Premetto che non sono da film romantici. Ma questo è il mio film d'amore preferito, in assoluto.
Regia di Clint Eastwood del 1995.
Francesca-Meryl Streep è tranquillamente sposata con due figli, vive nella campagna dell'Iowa. Marito figli si assentano per quattro giorni per partecipare ad una fiera, lasciandola sola. Arriva Robert, fotografo del National Geographic, in zona per fare un servizio sui ponti coperti. I due si incontrano per caso, e per quattro giorni vivono un amore perfetto, stravolgendosi le vite. Alla fine dei quattro giorni lei potrebbe decidere di mollare tutto e seguirlo, vorrebbe deciderlo, invece sceglie di non staccarsi dalla famiglia, e i due non si rivedranno mai più. Eastwood gira un film perfetto, una storia d'amore atipica, con una delicatezza senza pari. La Streep è di una bravura ineguagliabile. L'amore tra i due protagonisti, non più giovani, va oltre l'attrazione fisica, oltre le convenzioni sociali, oltre il tempo e lo spazio.
La scena durante la quale lei, alla fine dei quattro giorni, è in auto col marito, in coda al semaforo sotto la pioggia; davanti a loro c'è l'auto di Robert, che quando scatta il verde non parte per dare a lei gli ultimi attimi di scelta; lei ha la mano sulla maniglia, la stringe, sta per aprire la portiera e scendere da quell'auto e dalla sua vita. Ma non lo fa. Pochi attimi. Poi il marito si spazientisce con quel tizio che chissà perchè non parte, suona il clacson, Robert mette la freccia e gira verso il resto della sua vita, senza di lei. Rimane a mio avviso una delle scene più intense e struggenti mai girate.
Quello che mi ha sempre stupita è che dopo non succede nulla: nessuna crisi, nessun ripensamento, nessun colpo di scena. Francesca continua la sua vita con serenità,crescendo i figli e accudendo il marito fino alla fine; ma da quei quattro giorni lei appartiene a Robert. E lui prosegue la sua vita uguale a prima, ma diversa, cambiata dall'incontro con quella donna che lui possiede come nessun altro, senza averla.
L'amore perfetto si basa sempre su di un'impossibilità?
Regia di Clint Eastwood del 1995.
Francesca-Meryl Streep è tranquillamente sposata con due figli, vive nella campagna dell'Iowa. Marito figli si assentano per quattro giorni per partecipare ad una fiera, lasciandola sola. Arriva Robert, fotografo del National Geographic, in zona per fare un servizio sui ponti coperti. I due si incontrano per caso, e per quattro giorni vivono un amore perfetto, stravolgendosi le vite. Alla fine dei quattro giorni lei potrebbe decidere di mollare tutto e seguirlo, vorrebbe deciderlo, invece sceglie di non staccarsi dalla famiglia, e i due non si rivedranno mai più. Eastwood gira un film perfetto, una storia d'amore atipica, con una delicatezza senza pari. La Streep è di una bravura ineguagliabile. L'amore tra i due protagonisti, non più giovani, va oltre l'attrazione fisica, oltre le convenzioni sociali, oltre il tempo e lo spazio.
La scena durante la quale lei, alla fine dei quattro giorni, è in auto col marito, in coda al semaforo sotto la pioggia; davanti a loro c'è l'auto di Robert, che quando scatta il verde non parte per dare a lei gli ultimi attimi di scelta; lei ha la mano sulla maniglia, la stringe, sta per aprire la portiera e scendere da quell'auto e dalla sua vita. Ma non lo fa. Pochi attimi. Poi il marito si spazientisce con quel tizio che chissà perchè non parte, suona il clacson, Robert mette la freccia e gira verso il resto della sua vita, senza di lei. Rimane a mio avviso una delle scene più intense e struggenti mai girate.
Quello che mi ha sempre stupita è che dopo non succede nulla: nessuna crisi, nessun ripensamento, nessun colpo di scena. Francesca continua la sua vita con serenità,crescendo i figli e accudendo il marito fino alla fine; ma da quei quattro giorni lei appartiene a Robert. E lui prosegue la sua vita uguale a prima, ma diversa, cambiata dall'incontro con quella donna che lui possiede come nessun altro, senza averla.
L'amore perfetto si basa sempre su di un'impossibilità?
Nessun commento:
Posta un commento