domenica 15 gennaio 2012

Il velo dipinto - W.S Maugham

Dopo la recensione del film, passo a quella del romanzo da cui è stato tratto. L'autore britannico qui è stato ispirato dalla lettura dell'episodio di Pia dè Tolomei nella Divina Commedia.
Pubblicato per la prima volta nel 1925, il romanzo è ambientato tra Londra e Hong Kong, per poi continuare nell'entroterra cinese.

La viziata e benestante Kitty ha il problema di sposarsi in fretta. Ha l'età giusta e sua sorella minore si sposerà presto e bene.
Tra i suoi pretendenti sceglie Walter Fane, batteriologo che opera in Cina. Per sfuggire alla famiglia e nonostante l'indifferenza che il medico suscita in lei, i due convolano a nozze e dopo una bella luna di miele si trasferiscono a Hong Kong. Qui, annoiata dalla solitudine e dalla freddezza apparente del marito, Kitty si innamora di un aitante burocrate inglese, sposato e con figli, con cui intreccia una relazione. Fin qui niente di strano.
Quando, però, Walter si accorge della tresca, cominciano i guai. Il suo ultimatum è chiaro. Accetterà un divorzio tranquillo solo se il burocrate Charlie accetterà di divorziare  e sposare Kitty immediatamente, altrimenti lei dovrà seguirlo in un paesino sperduto dove una epidemia di colera sta decimando la popolazione. Altrimenti sarà esposta allo scandalo.
Vista la reazione di Charlie, Kitty si vede costretta a seguire Walter consapevole che egli stia tentando di eliminarla. Ciononostante entrambi trovano una collocazione a Mei-Tan-Fu e la coscienza di lei comincia un viaggio che la porterà se non al perdono del marito, almeno alla comprensione del suo carattere e delle sue virtù. Kitty tornerà profondamente cambiata da questa avventura.

Ci sono differenze tra il romanzo e il film. Mentre nel secondo c'è un riavvicinamento tra i conuigi, nel romanzo il lavorio interiore di Kitty ha la preponderanza su tutto il resto.
L'incontro con le suore del convento e la presenza di Waddington svolgono più del semplice lavoro descritto nel film, ma esso risulta comunque ben trasposto. Eccetto che nel finale, più tragico nel libro che nel film, meno dettagliato nel racconto del travaglio interiore di lei dopo la tragedia.
Belo, comunque, da leggere.

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