venerdì 5 settembre 2008

American Beauty


Titolo originale:  American Beauty
Nazione:  Usa
Anno:  1999
Genere:  Commedia
Durata:  2h e 01'
Regia:  Sam Mendes
Sito ufficiale:  www.americanbeauty-thefilm.com
Sito italiano:  www.uip.it/minifilm/beauty

Cast:  Kevin Spacey, Annette Bening, Thora Birch, Wes Bentley, Mena Suvari, Chris Cooper, Peter Gallagher, Allison Janney, Scott Bakula, Sam Robards.
Produzione:  Dreamworks
Distribuzione:  Uip
Uscita:  21/01/2000 (cinema)

Da morto, il 42enne Lester racconta la storia del suo ultimo anno di vita. Infelicemente sposato con Carolyn, la cotta che prende per Angela, compagna di scuola di sua figlia Jane, gli cambia la vita. Fa in tempo a guarire dall'infatuazione quando un ex ufficiale dei Marines, suo nuovo vicino di casa e padre di Ricky, innamorato di Jane, gli rivela la propria latente omosessualità e lo uccide. Da una sapiente sceneggiatura del commediografo nordamericano Alan Ball e dalla frontale messinscena dell'esordiente S. Mendes, regista teatrale britannico, è uscito un film di grande successo (pubblico, critici, premi) fintamente trasgressivo. Ironico, persino divertente, ma di fondo amaro, espone, esorcizzandoli, il disagio e il vuoto della società contemporanea, infinita contiguità di solitudini, e analizza la sua peculiare patologia, “l'incapacità di relazionarsi... di sentirsi... responsabili della vita degli altri” (Salvatore Natoli). Soltanto i due figli si salvano in questo deserto del disamore. È fin troppo perfetto e furbetto nel far tornare i conti: nei dialoghi, nel disegno di personaggi problematici (la moglie, il suo amante yuppie, il gay represso in divisa, la ninfetta vantona e vergine), nella meccanica narrativa. Tragicommedia double-face: realistica nell'analisi sociologica, ricca di elementi simbolici, sull'orlo del Kitsch (i petali di rosa) a livello di scrittura. Il titolo è il nome di una rosa, ma può alludere alle divagazioni di Ricky sulla bellezza nascosta del mondo. Malfatto doppiaggio italiano. 5 Oscar: film, regia, sceneggiatura originale, K. Spacey, fotografia (Conrad Hall). 

Autore del post: GFR

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