Ma parla di tante donne, di altrettanti dolori, di modi di esprimere i sentimenti e di svariate rinascite. La storia che racconta usa il tempo - atmosferico, musicale, biologico - come mezzo per contenere la vita. Che sia racchiusa nella magia di un orologio speciale o nell'accumularsi di nubi che portano pioggia o, ancora, nelle ore e nei giorni che corrono uguali. Nel tempo che si dimezza quando da due si torna uno, nel viaggio attraverso il tempo di una consapevolezza che cresce e che prende atto di sé in un rincorrersi di dialoghi anche aspri. Di una donna che il tempo ha prima ingabbiato e poi liberato.
Silvia Longo parla di vita, descrivendone suoni e silenzi. E melodie che, sotterranee, suggeriscono quanto ci sia di "collettivo" in una singola storia, in una vita sola. Quanto c'è di ognuno di noi nei personaggi che racconta.

Io non ho i mezzi, non sono all'altezza di una recensione vera (e credo che questo non sia lo spazio di chi sa far critica, ma sia lo spazio di chi ama), però amo questa storia e quello che mi racconta. Credo possiate amarla anche voi, se avrete voglia di leggerla.