Si tratta di un film d'animazione con protagonisti gufi e civette, coproduzione statunitense-australiana del 2010 diretta da Zack Snyder (già regista di 300, che qui supera nettamente in quanto ad effetti e computer graphic), basato sulla saga letteraria fantasy per ragazzi I guardiani di Ga'Hoole, scritta da Kathryn Lasky e illustrata da Richard Cowdry. La trama del film è incentrata sui primi tre romanzi della saga, ossia La cattura, Il grande viaggio e Duello Mortale.
Il film racconta le vicende del giovane Soren, un barbagianni affascinato -come la sorellina Eglantine- dalle storie fantastiche sui Guardiani di Ga'Hoole, un gruppo di mitici guerrieri alati che ha combattuto una dura battaglia per salvare il popolo dei gufi dai malvagi detti "i Puri", che vogliono imporre la supremazia dei barbagianni Tito (a cui appartiene anche lo stesso Soren), che considerano naturalmente superiori, su tutto il mondo dei gufi.
Mentre Soren sogna di unirsi un giorno ai suoi eroi, il fratello maggiore Kludd si fa beffe dei suoi sogni e desidera solo conquistarsi i favori del padre togliendoli al fratello minore.
Sarà proprio la gelosia di Kludd a scatenare terribili conseguenze, a partire dalla caduta di entrambi i gufi dal loro albero quando sono ancora troppo giovani per riuscire a spiccare nuovamente il volo da terra, che porterà alla loro cattura da parte dei Puri, impegnati a rapire giovani gufetti per trasformarli in schiavi o in un esercito di combattenti.
Sarà il giovane Soren a dover cercare di salvare i gufi dalle trame dei Puri, con una rocambolesca fuga e la ricerca di quei Guardiani eroi dei miti narratigli dal padre, con l'aiuto di altri coraggiosi giovani gufi che incontrerà via via sulla sua strada: Gylfie, piccolo elfo dei cactus, Digger, sciroccata civetta delle tane, e Twilight, allocco di Lapponia.
Insieme, dovranno sorvolare il mare, attraversare una nebbia fittissima e trovare finalmente il Grande Albero, la casa dei leggendari Guardiani, l'unica speranza di sconfiggere i Puri e salvare il regno dei gufi, con il solo ausilio del loro ventriglio, che in realtà è semplicemente una porzione dell'apparato digerente, detto anche stomaco trituratore o stomaco muscolare, mentre in questa saga diventa l'organo attraverso il quale i gufi percepiscono i pericoli, una sorta di recettore per il sesto senso.
Splendidi gli effetti grafici, si può dire che la computer graphic ha fatto un vero salto quantico e, se gli sfondi e le ambientazioni talvolta tradiscono il carattere digitale delle immagini, i gufi delle varie specie, i loro movimenti, il volo, il piumaggio soffice sembrano davvero ripresi dal vero, con una verosimiglianza davvero incredibile.
Per il resto, per quanto prevedibile possa risultare la storia, il film è senz'altro avvincente, coinvolge e cattura (e devo dire che rimpiango di non averlo visto al cinema, dove l'effetto sarebbe stato ancora maggiore), a tratti intenerisce -la piccola Eglantine e i tanti altri giovani gufetti ancora tutti gonfi e lanugginosi sono davvero deliziosi- spesso strappa sorrisi -non possono mancare personaggi un po' sciroccati, sia tra i buoni sia tra i cattivi- e per i meno giovani non può non far venire in mente in alcuni punti la saga di Guerre Stellari... Segui il tuo ventriglio, Soren...
Molti gli attori britannici e australiani (tra cui Geoffrey Rush, Emilie de Ravin, Hugo Weaving, Sam Neill, Helen Mirren) che hanno prestato le voci ai vari personaggi del film. Nella versione italiana non ci sono voci altrettanto "di spicco", ma i doppiatori sono comunque tutti conosciuti: ad esempio il fratello geloso Kludd ha la voce italiana di Draco Malfoy, la piccola Eglantine ha la voce italiana di Dakota Fanning e Ginny Weasley, Nyra ha la voce italiana di Sigourney Weaver e il perfodo Metalbeck niente meno che quella di Robert De Niro.




Non mi capita spesso di chiudere un libro con le lacrime agli occhi. Soprattutto non mi capita spesso di avere la pelle d'oca leggendo pagine di un romanzo, in più non mi è mai successo con un libro così strano per me. Carole Martinez ha una prosa davvero efficace. Cattura lentamente, ma quando fa presa ti trascina.


Ecco il primo romanzo di Katie MacAlister che apre il ciclo degli Oscuri, gli affascinanti vampiri moravi... Avendo trovato del tutto casualmente per primo il secondo libro della serie (recensito 



“... e vissero felici, divorziati e contenti”.
Lettura insolita per una come me che senza un cadavere ogni 10 pagine non si diverte. Però mi ci voleva. Un romanzo del 2010 di Kim Wright, giornalista americana al suo esordio letterario. Il romanzo, sebbene tratti anche di una storia d'amore, non è un rosa e non è nemmeno di quelle storie melense che si leggono qua e là.
Questo romanzo di esordio di Terri Garey è il primo volume di una serie urban fantasy dark ma non troppo, piena di humor e di tinte... diciamo "paranormalmente gialle"... incentrata sul personaggio di Nicki Styx. Nel 2008, ha vinto il RITA Award, premio della letteratura romantica, come miglior opera prima, e anche il Prism Award come miglior romanzo paranormal.

Chloe Zivago è una psicoterapeuta affermata di famiglia ebrea, figlia di un noto musicista, ha quarantatré anni, un marito, due figli ed è una cuoca formidabile. Dai nonni ha imparato i trucchi per rendere ogni piatto tradizionale di famiglia un successo, ma anche la ricetta segreta per il matrimonio felice... i cui ingredienti fondamentali, l'attrazione, il rispetto reciproco, l'ammirazione, chiaramente l'amore, all'inizio non sono certo mancati, nel suo matrimonio con Greg, ma adesso qualcosa è cambiato e Chloe non ha la ricetta per rimediare.


Due estati fa ho letto e successivamente recensito La scacchiera Nera di Miki Monticelli.


Shadowhunters è -per il momento- una trilogia urban-fantasy per adolescenti scritta da Cassandra Clare, americana nata a Teheran, giornalista qui al suo esordio come autrice, ambientata in una New York solo apparentemente normale.

Questo romanzo di Kerrelyn Sparks ha inaugurato, presso DelosBooks, la nuova collana “Vampiri & Paletti”, che raccoglie romanzi sui vampiri in un’ironica chiave rosa, che in America si stanno moltiplicando dopo il successo planetario di Laurell K. Hamilton e della sua eroina, Anita Blake. E’ anche il primo romanzo della serie dell’autrice intitolata Love at Stake (“amore al paletto”, ho idea che in Delos si siano ispirati proprio qui per il nome della collana), che ad oggi conta più di 10 libri.





