lunedì 23 marzo 2015

Villa Ventosa - Anne Fine

Sono stata ispirata alla lettura di questo romanzo di Anne Fine, autrice tra l'altro del romanzo Mrs. Doubtfire, da una serie di post sul blog di Pippo Russo - abile stroncatore di libri che in questo caso invece apprezzava - perché lo ammetto: non lo conoscevo. L'edizione di Adelphi è del 2000, anche se il romanzo risale al 1994. In qualche modo coinvolta dal tema della famiglia e del "luogo della famiglia" sono entrata abbastanza in fretta nella storia narrata, senza specificare un tempo ma solo un luogo, pur restando lontana dalle dinamiche narrate.

Villa Ventosa è la casa dei Collett, il luogo dove hanno vissuto a lungo e a cui tornano come drogati i quattro figli di Lilith, che invece resta imprigionata in un luogo che non l'ha mai resa felice. Il matrimonio di Barbara, figlia sovrappeso e non molto fortunata in amore, mette in moto una serie di eventi che faranno riemergere vecchi conflitti e le debolezze di ognuno. Barbara vorrebbe sposarsi lì, a casa sua. Lilith, che a ogni discussione corre ad accanirsi contro il giardino un tempo rigoglioso e ben curato, contrariata dal fatto di non aver conosciuto il fortunato in questione rifiuta di farla felice. Caspar, non più giovane compagno dell'unico figlio maschio di Lilith, stanco delle continue bizze della "suocera" studia un piano bizzarro per infastidirla e viene a scoprire più di quanto avesse immaginato. Lilith continua nella sua opera di distruzione, odiando il giardino quanto la vita che aveva condotto lì. Mentre Barbara vuole vivere il suo sogno nel modo più bello possibile, le sue sorelle sono convinte che anche questa volta tutto andrà a rotoli e non investono un penny per aiutarla. William è troppo preso da sé per rendersi conto che il mondo gira anche senza di lui, capriccioso e pieno di paure. Attraverso i brevi capitoli si conoscono motivi e retroscena che conducono le vite della famiglia e delle persone che ruotano loro attorno. Fino a un finale agrodolce, in parte consolatorio, di certo "giusto".

Protagoniste in assoluto, a mio parere, sono le voci di Lilith e di Caspar, non a caso gli unici adulti della storia. Adulti non tanto per l'età, ma per il peso che il loro amore ha portato sulle loro spalle nel tempo. L'amore che Lilith non ha mai provato per la sua condizione di madre e che le fa desiderare solo di "eliminare" il luogo che la rappresenta. L'amore che Caspar prova per William, molto più giovane di lui e terribilmente insicuro. Il ricatto cui ognuno di loro è sottoposto nella disastrosa dinamica dei rapporti di famiglia. Gli episodi si susseguono senza sosta, con episodi esilaranti che però lasciano il segno. Non sempre ciò che fa ridere è leggero. Abilissima nel raccontare le piccole crudeltà e i difettucci di ognuno, Anne Fine non ti fa amare i personaggi finché non ti rendi conto, dopo, che ti sono rimasti dentro.

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